Arredi incrostati, alimenti non conservati correttamente, mancanza della corretta documentazione di rintracciabilità: giro di ispezioni per i carabinieri del Nas di Pescara che tra 16 attività, 12 persone segnalate, 2 imprese chiuse, 380 chili di prodotti sequestrati il tutto per un totale di 18mila euro di sanzioni hanno fatto il giro un po’ in tutte le province. A finire nel filtro dei controlli questa volta sono state tutte attività di ristorazione. La più colpita è Pescara e la ristorazione etnica del “capoluogo” adriatico gestita da cittadini extracomunitari dove a destare l’attenzione del Nas, in collaborazione con la Asl, sono state le condizioni igienico-sanitari dei locali, delle attrezzature, le procedure di bonifica dei prodotti ittici destinati ad essere consumati crudi o praticamente crudi, tipo sushi e sashimi, sulla rintracciabilità dei prodotti alimentari, nonché le informazioni obbligatorie al consumatore. In centro, in un ristorante dalla cucina medio orientale, i militari hanno sequestrato 50 chili di prodotti animale e vegetale senza rintracciabilità; 30 i chili, invece, sequestrati ad un ristorante giapponese, gestito da cinesi, non conservati come di dovere; in una rivendita di ortofrutta gestita da africani sono state riscontrate carenze igienico sanitarie e gestionali in tema di autocontrollo aziendale.
Nella provincia dell’Aquila i Nas sono stati sequestrati 60 chili di carne in una attività gestita da nord africani; chiuso un ristorante cinese con 300 chili tra sushi e sashimi pronti ad essere serviti senza notifica all’Autorità Competente, ma obbligatoria per i prodotti ittici da consumarsi crudi e privi di informazioni su origine, provenienza e tipologia delle materie prime utilizzate. Nel lungomare teramano, ancora, carenze igienico sanitarie in due ristoranti giapponesi privi di procedure di autocontrollo aziendale e assenza di informazioni al consumatore in tema di allergeni. Qui i responsabili sono stati segnalati per i successivi provvedimenti prescrittivi.
Ed infine Chieti dove sospeso, ad horas, è stato un ristorante cinese anch’esso senza i necessari requisiti igienico sanitari e strutturali, per la presenza, nella cucina e sulle attrezzature, di sporco diffuso, incrostazioni, residui di lavorazioni e unto.
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