A Palazzo San Francesco siamo alle solite con i servizi sempre in bilico e la particolare difficoltà di dar loro una certa continuità. Nell’instabilità generale, quindi, politica e non solo, il contratto di guardiania sta volgendo velocemente al termine e a pagarne le spese saranno le persone impiegate in tale servizio. Si tratta di sei dipendenti della Creaservice, cooperativa che a maggio 2017 si era aggiudicata l’appalto entrando ufficialmente a Palazzo ad ottobre 2017. E così, a distanza di un anno, ed esattamente lunedì, i dipendenti, riassorbiti nel servizio grazie alla clausola sociale, resteranno a casa. Questa è la preoccupazione della Fp Cgil.
“Lo abbiamo fatto presente più volte all’amministrazione- spiega il sindacalista Anthony Pasqualone-, ma non abbiamo ottenuto nulla”. Come si suol dire, da un po’ di tempo a questa parte, in quel di Palazzo San Francesco anche le cose semplici diventano complicate e l’ordinaria amministrazione tutto in un colpo, spesso a sorpresa, si trasforma in roba di straordinaria amministrazione. Quasi un’emergenza.
A far precipitare la situazione il parere negativo della segretaria comunale al rinnovo dell’esternalizzazione: secondo la De Camillis, infatti, il servizio, almeno a palazzo San Francesco, può essere coperto da forze interne all’ente. Motivo questo per il quale la scorsa settimane è scoppiata la lite tra la giunta e la stessa segretaria.
D’altronde i fatti dell’ultima settimana non fanno altro che rafforzare questa comune “credenza” con la mensa scolastica bloccata dalla mancanza di agibilità e certificati e quindi rimandata a data da destinarsi, a novembre probabilmente anche se la speranza è l’ultima a morire. E poi la questione degli impianti sportivi, e chi se li dimentica: un città in cui diventa difficile praticare attività motoria con un disagio, non solo per gli alunni delle scuole, ma anche per le associazioni sportive che in passato avevano richiesto l’utilizzo delle palestre comunali. Dulcis in fundo il cerchio si chiude (o meglio si spera che le cattive notizie finiscano qui) con la questione del teatro che mette a rischio una fetta importante della cultura cittadina. Basti pensare alla stagione della Camerata Musicale Sulmonese o quella affidata alle compagnie teatrali. In questo caso l’amministrazione Casini cercherà di trovare scorciatoie per evitare una stagione morta, questa la promessa. Ultimo, ma non meno importante, la questione Musp, anche quelli in scadenza a fine ottobre (il 23) con il rischio di lasciare i ragazzini senza scuola.
Tornando alla guardiania. Dopodomani è davvero molto vicino, sul destino dei lavoratori nessuno, al momento, sa dare una risposta: “Faremo in modo di mandarceli (al lavoro)- dichiara l’assessore al ramo, Annarita Di Loreto-.Ci stiamo lavorando”. Nel frattempo la vita a Sulmona prosegue in attesa che i giorni sempre più bui possano essere illuminati da qualche decisiva azione amministrativa.
Simona Pace
bene.un corte di nani e ballerine l’espressione di un acuto amministratore in riferimento a degli incapaci…ci stiamo lavorando ? solo ora quando i tempi sono scaduti,come per tutte le attivita’amministrative del circo,appunto una corte di inabili,inconcludenti,inefficienti,o no?