I luoghi dell’abitare per la seconda edizione del Premio “Architettura e Fotografia”

Lo spazio privato delle case e delle abitazioni in cui viviamo. Ambienti intimi, carichi di significati culturali e sociali. Espressione della individualità di ciascuno di noi. Questo l’oggetto della seconda edizione del premio fotografico Architettura e Fotografia – i luoghi dell’abitare organizzato dall’ordine degli architetti dell’Aquila per professionisti e appassionati della fotografia.

C’è tempo fino alle ore 12:00 del 15 luglio per iscriversi al concorso, curato dalla commissione cultura dell’ordine in collaborazione con l’accademia delle belle arti dell’Aquila per “esplorare e connettere tra loro due linguaggi espressivi tra i più rappresentativi della nostra epoca”.

Come nella prima edizione, a giudicare le opere in concorso sarà una giuria “di assoluta eccezione” composta da professionisti provenienti dal mondo della fotografia e dell’architettura come Antonio Di Cecco fotografo e docente all’accademia delle belle arti dell’Aquila, Marco Morante architetto e vice presidente dell’ordine degli architetti P.P.C. della provincia dell’Aquila, Sara Susi architetto componente della commissione cultura dell’ordine, Agnese Porto della casa editrice RVM Hub e la fotografa Flavia Rossi. Le opere selezionate verranno esposte in una grande mostra collettiva in occasione della quale si svolgerà la cerimonia di premiazione.

Far diventare il premio Architettura e fotografia un appuntamento fisso, questo l’obiettivo dell’ordine degli architetti dell’Aquila la cui presidente Sara Liberatore insieme al consigliere Lorenzo Nardis presenta la seconda edizione come “un altro piccolo tassello aggiunto alle proposte culturali che l’ordine sta portando avanti”.

Un premio che a differenza della precedente edizione dedicata alle piazze urbane intese come luoghi pubblici per eccellenza, quest’anno propone un “ribaltamento di prospettiva per mettere idealmente in relazione dimensione pubblica e privata”, luoghi dell’esistenza tanto diversi eppure “strettamente interconnessi tra loro”.