Svegliarsi la mattina con l’iniziativa congiunta di sindaco e questore,– politica e controllori-, per riportare ordine e legalità casa per casa, vicolo per vicolo, campagna per campagna in un territorio concluso fra i monti, popolato quanto un pezzo di quartiere di una metropoli, lascia attoniti, senza nemmeno la possibilità di evocare l’ironia per smorzarne la vuota retorica e il paradosso.
Cinquantamila persone sparse in cento chilometri quadrati, al centunesimo posto dice il Sole 24 Ore, nella classifica del tasso di criminalità, sceso nell’ultimo anno del 6%.. Tale cioè che un corpo già di suo sovrabbondante e a corto di missioni, potrebbe tenere sotto controllo comodamente in smartworking.
Invece se ne fa una nuova task force, nei tempi in cui vanno di moda e fanno figo le task force di tecnici ed esperti, stavolta delle forze dell’ordine, in una risibile annunciazione di forza che nemmeno le campagne coloniali del duce, per spezzare le reni alla disubbidienza, prima che ai reati, dei normali cittadini.
L’obiettivo, si legge, è tracciarne gli spostamenti, così da avere contezza di chi si muove, da dove e per dove, in modo da classificarne le ragioni determinate valide, da chi disubbidisce per diletto.
Partendo dal principio, nell’ultimo anno diventato prassi se giustificata dalla precauzione, che la libertà personale possa essere compressa anche in mancanza di reato, perfino in assenza di presunzione di colpevolezza, semplicemente perchè si sta in un pizzo, a meno di trenta metri o più di duecento da qualcosa, con o senza cane e scarpette da ginnastica, “senza una comprovata ragione autocertificabile”.
Da un anno, senza soluzione di continuità, sanzionare non chi commette reato ma chi agendo nell’ambito delle sue libertà fondamentali, -in primis andare dove vuole andare-, potrebbe mettere a rischio la tenuta dei presidi sanitari, (appena svuotati dalle iniziative legislative degli ultimi anni), in attesa dell’unica exit strategy in un anno e più di pandemia, ovvero un vaccino che però fatica ad arrivare, nessuno sa in che quantità e in che tempi.
Nel frattempo non è stato sufficiente criminalizzare l’assembramento, (sinonimo deteriore di contatto, coniato per identificarne il rischio), foriero di contagi, si è dovuti arrivare alla reclusione coatta del coprifuoco per ogni individuo, ininterrotto in queste stagioni di attesa di ulteriori ondate di virus lì lì per arrivare, senza soluzioni di continuità previsionali, da più di 365 giorni.
Distribuire pattuglie di polizia, promuovere irruzioni in centinaia di esercizi privati per verificarne lo stato autorizzativo a fronte di una pubblica amministrazione già carente ed oggi volatilizzata in smart working, incuranti dell’incoerenza di sottoporre a rischio un intero esercito di agenti e i loro contatti.
Strano, direbbe una mente pensante, per restringere le libertà di ogni cittadino con provvedimenti di ordinaria amministrazione, la governance dovrebbe supplicare la collaborazione di ciascuno, ricordandogli ogni giorno al bollettino quotidiano dei contagi che sono limitazioni temporanee che, per funzionare, presuppongono l’adesione spontanea di tutti.
Se invece la supposta necessità di prevenzione si esplica con logiche impositive, (che al di là di come sarebbe potuto andare senza, di fatto non ci hanno finora preservati dai grandi numeri), paventando sanzioni salate e presidiando di divise i territori più isolati, fino a ieri abbandonati da ogni presidio istituzionale, la collaborazione dei cittadini fa a farsi benedire.
La legge, che legge non è, giova ricordarlo, ma semplice iniziativa del premier in aperta e palese contraddizione con la Costituzione, produce nei casi migliori la pedissequa e paziente obbedienza, svegliando, al primo spiraglio di schiarimento di colore, folle di repressi che si sentono autorizzati dalla legge a mischiarsi, in barba a qualsiasi senso di precauzione.
Non è il discernimento a guidarci, ma il timore della sanzione: cosicchè, quando gli organi ufficiali tentano di distinguere i quaranta morti con vaccino da quelli per vaccino, la popolazione non li segue più, come se un padre tutto d’un pezzo, fustigatore di prole, fosse beccato a farsi le canne di nascosto in bagno.
Il bastone, a meno della carota che nell’immaginario si fa ogni giorno più lontana, regge il tempo di sopportazione dell’istinto, poi si fa rabbia, o suicidio.
Ci vorrebbe un antropologo nelle task force, o perlomeno uno psicoterapeuta che ogni settimana tenga sotto controllo ogni livello decisionale, che spieghi al legislatore e al controllore quelle minime pulsioni naturali che spingono ciascuno di noi ad alzarsi dal letto per affrontare il reale.
