Nicoletta Verì difende il suo operato come assessore alla Sanità abruzzese, dopo gli attacchi provenienti dal centrosinistra. E non esiste miglior scudo come quello dei dati certificati dalla Corte dei Conti, o almeno quelli del 2022 che parlavano di una spesa sanitaria pro-capite per ogni cittadino abruzzese salita a 2185 euro (in linea con la media nazionale). Molto meno rosea, invece, il debito accumulato dalle quattro Asl abruzzesi, che a metà 2023 recitava un passivo del risultato di esercizio lievitato dai 72.145.213 euro del 2021 ai 169.590.509 euro del 2022 (-70.449.118 di euro la Asl dell’Aquila; -46.746.295 la Asl di Pescara; -27.368.376 quella di Chieti; -25.026.720 la Asl di Teramo).
La Verì dice stop alle mistificazioni del centrosinistra, sebbene a parlare siano i numeri e i dati della stessa Corte dei Conti citata dall’assessora. “Nonostante le difficoltà – commenta Verì – legate ai mancati investimenti del precedente governo regionale di centrosinistra in personale e attrezzature, abbiamo preso in carico e curato 700mila pazienti nei nostri presidi. Abbiamo assunto migliaia di unità di personale sanitario, stabilizzato dipendenti che da anni lavoravano con contratti precari, sostituito macchinari e attrezzature obsolete, attivato servizi digitali che erano, grazie al centrosinistra, ancora all’anno zero. Senza considerare lo sblocco dei fondi per i nuovi ospedali, per i quali sono in corso le progettazioni e le gare di appalto. E si tratta di risultati realizzati mantenendo l’equilibrio economico-finanziario del sistema, un aspetto tutt’altro che scontato o secondario”.
La Verì tocca anche altri aspetti sui quali il candidato D’Amico e il PD in particolare continuano ad insistere in questa campagna elettorale.
“Sostenere che abbiamo aumentato la mobilità passiva e allungato le liste d’attesa – rimarca – è semplicemente falso e lo attesta chiaramente la Corte dei Conti nel suo ultimo rapporto: la mobilità passiva si è ridotta del 20 per cento e le liste d’attesa, aumentate naturalmente dopo la sospensione delle prestazioni non urgenti durante il Covid, sono state in gran parte riassorbite grazie a un investimento di 75 milioni di euro. Certo, c’è ancora da fare e porteremo a termine i nostri progetti nei prossimi 5 anni del secondo governo Marsilio”.
I fruitori della sanità, questo grande miglioramento degli ultimi anni, proprio non lo hanno notato…
Vallo a spiegare a chi è capitato purtroppo di dover far i conti con pronto soccorso e sanità in generale .
Non stravolgete la realtà …..perche qui abbiamo toccato il fondo
Ho bisogno di una visita specialistica per mia madre 84enne, cardiopatica, con difficoltà di deambulazione e con diverse altre patologie. A Sulmona è tutto pieno per tutto il 2024. Sono stata costretta a prenotare ad Avezzano per la fine di aprile.
Un disagio che può capire solo chi ce l’ha.
Tanto per non dimenticare, rinfreschiamoci la memoria:
https://www.ilgerme.it/ronci-snocciola-i-dati-drammatici-della-sanita-abruzzese/
PARLIAMO DELLA CHIUSURA DELL’OSPEDALE DI TAGLIACOZZO DEL RIDIMENSIONAMENTO DELL’OSPEDALE DI GUARDIGRELE E DI ATRI OPPURE DEL DECLASSAMENTO DELL’OSPEDALE DI POPOLI CON CHIUSURA DEL CENTRO TRASFUSIONALE E RISONANAZA MAGNETICA PARLIAMO DEL PERSONALE MANCANTE NEL NOSOCOMIO SULMONESE OPPURE DELLA DRASTICA RIDUZIONE DI POSTI LETTO NELL’OSPEDALE DI CASTEL DI SANGRO CON RELATIVI DECLASSAMENTI DELLE VARIE UNITà OPERATIVE OPPURE POSSIAMO APPROFONDIRE LA SITUAZIONE DELLA SANITà PESCINESE ORMAI RIDOTTO AD UN FATISCENDE STABILE è VERO CARO ASSESSORE E PRESIDENTE MEGLIO NON SI POTEVA PROPRIO FARE!!!
Ma cara signora verì e presidente, ancora una settimana,Marsilio perché non ammettete sulla sanità di aver fallito, dando sempre la colpa al precedente e voi? Quello di buono che c’era l’avete distrutto. Presidente se ne torni a Roma e lasci governare l’Abruzzo agli abruzzesi 👋