Il bus non aspetta il treno: studenti a piedi

Il nuovo orario del trasporto pubblico locale, falcidiato da una “epidemia da stress”, nonostante i tagli, era stato predisposto per servire almeno gli studenti. Ma oggi, come accaduto già diverse volte, dicono i viaggiatori, alla fine ragazzi e insegnanti provenienti dalla Marsica e dalla Valle Subequana, sono rimasti a piedi.

I cinque minuti di ritardo che il treno dei pendolari fa frequentemente sulla linea, infatti, non vengono tollerati dagli autisti dei bus che, alle 7.45 puntuali, ingranano la marcia dalla stazione con destinazione ospedale, passando per piazza Garibaldi.

Il treno che dovrebbe arrivare alle 7.40, ma che spesso fa ritardo, porta a bordo diversi studenti provenienti soprattutto dalla Valle Subequana e diretti i più al liceo artistico Mazara o al liceo classico Ovidio.

Perso il bus delle 7.45, così, non resta che sperare di fare in tempo a prendere quello delle 7.50 che, però, non è diretto.

La linea C, infatti, prima di arrivare in via Mazzini fa un giro molto lungo: via Japasseri, piazza Capograssi, la zona Peep, il carcere, via Cappuccini e via Fiume, per poi arrivare alla circonvallazione e via Mazzini.

“Il risultato è che spesso arriviamo a scuola in ritardo – lamenta un’insegnante pendolare – il che è assurdo se si pensa che quelle corse sono state pensate per servire proprio gli studenti. A volte è capitato che neanche il bus delle 7.50 era lì ad aspettarci e siamo dovuti andare a scuola a piedi. Almeno la mattina ci vorrebbe più tolleranza da parte degli autisti o la modifica dell’orario di partenza”.

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