Lo stesso reale che ogni giorno si fa inquietantemente più distante dal centro del potere, sempre più centrale, meno diffuso e meno risolutivo.
Antonio Pizzola
Dissento totalmente da questa retorica ! La presenza dello stato deve essere sempre Applaudita ….senza se e senza ma !
Retorica, dal dizionario: Atteggiamento dello scrivere o del parlare, o anche dell’agire, improntato a una vana e artificiosa ricerca dell’effetto con manifestazioni di ostentata adesione ai più banali luoghi comuni. Lascio a te l’interpretazione se sia retorica quella delle istituzioni coinvolte o sia la mia che esprime dubbi su quella retorica
allora vai in Cina
Concordo su tutta la linea, si sta sviluppando una grave isteria di massa
I balletti in montagna o i pranzetti nei rifugi (tutto documentato sui social)in barba ai dpcm quelli non li vede nessuno?
il tuo è un giudizio morale o legale?
Scopriamo che perseguire il bene comune e fare gli interessi dell’intera collettività cui si appartiene diventa “essere repressi”, come se l’essere umano fosse una bestia priva di intelletto e di raziocinio.
Come se quando ti svegli la mattina e ti alzi avessi bisogno di un incentivo materiale a farlo, e non basta la volontà di fare tutto il possibile e il necessario per contribuire al bene comune.
Questo individualismo becero, ignorante, arrogante ca di pari passo con la povertà culturale e d’animo. Un popolo di frustrati, che sa solo dire che gli stanno negando i diritti costituzionali, perché della costituzione parla per sentito dire, e dell’art. 16 non parla proprio.
E così si vedono commercianti e ristoratori che da un lato rivendicano la libertà di aprire, dall’altro mandano i figli adolescenti ad ammassarsi senza mascherina perché tutti devono essere liberi. Ma si!
La verità é che tutti vogliono fare quello che cazzo pare a loro, perché loro hanno il diritto. I problemi li risolvano gli altri, ovviamente senza toccare i diritti.
E dove sarebbe “il discernimento a guidarci”?
Un intervento acuto e puntuale. Sottile ma non incomprensibile. Sono d’accordo
MarioS, l’essere umano è animale sociale, deve cioè mediate nell’aggregazione fra le sue pulsioni ( che attento, non sono solo gli istinti bestiali a farne un uomo, ma anche le sue attitudini più nobili, a cominciare dalla sua libera espressione) e il rispetto degli altri, che significa anche la costruzione di progetti condivisi. Cosa ti faccia alzare la mattina non è giudizio oggettivamente determinabile, nel senso che ciascuno trova le sue motivazioni, chi si sente pronto a fare imprese eccezionali, chi per raggiungere un affetto, chi, perso tutto, lo fa per puro spirito di sopravvivenza. Esistono animi forti pronti a rialzarsi da tanti sacrifici e chi invece, impossibilitati a raggiungere i suoi affetti e a lavorare per autodeterminarsi, accarezza l’apatia se non il suicidio, in casi estremi. Ora, e arriviamo al punto, i padri costituzionalisti hanno cercato di mediare fra l’insopprimibilità delle libertà personali con le dinamiche di convivenza, cercando di salvaguardare le differenze fra le persone con le esigenze della condivisione. Il tema è compkesso, e non è sanitario, ma etico. Qual è il limite fra le garanzie delle due opposte necessità? Si può arrivare a comprimere le esigenze dell’uno rispetto alla salvaguardia non della salute pubblica ma dal rischio? Una governance capace, competente e risplutiva queste contraddizioni deve conoscerle, se il fine è contemperare le due strade senza annullarne nessuna: fuori dal problema giuridico, (la costituzione che tu citi non contempla mai la soppressione delle libertà fondanti, se non per la pericolosità sociale dell’individuo al quale restringere le libertà). Se non arfeco con le mie azioni ordinarie qualcun altro, non posso limitare solo sulla base del rischio, come dire non lossono impedirmi di usare l’auto pure se questa potrebbe procurare incidenti, solo provare a prevenirli con delle regole. Ecco che se, nel fare dpcm, prima che leggi, non considero la doppia anima dell’Etica, non è solo e tanto che contravvengo ai diritti della persona, rinoscouti dalla Carta dei Diritti Internazionale, quanto perché l’iniziativaè facile produca atteggiamenti asociali in chi umanamente non ce la fa. Possiamo discutere e lo facciamo da anni, sulla scarsa propensione al sociale degli italiani, ma è utopia supporre che rispondano tutti con abnegazione e sacrificio. Chi ha la statura politica sa che il cittadino contempera le due necessità, sanzionarlo invece di richiamarlo alla collaborazione, significa crederlo pecora in un gregge. E una pecora, se considerata pecora, poi non putreagire da essere umano. Il tuo giudizio, come il mio, è assolutamente inutile quanto inefficace, e se la ragioniamo in senso collettivo, anche improprio
Giusto. Tra l’altro, oggettivamente, https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia il rischio è corso da over 50 ma in particolare dagli over 70, quindi fare regole uniformi è già una stortura dovuta ad un etica discutibile. L’argomentazione per cui sono gli under 50 a far circolare il virus e contagiare gli altri è fallace perchè se gli altri sono isolati ed il prima possibile vaccinati il rischio è già ridotto moltissimo. Infine la letalità del virus ,checcè se ne dica, non è alta. Anche nel caso peggiore non rischiamo di certo l’estinzione; vedremo in futuro quali danni creerà il colpo preso dall’economia perchè ricordiamolo ogni crollo dell’economia porta di per sè a morti ulteriori, di tutte le fasce d’età. Ad esempio https://www.hsph.harvard.edu/news/press-releases/economic-downturn-excess-cancer-deaths-atun/ https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2468266716300184
Caro Antonio, intanto fammi dire che è un piacere dialogare con persone che tentano di capirsi a vicenda. Il che non è più scontato, purtroppo.
