In una città dove è diventato di “moda” tagliare gli alberi, e non solo, quello che arriva dall’asilo Isola Felice di Sulmona, è un segnale di speranza e di resistenza. “Perché l’albero rappresenta la speranza e la vita – spiega la cooperativa Nuovo Orizzonti Sociali che gestisce il servizio – e per questo, anche in considerazione della giornata dell’albero prevista per domani, oggi abbiamo deciso, in occasione della giornata mondiale dei diritti dell’infanzia di condividere con i bambini un momento di riflessione, invitandoli a piantare con le loro mani un albero da far crescere poi nella propria casa”.
Un momento educativo, con le mani sporche di terra e la mente aperta alla conoscenza e alla condivisione, ma anche ai temi di attualità, come la paventata chiusura del punto nascita a cui i bambini hanno dedicato cartelli e dediche, “per rivendicare il diritto di nascere nel nostro territorio”.
Perchè le immagini e il rumore delle motoseghe che nelle ultime settimane hanno svuotato la memoria e il panorama di alcune zone della città, così come quello della Piana delle Cinque Miglia, sono l’emblema di un territorio che sembra essersi arreso alla vita. Tutelare la natura diventa così il simbolo della resistenza, perchè quel rumore non si ripeta più, anche se i programmi della politica prevedono ben altro.
Nel giorno dei diritti dell’infanzia, d’altronde, quella dell’Isola Felice è stata una delle poche, se non l’unica, iniziativa pubblica: in una città che, al contrario, avrebbe bisogno di offrire ai suoi bambini maggiori servizi e cultura per l’infanzia. Che poi è la cartina tornasole della qualità della vita di un’intera comunità.
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