Impianti chiusi il fine settimana e durante il periodo natalizio. Scoppia il caso a Campo di Giove, soprattutto con una interrogazione presentata dal gruppo di minoranza “La locomotiva” che chiede, in sostanza, lumi all’amministrazione Di Mascio. Perchè quello che dovrebbe essere il “fiore all’occhiello” pare che al momento proprio non lo sia. L’opposizione avanza delle domande legate ai perché e per come la struttura rappresenti più un “fardello” che un potenziale a sostegno dell’economia locale e, cosa più importante, se l’amministrazione è conscia di quanto accade. A maggior ragione quando le chiusure non sono state correttamente veicolate attraverso i mezzi di comunicazione a disposizione. Il risultato concreto è stato quello di avere in paese turisti e famiglie con bimbi al seguito che non hanno potuto usufruire dell’impianto e, ovviamente, tutte le lamentele del caso.
Un “danno d’immagine” puntualizza la minoranza: “Al momento così stando le cose risulta un elemento passivo- aggiungono-. Quello che doveva essere un fiore all’occhiello del nostro paese sta diventando un arma con effetto boomerang soprattutto sulla credibilità del nostro paese e sulla competitività in termini turistici. Abbiamo chiesto al sindaco quali siano le soluzioni che si intendono mettere in campo per questo problema”.
A spiegare i problemi legati all’impianto di risalita è il sindaco Giovanni Di Mascio partendo dalla primavera scorsa quando in Consiglio è stato approvato il bando di concessione con scadenza il 7 novembre. Ebbene, lo stesso è andato deserto costringendo l’amministrazione a correre, il prima possibile, ai ripari. La soluzione individuata è stata, così, quella di ricontattare il vecchio gestore per una proroga. Un accordo di “concessione dei servizi” per arrivare al quale ci è voluto un po’. E’ stato sottoscritto, infatti, il 20 dicembre scorso, in netto ritardo per garantire le aperture natalizie vista la burocrazia da concludere e i controlli da effettuare. La proroga, tuttavia, è stata siglata per quattro mesi, ulteriormente prolungata fino agli inizi del maggio prossimo per garantire l’apertura anche durante i vari ponti e festivi di quel periodo. L’accordo prevede un contributo pubblico pari a 30mila euro rispetto ai 65mila del contratto precedente. “Anche se indirizzate a noi, mi sembrano ingenerose le critiche dell’opposizione verso il gestore- dichiara il primo cittadino- che invece ha tutta la nostra fiducia”.
E se a Natale a causare la chiusura sono stati i ritardi, l’ultimo episodio è da legare all’indisponibilità tecnica dei battipista. Resta, tuttavia, il problema della valorizzazione di un impianto così importante, l’unico in pieno Parco Nazionale della Majella. “A primavera torneremo con un nuovo bando pluriennale in Consiglio per l’approvazione in tempi ragionevoli” conclude Di Mascio. Sempre nella speranza che questa volta ci sia qualche interessato.
Simona Pace
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