Lasciami dire che sono del tutto d’accordo sui principi che bene sintetizzi, peraltro stabiliti nella Costituzione. Ciò su cui mi trovi meno vicino è sulla loro declinazione, perché dal mio punto di vista ciò che non si è sufficientemente considerato e compreso finora è che la tutela e la garanzia di uno dipende funzionalmente dalla tutela e garanzia dell’altro. Vale a dire: ciò che sembrerebbe da quanto scrivi, sempre se ho ben capito, è che garanzia della socialità e della tutela della salute siano in trade-off. Per avere più dell’uno, al momento occorre avere meno dell’altro.
La mia tesi è opposta. Per garantire una socialità che non si limiti a farsi la corsetta o l’aperitivo in compagnia, ma che invece consista nella capacità di vivere socialmente in tutti gli aspetti, è indispensabile che le restrizioni ora vi siano e siano le più forti possibili (assumo che, come dimostrato in vari studi, le restrizioni tanto più siano efficaci quanto più dure). Non è un caso che la Merkel abbia proprio oggi esteso il lockdown fino alla fine di aprile.
Insomma, restrizioni e socialità sonno complementari, e non avremo la seconda senza le prime.
Per usare le tue parole, credo che il progetto condiviso migliore che possiamo avere ora, che ci possa far alzare la mattina con la sensazione di fare davvero qualcosa di utile, sia quello di accettare una restrizione delle libertà personali (ovviamente non basate su alcuna forma di discriminazione!). E proprio perché è un’utopia che tutti ragionino massimizzando la funzione di benessere sociale, occorre che la politica intervenga. Sono d’accordo sul fatto che andrebbe fatto con leggi ordinarie, e non DPCM, ma questo attiene al come, non al cosa.
Per fare quello che dici bisogna isolare e vaccinare le persone over 50 e soprattutto over 70,come da dati iss. Chiudere tutti indiscriminatamente non è un trade off, è becero moralismo che potrebbe fare più danni visto che la crisi economica di per se genera morti(non mi fa postare link ma si trovano).Non ha senso spacciare ancora il mantra più chiusure per avere meno chiusure, visto che si è rivelato fallimentare. Quello che dici tu avrebbe senso se ci trovassimo di fronte ad un’influenza spagnola, o sars.
Caro Osservatore, non so da cosa tu deduca che si sia rivelato fallimentare, visto che tutto sommato il numero dei contagi e dei morti è stato arginato. Vaccinare le persone è sicuramente la soluzione più efficiente ed efficace, però i vaccini li devi avere! E devi avere una macchina che funziona. Ma non mi pare ci si trovi in questa situazione. E allora che si fa? Si riapre tutto col rischio di far esplodere contagi e morti? Oppure il virus è scomparso e non me ne sono accorto?
Ma non vi chiedete perché la Germania abbia esteso il lockdown fino a fine aprile? Non stiamo parlando di italiani cialtroni, stiamo parlando degli efficientissimi tedeschi. Poi se tu mi dici che preferisci un morto ad un’attività che chiude perché valuti il disagio economico come o peggio rispetto alla perdita di una vita, allora ti do ragione, ma non è il mio sistema di valori.
Non capisco come si possa parlare di moralismo quando ci sono ancora 300 morti al giorni nonostante il cosiddetto clima da stato di polizia.
