Guerriero di Capestrano, il Tar dà ragione a Consorte. Attesa nomina Commissario ad Acta

Un simbolo dell’Abruzzo ora trema perché se dovesse essere vera la tesi del regista Alessio Consorte, la statua del Guerriero di Capestrano si sbriciolerebbe e sarebbe anche costretta, moralmente, ad abbandonare il nuovo simbolo della Regione. Il Tar ha dato nuovamente ragione a Consorte in merito alla battaglia giudiziaria sull’autenticità del Guerriero di Capestrano, del Torso Femminile e delle Stele Italiche.

Il Ministero della Cultura, ora, ha l’obbligo di fornire la documentazione scientifica relativa agli esami chimici con metodo XRF (fluorescenza ai raggi X). Carte che il Ministero ha dichiarato di possedere, ma non ancora svelate. L’ipotesi portata avanti da Consorte è quella che verte su un falso storico, appunto. Una statua che non risalirebbe al periodo italico, bensì di recente produzione, attorno all’inizio del Novecento.

“Ad oggi – spiega Consorte -, il Ministero della Cultura, non possiede la documentazione scientifica che ha dichiarato di possedere e, fatto ancora più grave, non dispone di alcuna analisi scientifica che attesti l’autenticità delle opere in questione. Esistono solo fotocopie di spettri XRF effettuati venti anni fa dal CNR inviati dopo la sentenza, da un ex funzionario oggi in pensione. Per di più, la Direzione Museale ha cercato di giustificare il proprio comportamento utilizzando analisi postume rispetto alla sentenza; tuttavia, non risulta che tali analisi a cura del Centro di Ateneo di Archeologia e Microanalisi (CAAM) dell’Università D’Annunzio dal titolo “ARS”, siano state relazionate da personale iscritto all’Ordine dei Chimici, all’Elenco dei Restauratori o a quello degli Esperti di diagnostica e di scienze e tecnologia applicate ai beni culturali. Inoltre, le misurazioni XRF sono state eseguite con uno strumento obsoleto e, come espressamente ammesso dal Dott. Sericola, effettuate solo parzialmente a causa di problemi tecnico-strumentali”.

Con la sentenza n. 178 del 2024, già passata in giudicato, il TAR aveva ordinato al Ministero di rilasciare al ricorrente le risultanze degli esami XRF sui reperti entro 30 giorni. Tuttavia, il Ministero non ha ottemperato all’ordine e ha trasmesso solo documenti non ufficiali, non protocollati e privi di sottoscrizione, con informazioni parziali e nessuna analisi relativa al Torso Femminile e alle Stele Italiche.

Di fronte all’inerzia dell’Amministrazione, Consorte ha presentato un nuovo ricorso chiedendo la nomina di un Commissario ad Acta per garantire l’esecuzione della sentenza. Nella camera di consiglio del 10 gennaio 2025, il TAR ha accolto il ricorso e stabilito un ultimo termine di 30 giorni per adempiere. Se il Ministero non rispetterà la scadenza, verrà nominato un Commissario ad Acta, scelto dal Rettore dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti e Pescara, con un ulteriore termine di 30 giorni per l’adempimento.

Questa nuova decisione rappresenta un passo fondamentale per far luce sull’autenticità del Guerriero di Capestrano, oggi simbolo della Regione Abruzzo. Si attende ora la scadenza del termine stabilito per verificare se il Ministero rispetterà finalmente la decisione del TAR – esibendo la documentazione che ha dichiarato di possedere – o se sarà necessario l’intervento del Commissario ad Acta.

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