Giunta rinnovata. Rendiconto, opposizione insoddisfatta “il Comune resta cattivo pagatore”


L’assise suona ma la risposta tarda ad arrivare, alla chiamata delle 9.30 non si raggiunge il numero legale, manca la maggioranza e così si passa alla seconda campana delle 10.20
Trovata la quota consiliare si passa alla presentazione della nuova composizione di Giunta in cui il sindaco Casini, riepilogando gli ultimi episodi della saga di Palazzo, tra abbandoni e vie d’uscita indicate, sottolinea che, con l’ingresso lo scorso 14 maggio del professore Alessandro Bencivenga alla cultura e al patrimonio e dell’avvocato Annarita Di Loreto al servizio sociale e al contenzioso, ci sia stato “il ritorno allo spiccato orientamento civico fedele al quello iniziale” dell’insediamento, “Civismo e lealtà” gli assoluti di un primo cittadino che ritrova parole e voce, piena e non più flebile come negli ultimi consigli. Non esita la Casini quando, ricordando il valzer degli assessori dimissionari, scandisce per l’ex assessore La Civita parole non proprio tenere e di grazia, parlando di “tensioni”, “è mancato il risultato della riorganizzazione, ha avuto due anni non è accaduto quanto previsto” e ancora “contrapposizioni personali sopraggiunte”. Questione che non trova d’accordo la minoranza e nemmeno Andrea Ramunno che ringrazia il lavoro di La Civita così la Iommi e lo stesso Tirabassi passato in opposizione.


Si apre il capitolo del rendiconto di gestione, esercizio finanziario relativo al 2017 che sarebbe in buono stato, così come esordisce l’assessore Stefano Mariani, “le casse comunali in salute, l’indicatore positivo”, 6 milioni e 800 mila euro questi i numeri, un risultato di esercizio pari a 4 milioni e 700 mila, tasso di indebitamento del solo 2 per cento, insomma un regime di “prosperità”. Un quadro che però non ha convinto a pieno i revisori dei conti che hanno evidenziato le criticità, le obiezioni e i correttivi. E’ lo stesso Mariani ad evidenziarle quelle criticità, la più lampante è nei ritardi dei pagamenti ai fornitori, tanto da far portare a sostenere dai revisori che l’importo dei 6 milioni e 800 euro mal si concilia col pagamento tardivo dei fornitori di ben 64 giorni di ritardo oltre la scadenza, certo margine migliorato rispetto a prima, 87 giorni, ma la cosa non cambia nei fatti, come tuona Di Masci “il Comune resta cattivo pagatore”. La cassa sarebbe dunque sovrastimata considerando “il da pagare”, a seguire poi i ritardi con i mutui, i lavori di Santa Caterina imputati erroneamente nel conto economico. Criticità del bilancio, in corso però di essere superate, assicura Mariani

C’è un regolamento di contabilità che dal 2014 va aggiornato, non si scherza su queste cose. Le criticità aumentano nel 2017, passare con il ritardo nel pagamento da 87 a 65 giorni, secondo voi è un fatto straordinario? è una buona notizia? non è stata pagata l’energia elettrica, ci sono 715 mila euro ancora da pagare” sentenzia Bruno. Poi Il turno di Di Rienzo “il Comune non si vuole abituare ai termini di legge, io contesto la buona cassa, numeri “fuorvianti”, ci si finanzia con i fornitori”. “Senza mordente, non può ricevere un’approvazione totale semmai parziale”, sul rendiconto si abbatte la scia perplessa dell’opposizione, Fabio Ranalli tra l’altro ricorda un altro dato, su 45 mila richieste in Comune se ne protocollano solo 3mila, gli interni non comunicano tra di loro e aggiunge “Non avete inserito nel rendiconto l’inventariazione, cosa vogliamo fare mi chiedo?”. A chiudere, prima della pausa, in attesa degli altri interventi e delle votazioni, è il consigliere Balassone di Sbic che a margine della spiegazione e dei documenti, conclude “un consiglio esautorato da un atteggiamento non collaborativo, che non coinvolge nelle scelte così come ha fatto con i commercianti che stanno ancora aspettando la famosa chiamata”.

A.S.

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