Poi quando la popolazione sarà vaccinata, si riaprirà il più possibile e il più rapidamente possibile. Non vedo come si possa dare il via libera alle riaperture ora.
la Germania non è il mondo. Se hai letto bene ho detto che anche la crisi economica porta morti, cerca cosa è successo in Grecia ad esempio. Inoltre ho detto che il ld può essere mirato alle categorie a rischio, non generalizzato ad una popolazione, under 50 , in cui crea un danno minimo. Ovviamente si prendano sempre le precauzione non dannose, ad esempio giusto continuare ad usare la mascherina, ma non LD o coprifuoco per queste categorie.Non è giustificato dal rischio minimo che corrono.
Inoltre se a livello europeo siamo così scarsi da non aver provveduto ad attrezzare una produzione di vaccini, ad esempio Moderna che ha permesso l’uso del suo vaccino fino a fine crisi senza royalty, è colpa nostra e anche della Germania essendo la voce più importante, non certo dei no vax no covid e altri.
Osservatore, che l’Europa abbia fallito nella questione vaccini è un fatto accertato, ma il fallimento risale ad anni fa, non all’epoca della pandemia. Ma questo discorso sarebbe troppo lungo e tecnico da fare.
Ti rispondo, invece, in ordine alla questione Moderna e royalties: innanzitutto Moderna non ha “permesso l’USO del suo vaccino”, ma ha annunciato la sospensione della difesa dei propri diritti di proprietà intellettuale relativi alle tecnologie per la PRODUZIONE del vaccino. Sono due cose completamente diverse. L’annuncio di Moderna è di ottobre 2020. Anche volendo cogliere l’opportunità, costruire uno o più bireattori per la produzione del vaccino RNAm richiede almeno 6 mesi, più altri 3 per la formazione del capitale umano necessario. Vale a dire luglio 2021. A luglio sarà disponibile almeno un altro vaccino (J&J), e probabilmente un altro paio. Senza contare che nessun privato avrebbe mai investito sfruttando questa “opportunità” consentita da Moderna, perché si sarette trattato di investimenti fortemente co-specializzati e chiunque li avesse fatti, a fine pandemia, si sarebbe trovato nella condizione di chiudere (non recuperandoli), oppure di soggiacere all’hold-up di Moderna.
Ok, e il resto delle argomentazioni? Comunque se non facessi cherry picking, il caso Moderna era un esempio(che comunque è ancora valido). Inoltre visto , seguendo il tuo ragionamento, mettiamo pure che vada bene violare i diritti base delle persone, perchè allora non rendere nulli i brevetti per la durata dell’emergenza? Mi sembra che il profitto sia di rango inferiore come diritto rispetto alla vita, socialità,mobilità,libertà.
Mario S, piacere mio sempre quando si discute civilmente (condivido che oggi siua diventato difficile). Non entro nel mio post sul giudizio su come si sta gestendo questa pandemia, dico solo che se si vuole ottenere la collaborazione (e non l’ubbidienza ai dpcm, peraltro giuridicamente in bilico) delle persone occorre considerare che il mio grado di sopportabilità non è paragonabile al tuo o a quello di altri. Siamo 60 milioni di individualità, allevate nei secoli all’obbedienza non alla collaborazione che, guardando la Storia, si è avuta in emergenze umanitarie specifiche, dopo l’armistizio della 2 guerra mondiale, o dopo l’alluvione di firenze, o dopo terremoti e incendi. Con ciò volendo significare che, visto che restringere le libertà minime è atto giuridicamente non ottenibile, avremmo dovuto puntare di più sulla responsabilizzazione, sulla condivisione e sulla socialità. Se a me, ad es. che considero la libertà di azione e movimento una delle rare ragione per cui alzarsi la mattina, mi dicessi, Antonio fallo per i tuoi simili, stai a casa, io ci sto, come ho fatto per tutto il lockdown. Se invece mi imponi di bere il caffè a 30 metri dal bar, o di rientrare alle 22 per un anno intero, avvisandomi che se mi becchi mi fai la multa, mi predisponi male. La mia intelligenza mi fa pensare che queste misure non siano funzionali alla riduzione del rischio di contagio e le restrizioni le valòuto come soluzione emergenziale possibile, ma non reiterate per un anno. Ed io sono uno. Moltiplica i miei dubbi per almeno la metà della popolazione ed ecco che le misure risultano inefficaci. In fondo il presupposto che sta dietro l’imposizione vorrebbe farci credere che siamo tutti idioti e insesnibili oltre che asociali, per cui se non ci mostri il bastone ci comportiamo da bestie. Concludo dicendo che non me la sento di colpevolizzare chi esce nonostante divieti, perchè so per le mie esperienze di mezzo secolo che le fragilità dell’essere umano non sono risolvibili con una multa da 400 euro, nè possono essere racchiuse in un attributo negazionista, che già nel conio considero grossolano e pure un pò fascista. A questo aggiungi che quando sento puzza di retorica di stato sento puzza di fregatura, sempre nella mia esperienza di mezzo secolo. Ma capisco cosa intebndi e non ti giudico per questo, anzi
concordo, tra l’altro non è chiaro se le misure prese sono costituzionali o no. Se ne avrà la certezza quando qualche giudizio arriverà in cassazione o corte costituzionale.
