Il desiderio, che sembrava una promessa, era quello che gli esami di maturità, quest’anno, i liceali del classico li avrebbero tenuti nella loro sede di piazza XX settembre. Prima ancora c’era il sogno di festeggiare a porte aperte, almeno, il Dies Natalis di Ovidio a marzo. Poi l’impegno, solenne e d’onore, di tornare tra i banchi del centro storico al massimo a settembre.
E invece.
Gli alunni del liceo classico Ovidio restano dove sono: niente festa, niente esami e niente lezioni a settembre, per il momento. Momento che dura da quindici anni. Da quando cioè, dopo il terremoto, l’orologio della scuola si è fermato.
I lavori di adeguamento impiantistico e antincendio finanziati dalla Provincia ormai da anni e acquisiti alle casse comunali con una variazione di bilancio ad ottobre scorso – urgente e indifferibile – non sono ancora partiti. Anzi non sono stati neanche appaltati.
L’altro ieri il Comune si è ricordato di nominare due professionisti interni per la verifica del progetto, a cui dovrà seguire la validazione dello stesso da parte della giunta e solo dopo si potrà procedere all’affidamento dei lavori. La scelta annunciata del prolungamento di appalto, che eviterà una lunga gara, alla ditta Salvatore e Di Meo, che si trova già sul cantiere per aver eseguito il consolidamento, non servirà però a far rispettare i tempi promessi.
I lavori secondo progetto dovrebbero durare infatti quattro mesi e nonostante la ditta si è portata avanti con quel che poteva fare, meno di settanta-ottanta giorni non ci impiegherà. Con agosto di mezzo oltretutto.
La riconsegna del cantiere, poi, non vuol dire l’apertura della scuola: dopo i lavori bisognerà fare i collaudi e il Comune non ha neanche nominato un collaudatore. Poi ci sarà il trasloco da fare e, soprattutto, ci saranno da realizzare gli impianti tecnologici che non sono contemplati nell’appalto, come ad esempio la rete wifi.
Se non altro i liceali sono in buona compagnia: le scuole a Sulmona non fanno un passo in avanti su nessun fronte. Ignoto è ad oggi il destino dell’Itcg, ad esempio, quello della Lola Di Stefano, della Masciangioli, della Celidonio e del nuovo Polo scolastico.
Anno dopo anno, ripetenti e senza tetto.
Embè?
Sarebbe stato strano il contrario. Mamma me come stiamo messi. Abbiamo avuto più volte la possibilità di congedare questa bolgia di incompetenti e presuntuosi. Niente , Ergo: lo meritiamo !!!