Giustizia per il Morrone, “la città miope”. Battaglia di territorio e dignità

“La città deve destarsi dal suo ruolo di piccolo angolo di paradiso e indossare un paio di occhiali correggendo una miopia che sta investendo un territorio”.

Teresa Nannarone e il comitato “Giustizia per il Morrone”, tornano ad invocare risposte sull’incendio dello scorso agosto che colpì a tradimento e mise in ginocchio un’intera valle.  Ad oggi sono 1.235 gli iscritti che intendono capire quello che non può essere un evento dovuto al caso né di certo ad un piromane alle prime armi. Perché, spiegano, oltre al pensiero di una mente avvezza di inneschi e dunque un piromane di esperienza, potrebbe esserci dietro un disegno ben architettato, in un territorio impoverito, impotente, isolato politicamente e territorialmente come il nostro “una prateria per chi ha interessi” nell’ipotesi, come d’altronde non hanno mai nascosto, di un progetto criminoso, come avanzarono nella prima riunione di settembre, la mano potrebbe essere quella della criminalità organizzata.

L’avvocato sulmonese incalza “a pensare di essere immuni da certi fenomeni si sbaglia, una realtà offuscata, annebbiata quella cittadina”. Dal 20 agosto in poi la Nannarone ha ricordato gli interventi mancati, il grande silenzio e la stasi della politica su questo attacco alla terra, “una valle messa a ferro e fuoco”, insomma per il Comitato non si può far finta di non vedere o darsi giustificazioni di sorta, diritto-dovere dei cittadini è capire, difendere la propria casa, la propria terra, la propria dignità.

Il comitato si affida alla magistratura, vogliono essere di ausilio e non sostituirsi ad essa.  Quello che operativamente le fila libere del Comitato per il Morrone stanno mettendo a punto è informare, destare le coscienze, raccogliere tutte le informazioni utili e le documentazioni richieste ai sensi di legge il giorno 11 settembre 2017, ad ora dei Comuni di Raiano, Anversa, Parco della Maiella, Pratola Peligna, Goriano, Sulmona, Cocullo, Pacentro, Prezza, Prefettura dell’Aquila, e Regione Abruzzo, all’appello mancano ancora i Comuni di Secinaro, Roccacasale, Roccapia, Bugnara e i Vigili del Fuoco per i quali sollecitano e confidano una solerte risposta.

Il Comitato sta procedendo ad esaminare tutto quanto ricevuto per redigere l’esposto da presentare alla Magistratura inquirente di Sulmona “in cui ripone piena fiducia”.

Alla Procura ravvisano la possibilità di avvalersi della tecnologia più avanzata, ad esempio le immagini satellitari, “siamo certi porterà alla individuazione dei responsabili nel minor tempo possibile”.

Un comitato, i cui promotori Teresa Nannarone, Elisabetta Bianchi, Cinzia Simonetti, Gianluca Lanciano, Aldo Di Bacco e gli oltre mille sostenitori, continuano a battersi per la giustizia del monte sacro e della sua popolazione, tenendo alta la guardia e raccogliendo ogni informazione utile “su quanto è accaduto e tutt’oggi accade in città”

Anna Spinosa

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