Caro Antonio,
però nel tuo ragionamento qualcosa dovrai pur tenere fermo: inizi la tua argomentazione spiegandomi che non tutti sono uguali e che quindi c’è chi reagisce alle restrizioni in modo meno benevolo di quanto possa fare io. Dopodiché generalizzi il tuo modo di pensare, lasciano intendere che gli italiani sono una massa di cittadini responsabili, che saprebbero discernere tra ciò che è il caso di fare e cosa non lo sarebbe.
Io parto da alcuni dati di fatto: 1) la pandemia esiste, è pericolosa (ho perso due amici, uno di quarantasette l’altro di cinquantadue anni; si sono aggravati nel giro di 4 ore; in uno dei due casi il contagio proveniva dal figlio) e, nelle nuove varianti persino più contagiosa; 2) al momento non ci sono vaccini sufficienti per immaginare di procedere in tempi brevi alla copertura della popolazione, tanto più che non si sa quanto i vaccini saranno efficaci e contro quali varianti; 3) sono convinto che la priorità di uno stato civile deve essere quella di massimizzare le attività economiche e produttive da lasciare aperte, sotto il vincolo del controllo della pandemia e del controllo del numero dei morti.
Ciò premesso, può anche darsi che queste misure non siano efficienti, ma l’importante è che siano efficaci. Ma davvero pensi che rimuovendo le restrizioni dei bar, ristoranti, coprifuoco alle 22 la situazione rimarrebbe più o meno com’è? Davvero credi che non ci sarebbe nel giro di un paio di settimane un’impennata nei contagi e nei morti?
Tu dici: “le restrizioni le valuto come soluzione emergenziale possibile, ma non reiterate per un anno”. Ma se nel frattempo la pandemia è rimasta, anzi si è intensificata a causa delle varianti, quali alternative si hanno? E’ come dire ad un paziente: senti hai la pressione alta e non ci possiamo fare niente, se non prendere una pillola che ti garantisce la sopravvivenza; ce lo vedi il paziente che dice, no a questo punto niente pillola perché la prendo da 3 mesi!
Faccio due considerazioni finali, che valgono anche per osservatore, se leggerà: primo, il mio riferimento alla Germania e all’estensione del lockdown era, come potete facilmente riscontrare rileggendo, solo un argomento che corroborava la mia affermazione precedente: “Oppure il virus è scomparso e non me ne sono accorto?”. Non distorcere gli argomenti altrui credo sia indispensabile in un confronto costruttivo, e comunque un dovere nei confronti della propria intelligenza. Secondo: “da qui sappiamo cosa fanno gli altri stati solo da quanto ci riferisce l’Informazione”. Antonio, non so quali canali informativi tu utilizzi, ma non tutti sono massaie che si “informano” sui social o ragazzotti che leggono due pagine web e sono convinti di aver scoperto il funzionamento del mondo. Ci sono centinaia di fonti informative credibili; molti di noi hanno amici e colleghi in tutto il mondo con i quali capita spesso di sentirsi e di scambiarsi opinioni e commenti.
Questa scivolata qualunquistica sulla cattiva informazione è cattiva informazione in sé, e sottrae all’analisi qualsiasi elemento di contenuto.
MarioS se parliamo di distorsione tu fai continuamente cherry picking, oltre a rispondere a cose non dette che ci metti in bocca. Visto che metti tanto impegno nelle risposte, e questo ti fa onore, rispondi a tutti gli argomenti o almeno cerca di capire cosa voglio/vogliamo dire.
Caro osservatore, non faccio cherry picking, te lo assicuro. Per mestiere, sono abituato ad avere un approccio scientifico, e stai facendo confusione tra bias di conferma e incardinamento in un dibattito recente.
La questione é questa: io non discuto i giudizi di valore perché quelli per definizione non possono essere oggetto di approccio scientifico perché non falsificabili. Se tu e Antonio dite che nel vostro sistema di valori le libertà individuali valgono quanto delle vite, non ho nulla da ridire. Non lo condivido, ma lo posso razionalizzare.
I miei tentativi di interloquire con voi sono invece su un piano di metodo, perché alcune cose in quello che dite non tornano.
