Guardia di finanza negli uffici di Cogesa: nuovo filone di indagine

Torna la guardia di finanza negli uffici di Cogesa: l’altro giorno, infatti, il nucleo provinciale delle fiamme gialle dell’Aquila ha fatto visita nella sede di ex Sviluppo Italia per conferire direttamente con il presidente del consiglio di amministrazione Nicola Guerra. Sull’indagine in atto al momento vige uno stretto riserbo, ma da quanto si è appreso le verifiche che stanno facendo i finanzieri riguarderebbero un nuovo filone d’inchiesta, non collegato, non direttamente almeno, a quello già aperto dalla Corte dei Conti su esposto della consigliera comunale Teresa Nannarone e che riguarda in particolare la gestione dal 2018 al 2022. Filone per il quale la Corte dei Conti aveva chiesto anche chiarimenti al Comune di Sulmona.

La visita della guardia di finanza a Sulmona dell’altro ieri è solo un primo step di ulteriori controlli che saranno eseguiti nei prossimi giorni e con i quali verosimilmente gli inquirenti acquisiranno una serie di carte e documentazione relativi alla gestione della partecipata negli ultimi anni.

In sospeso da chiarire, d’altronde, ci sono ancora molti aspetti, come ad esempio la segnalazione che fece l’ex amministratore unico Franco Gerardini, relativa ai compensi presi dal consigliere di amministrazione Sandro Ciacchi, a cui Cogesa aveva richiesto la restituzione di oltre 9mila euro presi come compensi professionali, a fronte della gratuità delle prestazioni di consigliere di amministrazione che Ciacchi avrebbe dovuto fornire in quanto pensionato della pubblica amministrazione.

Ci sono, soprattutto, però, una serie di affidamenti dati in passato “sopra soglia” in modo diretto: passaggio di cui si faceva menzione nell’informativa dei carabinieri e nelle richieste avanzate dalla procura della Repubblica di Sulmona quando venne aperta l’inchiesta sulla discarica. Quesiti rimasti allora senza risposta e su cui gli inquirenti avevano previsto approfondimenti.

Con lo stato di crisi formalmente aperto, d’altronde, l’attenzione sulla gestione della partecipata si è fatta stringente da parte degli inquirenti, anche per capire come una società sana sia finita in un “baratro” dal quale sembra sempre più complicato uscire. E, d’altronde, la causa intentata contro la “giusta causa” della revoca del mandato al CdA, da quest’ultimo vinta, aveva portato in un passaggio della sentenza alla trasmissione degli atti in procura.

L’assenza di trasparenza, d’altronde, è stata denunciata dagli stessi sindaci che proprio ieri hanno richiesto la convocazione urgente di un’assemblea per capire come e perché sono stati affidati con trattativa diretta 400mila euro di incarichi in un giorno.

6 Commenti su "Guardia di finanza negli uffici di Cogesa: nuovo filone di indagine"

  1. bene,le Leggi ordinano:amministrare come un buon padre di famiglia…per lo stato di crisi aziendale,esistono autorevoli,prestigiose agenzie super specializzate nel risanamento/ristrutturazione di aziende in difficolta’,molte offrono consulenze gratuite, in rete tutte le informazioni…detto tutto,naturalmente queste agenzie non vendono chiacchiere per dare a credere,e non sono amiche degli amici,domanda: quali gli impedimenti/ostacoli/dubbi alle gratuite valutazioni/consulenze? Legalita’ diffusa per uscire dalla palude,e basta,o no ?

  2. Ma il commento di Carlo che trovo inserito nella lista riepilogativa degli ultimi commenti è stato forse bannato o vi è stato un diverso errore?

  3. Stamattina c’era un commento estremamente offensivo nei confronti del Capo dello Stato, con un commento di giusta condanna di Carlo, dopo qualche ora ambedue bannati

    • Il commento sul Capo dello Stato, configurando un reato perseguibile d’ufficio è stato rimosso dai commenti. Il commento di Carlo – che ringraziamo per la segnalazione – era collegato ad esso e per questo è automaticamente “saltato”

      • Grazie @Claudio e @Grizzly per il chiarimento. Per pura curiosità si può conoscere anche il nominativo del commentatore bannato?

  4. Si è mangiato tutto Cornelio

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