“Bussi Officine, l’epicentro del sogno del progresso, della chimica salvifica e foriera di benessere e ricchezza, diventa nota a tutti come la discarica più grande d’Europa”. Questo l’argomento del libro Il caso Bussi – Rapporto su un disastro ambientale di Floriana Bucci che domani 4 gennaio alle 18.30 verrà presentato nella sala consiliare del Comune di Bussi alla presenza dell’autrice, del sindaco di Bussi Salvatore La Gatta e di Paolo Mastri caposervizio del quotidiano Il Messaggero, testata per cui la Bucci collabora come cronista.
E con lo stile asciutto proprio della cronista Floriana Bucci ripecorre gli ultimi sedici anni delle discariche del polo industriale abruzzese per raccontare i fatti, fissare un punto fermo, al di là del sensazionalismo con il quale gli articoli di stampa hanno sempre trattato la storia di Bussi Officine. Cercando di mettere da parte il coinvolgimento emotivo di chi, come l’autrice che a Bussi vive e lavora insegnando lettere, ogni giorno è costretto a fare i conti con uno dei casi di inquinamento più discussi degli ultimi anni. Enormi le implicazioni per la salute pubblica dovute alla contaminazione delle falde acquifere come dimostrano i troppi casi di tumori e altre patologie che ancora oggi si riscontrano tra la popolazione locale e troppe le verità taciute che, tra studi televisivi, sedi istituzionali e aule di tribunali, riportano sempre più indietro nel tempo l’inizio di una storia ancora senza fine.
Storia di un’inquinamento ambientale di cui tutti i cittadini abruzzesi continuano a sostenerne il peso. Un peso che al di là degli enormi costi sostenuti per la bonifica dei terreni, la Bucci ha cercato di descrivere per dare voce agli sguardi di quanti hanno passato la vita nella fabbrica conservando il ricordo di chi non c’è più.
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