Chi ha una minima nozione di controllo ottimo e di equazioni differenziali sa che al di fuori di uno stato stazionario le dinamiche sono convergenti o divergenti. Non esistono dinamiche poco e molto divergenti. Se l’Rt é superiore a 1, la situazione esplode. Se le misure attuate non mantengono l’Rt sotto 1 il covid si diffonde in modo esponenziale. Quindi o si inaspriscono le misure, oppure si accetta che i contagi e i morti vadano fuori controllo. Non é che se dimezzi le misure restrittive i contagi e i morti raddoppiano.
Comunque, se non ho capito qualcosa di ciò che volevate dire é sicuramente colpa mia. Se non rispondo a tutto é perché non ho il tempo. Ma vi leggo volentieri!
allora lo ripeto, 1 non è detto che la crisi economica derivante dalle misure restrittive non causi più morti o comunque più anni di vita persi(sia per le chiusure che per i morti derivanti dalla crisi che colpiscono anche i più giovani) 2 Che l’Rt cresce sono d’accordo ma se si applicano le restrizioni a chi realmente muore di covid(over 50 ed in particolare over 70) si potrebbero “salvare capra e cavoli”.3 se non fai giudizi di valore non puoi discutere su un tema politico perchè le scelte politiche non sono sempre corrispondono alle migliori scelte scientifiche, a volte per fortuna, a volte purtroppo. 4 la vita non ha valore di per sè, dipende anche quanto sia desiderabile viverla. E’ necessaria ma non sufficiente diciamo. 5 la curva in epidemia ha si una prima parte esponenziale ma poi, quando sempre più persone non sono più target diventa sempre più logaritmica . Se la curva esponenziale la becca chi ha bassissime probabilità di morire(sempre mantenendo precauzioni rallentanti come mascherine ma evitando coprifuoco e ld) nel frattempo i soggetti a rischio si vaccinano se ne potrebbe uscire con poco danno.
Ecco appunto 1) fino a quando qualcuno non lo dimostra, io tutelo la vita (e non entro nel giudizio se sia paragonabile la morte di qualcuno con un anno di restrizioni in cui puoi stare a casa a vedere la televisione e giocare con la playstation, ma evidentemente sono strano io); 2) ora fai tu cherry picking. L’età media dei ricoveri in terapia intensiva è sotto i 50 anni (mi pare Antonelli abbia recentemente dichiarato fosse di 44 anni, e con le varianti, senza vaccini, scenderà ulteriormente), quindi le restrizioni andrebbero applicate in modo ben più ampio. Dopodiché questi avranno pure dei figli, che magari senza restrizioni vanno in giro e riportano il virus: a questo punto le restrizioni solo in alcune fasce di età non servirebbero. 3) manco per niente! I giudizi politici sono giudizi di valore, quelli scientifici sono a valle: sono il miglior modo per raggiungere l’obiettivo fissato politicamente. Chiunque abbia un approccio scientifico può discutere benissimo delle modalità con cui cui perseguire l’obiettivo politico, prendendolo come dato e senza discuterlo. 4. Che la vita non abbia valore di per sé è affermazione troppo lontana dal mio modo di essere. E se dici che è necessaria, allora affermi che ha valore di per sé. 5 se hai in mente una s-shaped, allora stai facendo confusione e pure tanta: significa che i contagi crescono prima a tassi crescenti e poi decrescenti man mano che la percentuale di contagiati aumenta. Se è per questo i contagi smettono di crescere quando raggiungono il 100% della popolazione. Te la dico diversamente, quale livello di contagio deve essere raggiunto nella popolazione perché le persone non siano più target? Perché se è l’1% stiamo parlando di 650.000 individui dei quali ne moriranno 20.000; se parliamo del 60 per cento (soglia minima, ma proprio minima, per iniziare ad avere immunità di gregge), allora parliamo di oltre un milione di morti (senza considerare che l’intasamento di ospedali e terapie intensive porterebbe sicuramente il tasso di mortalità marcatamente sopra al 3%).
Dopodiché, chiudi con due SE che non sono proprio scontatissimi, e cioè, sono ipotesi del tuo ragionamento che contrastano con la realtà: a) senza lock down, pur applicando le restrizioni alle fasce più deboli, non hai alcuna certezza che il virus non si trasmetta veicolato dai membri della famiglia non sottoposti e ld o altre restrizioni più marcate; b) per vaccinare occorre avere i vaccini; sono d’accordo con te che ci sono stati sbagli ripetuti a livello italiano ed europeo, ma ciò non cambia il fatto che ora vaccini in numero sufficiente non ce ne sono e probabilmente occorrerà aspettare altri 3-4 mesi per averne abbastanza da vaccinare a tappeto le porzioni fragili della popolazione.
