Guerriero di Capestrano bocciato da Maiorano: “L’Italia unico simbolo che riunisce le genti d’Abruzzo”

L’araldista sulmonese Fabio Valerio Maiorano, già presente nelle commissione toponomastica del Comune, Ribadisce la propria contrarietà all’inserimento dell’immagine del Guerriero di Capestrano all’interno dello stemma della Regione Abruzzo. Lo scontro con i vertici politici va avanti ormai da giorni, con l’esperto Maiorano che ha sempre mostrato dissenso nel “manomettere” uno stemma che, già di per sé, presenta vari errori riguardo le norme di legge sull’araldica pubblica.

“Ai consiglieri regionali rinnovo l’invito – scrive Maiorano – a soprassedere a quest’insensato progetto, sia per acquisire i prescritti pareri di legge da parte del competente ufficio statale, sia per aprire un tavolo di discussione che possa coinvolgere studiosi, storici, accademici, araldisti e chiunque possa dare un fattivo contributo nel merito, considerando massimamente che lo stemma regionale è il simbolo primario di tutti gli abruzzesi”.

Se proprio si dovesse trovare un punto di incontro che riunisca le genti abruzzesi, a detta di Maiorano sarebbe l’immagine dell’Italia che campeggia sulla moneta coniata alla fine del I secolo a.C. dalla Lega Italica. Nella Lega, infatti, aderirono le popolazioni che un tempo vivevano sul territorio abruzzese: Peligni, Marsi, Vestini, Marrucini, Frentani, Pretuzi e Piceni.

“Il termine Italia – prosegue Maiorano – inciso sulle monete e “incarnato” dal profilo di una giovane donna, ha assunto in quel contesto un esplicito valore politico e sociale, un significato che andava ben oltre la mera connotazione geografica, un “valore” del quale tutti gli abruzzesi dovrebbero essere fieri e orgogliosi. A scanso di equivoci, in ogni caso, ribadisco l’assoluta contrarietà ad ogni forma di “manomissione” dello stemma in uso e, contestualmente, offro la mia collaborazione – a titolo del tutto gratuito – ad emendare gli errori e gli abusi che mostrano lo stemma, il gonfalone e la bandiera della Regione Abruzzo, la stessa disinteressata consulenza prospettata a fine febbraio, per iscritto, alla segreteria dell’Assessore Quaresimale per quanto concerne gli stemmi dei Comuni da porre sulle nuove divise in dotazione agli agenti di Polizia Locale. Risposte? Finora silenzio assoluto”.

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