Per Franco Iezzi venerdì sarà l’ultimo giorno da presidente al Parco nazionale della Majella. Se un sostituto ufficiale non è finora stato nominato, complice probabilmente il movimento politico che si sta preparando in vista delle elezioni, è sicuro che Iezzi non andrà oltre, il suo viaggio finisce qui. Gli subentrerà l’attuale vice in carica, Claudio D’Emilio, sindaco di Palena. Questa mattina, durante la conferenza stampa per divulgare il suo operato, racchiuso nella pubblicazione “Racconto per immagini”, il presidente uscente ha raccontato il suo mandato, cinque anni, nell’ente tra sfide e soddisfazioni in un territorio dove il Parco, è inutile negarlo, ancora non viene percepito nella sua reale potenzialità.
Si ritiene soddisfatto Iezzi che ha puntato tanto sulla promozione turistica, ma “si poteva fare ancora meglio” ha precisato senza nascondere quel po’ di delusione nel non sentirsi sponsorizzato, in una possibile proroga, né dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, né dall’assessore alle Aree Interne, Andrea Gerosolimo. Proroga che, probabilmente, sarebbe stata utile visti i cambiamenti politici ai quali si va incontro con il prossimo scioglimento delle Camere e nuove elezioni, che sicuramente non permetteranno di sostituirlo così facilmente anche se i nomi si rincorrono e quello dell’imprenditore sulmonese Fabio Spinosa Pingue è tra questi. Chissà.
Iezzi è stato duro con il presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, accusato di averlo ostacolato e denigrato durante il suo mandato a causa di uno dei progetti del Masterplan Abruzzo, quello che riguarda la Majelletta dove gli interventi ipotizzati erano troppo impattanti per non chiedere una valutazione ambientale. Una riflessione che sembra non essere piaciuta a D’Alfonso il quale, successivamente, si sarebbe spesso speso nel mettere in cattiva luce Iezzi. Lo ha raccontato il presidente uscente ricordando diversi episodi, le minacce di un fine mandato ormai vicino e leggendo la lettera scritta a D’Alfonso nella quale chiedeva conto del suo atteggiamento e di avere rispetto per la figura che ricopriva.
I giochi della politica.
Dovrà avere capacità manageriali il prossimo presidente “una visione d’insieme- sottolinea Iezzi- che è difficile ritrovare in figure specifiche. Una persona in grado di relazionarsi e di saper imbastire relazioni”. Il riferimento è agli ambentalisti che avevano chiesto una figura preparata in ambito ambientale che, teme Iezzi, potrebbe non andare d’accordo con le popolazioni. Una figura d’equilibrio, l’ago della bilancia di un ecosistema fragile come quello naturale che il Parco stesso protegge.
Iezzi lascia il Parco all’attivo di progetti come il treno storico Sulmona-Carpinone che sta avendo un inaspettato successo, la street view dei sentieri del Parco con Google, le candidature Unesco come Geoparco e per il sentiero dello Spirito come patrimonio dell’umanità, tantissime attività, eventi, pubblicazioni per un totale di 11 milioni di euro investiti sul territorio esclusi i 13 milioni del progetto Spirito d’Abruzzo, finanziato con Masterplan, che dovrebbe far confluire le eccellenza abruzzesi nella Badia Morronese.
Beh speriamo sia arrivata l’ora della agognata pensione e il tempo finalmente di godersi i frutti di tanti anni di lavoro, figli e nipoti, senza altri pensieri.