1) che si debba fare uno studio concordo.Se per te stare a casa alla playstation significa vivere può darsi, ma non lo pensa la popolazione in generale visto l’aumento dell’uso di ansiolitici e quello che si aspetta l’iss cerca “iss salute mentale covid”
2)ora dai pure dati sbagliati, l’età media dei 44 anni è dei positivi non dei ricoverati
cerca Bollettino-sorveglianza-integrata-COVID-19_10-marzo-2021.pdf pagina 2
l’età dei ricoveri è circa 70 anni pagina 17.
Inoltre il calo dell’età non è riconducibile, forse, alle vaccinazioni? cerca numeri-vaccini-italia-mondo del sole 24 , tabella over 80 e rsa
3) Per il discorso a valle concordo. Però converrai con me che quando si prendono decisioni politiche si prendono ANCHE in considerazione evidenze scientifiche ma si può benissimo non seguirle.A questo mi riferivo.
4) Si mi sono espresso male, intendo la vita (def 1 di vita della Treccani) non basta di per sè a renderla vita (def 5 di vita della Treccani)
5 Si mi riferisco ad una S shaped. Non ho mai detto che smettono di crescere, ho detto che crescono con velocità decrescenti.
Le persone possono essere non più target anche col vaccino, non per forza con il livello di contagio. Quindi in ordinata della S shaped puoi mettere contagiati+vaccinati. Inoltre non ho detto di interrompere ogni precauzione, solo quelle con alto impatto sulla libertà personale , tipo i LD e coprifuoco,per le fasce di popolazione meno a rischio. Se ci dovessero essere dei picchi fare LD localizzati. Insomma quello che contesto io è l’uniformita invece della specificità delle misure.
Inoltre visto che i vaccinati sono giustamente le persone più a rischio non puoi considerare il 3% come letalità, anche perchè già adesso pare scesa a 2,4%(forse già per le vaccinazioni o miglioramento protocollo cure)
Poi ,ancora, dai per scontato che le tutte le restrizioni abbassino la curva. Se la chiusura di bar e ristoranti(luoghi relativamente controllabili con distanza etc) porta a fare festicciole in casa o sui monti come dicono alcuni, sei sicuro che la curva si abbassi?
a) si vedra a 15 giorni dalle misure. In ogni caso chi è in quelle condizioni può sempre autosecludersi. Inoltre ci sono sempre le altre protezioni oltre ai ld.
b) per questo restrizioni mirate alle fasce a rischio.
ps: Lockdown in Germania, la Merkel (sommersa dalle critiche) ci ripensa e revoca le restrizioni dure: «Scusate, è stato un errore»
pps: comunque prima o poi dovremmo prenderci un caffè ahahah
Concordo sul caffè, assolutamente!
Grazie delle risposte.
Sui dati della 2 andavo a memoria e ricordavo questo; https://www.google.it/amp/s/www.ilfattoquotidiano.it/2021/03/02/covid-antonelli-cts-eta-media-dei-pazienti-ricoverati-e-scesa-a-44-anni-unico-dato-positivo-e-il-trend-in-calo-tra-le-persone-vaccinate-video/6118591/amp/
Comunque, al di là di tutto speriamo di cavarcela!
Perdona se evito di rispondere sul resto, al momento non ne ho il tempo. Ma apprezzo!
ps: sulla Germania. A prescindere che io sono italiano non tedesco, ho un parlamento da me eletto, un governo tirato fuori dal cilindro del presidente. La nostra gente non è come i tedeschi o i cinesi e soprattutto da qui sappiamo cosa fanno gli altri stati solo da quanto ci riferisce l’Informazione, che, condividerai, in quest’ultimo anno ha toccato cime inesplorate di bassezza, retorica, asservimento, contraddicendosi in una moltitudine di casi circa la risposta degli altri paesi al covid. Ogni paese reagisce per sè, altrimenti Israele non avrebbe una popolazione di nativi tutta vaccinata mentre altri paesi non hanno ricevuto che poche dosi, noi compresi
Non c’entra nulla con il vostro discorso, ma non concepisco l’associare una “massaia”, come la definisce lei, ad una donna che si informa solo tramite social…Praticamente sta sminuendo il ruolo di una casalinga, magari una madre e moglie disoccupata o appena licenziata, che, non possedendo un posto di lavoro, il suo qi è talmente basso da trascorrere il suo tempo sui social utilizzandolo come unico mezzo di informazione?! Una frase che reputo non solo maschilista, ma alquanto banale proprio come una di quelle che girano tra i vari post di pagine social…
Perché, non le risulta che ci siano massaie che non usano i social?
