Non è stata neanche progettata, ma la cabina di arroccamento, ovvero la funivia che dovrebbe collegare San Rocco con “valle dentro”, che il neo sindaco di Pacentro Giuseppe Silvestri ha inserito nel suo programma di mandato, ha già prodotto le prime conseguenze. Tutt’altro che benefiche. Il Club Alpino Italiano, infatti, alla luce della ribadita volontà dell’amministrazione di perseguire l’opera, ha deciso di ritirare la candidatura del paese dal progetto “Villaggi Montani” del CAI. Un marchio nazionale, unico in tutto l’Appennino abruzzese, che avrebbe permesso a Pacentro di essere riconosciuto come Borgo green ed essere così inserito in una sentieristica di 8mila chilometri nei sentieri naturalistici e più suggestivi del CAI. Un marchio di qualità, insomma, che avrebbe favorito grossi flussi turistici per tutto l’anno.
Non solo: “Il ritiro della candidatura di Pacentro dal Progetto pilota per il riconoscimento del Marchio di Qualità CAI ‘Pacentro Villaggio Montano’ – scrive il CAI -, viene meno anche la possibilità che il Sentiero Italia CAI possa avere in Pacentro un qualificato luogo di tappa, e la scheda presentata all’interno del progetto Comune di Pacentro Green Community Maiella Madre, per la Certificazione CETS, con tutte le progettualità e le attività a esse correlate”.
“Fermo restando il rispetto delle idee e delle decisioni politiche, legittimamente intraprese dal sindaco e dall’amministrazione comunale di Pacentro – continua il CAI -, noi come Club Alpino Italiano, in quanto associazione apolitica e apartitica, dovendo perseguire gli scopi statutari, considerato che la filosofia del Marchio prevede fondamentalmente quella del movimento con le proprie forze, e che i criteri per l’ottenimento del riconoscimento di Villaggio Montano certificato secondo gli standard del marchio ‘Villaggi Montani certificati CAI’ hanno tra i tanti requisiti ‘il formale impegno di rinuncia a nuove infrastrutture ed ampliamenti di impianti’ come quello pensato di realizzare dalla nuova amministrazione comunale di Pacentro, (seppur legittime), nostro malgrado, ci vediamo costretti a ritirare la candidatura”.
“E’ iniziato l’inverno a Pacentro – commenta il gruppo di opposizione di Rinnovamento che con il sindaco Angelilli aveva costruito l’ingresso nel progetto -. E’ evidente che la questione di fondo è in primo luogo politica. L’amministrazione attuale ha tutto il diritto di indicare una nuova direzione, ma ci chiediamo se un ‘arroccamento’ così forte su un progetto tutt’altro che semplice e, a nostro avviso, irrealizzabile come la cabinovia, corrisponda alle vere esigenze del paese”.
Imbarazzata la risposta del sindaco al CAI, nella quale sostiene come per il progetto della funivia non sia stato neanche affidato un incarico: “La richiesta di uno studio di fattibilità – scrive – non costituisce formale impegno alla realizzazione dell’infrastruttura”.
Come dire, stavamo scherzando.
Rinnovamento prontissimo con il articolo. Incredibile! Ti fa pensare.
Poi sarà un lungo inverno, per chi?
L’articolo ….
Certamente,- 79 , sarà un gelido inverno
Sindaco, fatti riconsegnare le chiavi del rifugio di Mandra Castrata… e poi che cominciassero a cancellare tutti quei segni di vernice lasciate sugli alberi e sulle rocce lungo le mulattiere e sui sentieri tracciati nei millenni da pastori e boscaioli Pacentrani.
Di imbarazzante, in questo articolo, ci sono ancora una volta solo gli “ amorevoli sensi “ verso un ex sindaco, che “ democraticamente “ è stato spedito in minoranza con 465 segni di matita… una débâcle per usare un francesismo.
A Pacentro l’inverno è durato 10 anni… dopo il disgelo del 10 Giugno… alle chiacchiere non ci crede più nessuno… è finita.
GAME OVER .
Caro Peppino, che caduta di stile, ma sapete cosa è una cabinovia?, sapete come funziona?, ormai il marchio è andato altrove, cara amministrazione voi di Montagna non ne sapete assolutamente niente. Che peccato!!!