Il bottino, c’è poco da girarci intorno, sarà magro a questo giro per la Valle Peligna e dopo le elezioni probabilmente ancora meno. Così mentre tra un balletto e l’altro dell’ultima ora si allestiscono le liste, a destra e sinistra, in alcuni casi a destrasinistra (tra incredibili e inenarrabili capriole), c’è chi, da vecchia volpe della politica, è passato all’incasso prima del voto.
E’ il caso di Bruno Di Masci che il 31 dicembre scorso ha fatto nominare nel consiglio di amministrazione dell’Ater il suo fedelissimo Aldo Milan, già assessore del Comune e padrone di casa del “laboratorio politico di ponte Capograssi”.
Milan è stato nominato con delibera di giunta regionale la notte di San Silvestro, mentre tutto intorno tuonavano i botti di fine anno e inizio campagna elettorale.
Come da accordi consolidati, così, il cda dell’ente pubblico è stato spartito secondo il manuale Cencelli: due alla maggioranza (oltre al subcomissario peligno Milan, il commissario aquilano Gianvito Pappalepore) e uno all’opposizione (il marsicano Eliseo Cipollone).
“Si tratta di un patrimonio notevole nelle disponibilità dell’ente – ha detto Milan – che solo nella zona di Sulmona conta ottocento proprietà. Cercheremo di gestirle al meglio, cercando di dare risposta alle esigenze abitative dei tanti cittadini che da tempo sono in fila per ottenere un alloggio”.
A Sulmona il pacchetto più importante è quello dei nuovi alloggi della zona Peep che da anni attendono di essere assegnati e oggi in parte occupati dalle scuole e dalla sede della guardia di finanza.
Un pezzo di potere vero, insomma, mentre c’è chi litiga per una candidatura con poche prospettive di vittoria.
C’è poco da fare. La nostra Valle soffre di un male tutto suo: “Non crede più in se stessa”.
Lo si vede ormai in ogni ambito. Si spera sempre di rientrare nelle grazie di qualche vecchia figura oppure in qualche forestiero “illuminato”.
La cosa diventa ancora più drammatica in questo giro elettorale in cui sembra esserci un fermento culturale e sociale d’altri tempi (visto il numero di aspiranti candidati e la smania di civismo mascherato) e poi ci si accorge di essere di fronte all’ennesimo raggiro ben orchestrato da chi non nutre alcun interesse per le nostre “aree interne” se non quello di portare in dono un pacchetto di voti a qualche “signorotto” aquilano o pescarese.
Tanto si sa, per un conto presentato c’è sempre chi paga e chi incassa.
Le cambiali vanno onorate…
e quindi pagate.
Dopo le ripetute assenze in commissione e le votazioni a favore pre natalizie con risultato l’avvenuto salvataggio della giunta comunale e relativo panettone mangiato per la Casini, ora a Befana passata e a conclusione delle feste, arrivano i promessi dolci per gli opportunisti fiancheggiatori di minoranza del pluripremiato mago.
Ma i doni non vengono mai soli, visto che chi non ha ricevuto i doni ma il carbone sempre in area PD, ha fatto il salto della quaglia passando da presidente di circolo a candidato di destra, come anche al pluribanderuola ex assessore che pare, non curante dei suoi problemi di salute, si sia fatto in quattro per onorare la candidatura in famiglia e tutto grazie ad una cura somministrata da potenti medici di caratura nazionale.
In pratica si riconferma come sempre l’opportunismo politico locale e lo scadente quanto avvilente interesse per i problemi della comunità…
E il popolo si riconfermera’ anche stavolta il consumatore finale dei soliti imbonitori nonché ortolani politici locali, popolo a cui nulla sarà dato e ancora sarà tolto!!!
Cococciari fino all’estinzione… perché questo è il percorso a noi destinato e ai nostri figli… anzi no… sono già andati via per mancanza di lavoro e di nuove culle sempre meno… esatto..fino all’estinzione… poi il NULLA!!!