Quello che lei tenta di attribuirmi non corrisponde al significato di ciò che ho scritto. Legga bene: una “massaia che si informa tramite i social” non vuole affatto significare che tutte le massaie si informano tramite i social. Se avessi scritto una massaia che gioca a calcetto sono sicuro non avrebbe fatto partire la sua indignazione mal riposta. Il riferimento alla massaia era legato alla mancanza di rapporti di colleganza lavorativa. Non c’é alcun elemento di giudizio. Anzi, sono profondamente convinto che le donne siano meglio degli uomini sotto tutti i profili. Nessun maschilismo, solo una lettura superficiale da parte sua.
Anzi rileggendo, si é fatta un film niente male.
Superficiale dice? Nel concetto appunto che ha di massaia nel 2021,la superficialità è in ciò che è stato scritto da lei, non nella lettura, nessun film, le parole son quelle…Allora la prossima volta si rivolga a se stesso,(oltre ad essere più originale nel cambiare soggetto, non peccherà di qualunquismo…), e non alla massaia che fa uso di social utilizzandolo come unico mezzo di informazione. Inutile che adesso gira la frittata, addossando film mentali ad altri.
Didone, cosa non ha capito di ciò che le ho risposto? Dove legge che io abbia proposto un concetto di massaia? Dove legge che io abbia scritto che le massaie sono caratterizzate dal fatto di informarsi solo sui social? Allora faccia così: legga “un individuo che non lavora e si informa tramite i social…”.
Dopodiché se vuole spiegarmi come interpretare ciò che ho scritto, continui pure. Ma forse, invece di dare del maschilista agli altri a vanvera, potrebbe sforzarsi di leggere e intendere prima che le si chiuda la vena, perché proprio queste sclerate alimentano il maschilismo becero.
Dove vede le sclerate? Cos’è ora ha anche il dono dell’onniscenza? Secondo lei mi inalbero per così poco con uno sconosciuto che scrive sempre le stesse cose e rigira frittate? Ma mi faccia il piacere! Se diventa maschilista, è un problema suo non di chi le fa semplicemente notare un’uscita poco felice, è inutile continuare a blaterare. Già che regge il confronto con insulti velati, ma comunque insulti e arroganza,la dice lunga… La saluto qui, perchè sicuramente sto dando libero sfogo alla sua maleducazione, il cosidetto classico leone da tastiera , per usare un termine social, lo faccio con altri ora!
Scusa Didone, ma leggo:
“Praticamente sta sminuendo il ruolo di una casalinga, magari una madre e moglie disoccupata o appena licenziata, che, non possedendo un posto di lavoro, il suo qi è talmente basso da trascorrere il suo tempo sui social utilizzandolo come unico mezzo di informazione?! Una frase che reputo non solo maschilista, ma alquanto banale proprio come una di quelle che girano tra i vari post di pagine social”
Che mi pare un ottimo esempio di frittate rigirate e di attribuzione colposa di pensiero ad altri.
Ho chiarito quale fosse l’interpretazione delle mie parole. Posso accettare che fossero non abbastanza chiare da costituire un’uscita infelice. Nel suo commento iniziale, però c’è un’esegesi che la porta ad attribuirmi sensibilità e posizioni che non ho.
Se mi avesse fatto notare un’uscita poco felice, senza attribuirmi contenuti che NON C’ERANO, avrei evitato di rispondere.
E faccio notare che proprio l’atteggiamento che ha avuto nella prima risposta configuri la leonessa da tastiera, perché se c’è una forma di maleducazione è quella di pretendere di dire a qualcun altro cosa lui stesso pensi.
Comunque, non volevo essere maleducato, e non sono affatto maschilista. Se vuole sforzarsi di capire quello che intendevo esprimere, va bene. Se rimane convinta che io sia un maschilista, che io l’abbia insultata, e che non sia stato insultante ciò che lei ha scritto, me ne farò una ragione.
Avremmo dovuto imparare a conviverci e infatti lo stiamo facendo, perchè come dici tu ad oggi non abbiamo prospettive certe di elimazione. Abbiamo speranza che il vaccino porti all’immunità di gregge ma nessuno sa se a ottobre si riparte daccapo e in quali tempi. Imparare a conviverci significa mediare fra il rischio e le attività irrinunciabili di ciascuno. Abbiamo tutti perso persone care, col covid, prima del covid e dopo, non possiamo fermare il mondo per questo. E questo non perchè eticamente o moralmente insensibili ma perchè è così che funziona la vita. Per far si che le misure di contenimento funzionino e restino alla lunga fino all’eliminazione del rischio, occorre sensibilizzare le persone perchè il rischio di sanzione non basta e basterà sempre meno. Questo il deato, attorno possiamo costruirci tutti i giudizi e gli approfondimenti statistici che vogliamo, ma il senso non cambia, e non per quanto ne possiamo pensare io, te, o chiunque altro
Di chi è la competenza di Torlini ad Introdacqua ?