Manca una settimana circa al passaggio della carovana del Giro d’Italia a Sulmona che a differenza di altre volte, non attraverserà le veloci arterie periferiche, ma nel centro cittadino per poi sfilare verso Pratola.
“Eppure – spiega sorpreso l’avvocato Massimo Carugno – non vedo fermento, non vedo quella febbrile attività che, in occasioni del genere, si è soliti porre in essere per rifare il trucco alla città” e aggiunge ricordando lo stato di alcune carreggiate “Già l’originale percorso è stato deviato in quanto, la carovana rosa, proveniendo dal centro città e scendendo lungo la villa comunale, doveva imboccare Viale della Stazione attualmente più simile ad una via di Damasco devastata dalle bombe che ad una importante arteria cittadina. Tra l’altro oggetto di ulteriori difficoltà di transito per una pessima gestione cantieristica per oscuri lavori in corso”.
Ma a guardar bene precisa, il segretario Psi, il percorso alternativo non sarebbe meglio, perchè, attraverso ponte San Panfilo i campioni del ciclismo viaggeranno verso il nucleo industriale per riscendere lungo Viale del Lavoro (dinanzi il Call Center) e riallacciarsi alla Provinciale 51 per Pratola, un itinerario “costellato da buche ovunque, dossi, un pericoloso spartitraffico al centro della strada, all’altezza del bivio di Via del Cavallaro, che rischia di provocare pericolose cadute”. Insomma non proprio la vie en rose.
A quanto pare “gli ingredienti per una colossale brutta figura in mondovisione ci sono tutti”. Carugno si aspettava correttivi e rifacimenti, insomma una cura maggiore della viabilità e del decoro cittadino “per adeguare Sulmona alla importante vetrina”, ma, conclude “pare che a Palazzo S. Fancesco siano occupati a cose più importanti quali per esempio le dimissioni di Tirabassi. Incrociamo le dita”
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