Battono metri di strada in quel di Case Pente, ad ogni passo sale la difesa e quel “no” alla centrale. La difesa è alla terra, la propria, per un’opera che loro, i Comitati per l’ambiente, i No Snam e il collettivo Altrementi hanno, i primi fondato e i secondi sposato e che stanno continuando a portare avanti, realizzando in tutto questo tempo un positivo ritardo dell’insediamento della società e dell’impianto.
Non si faranno passare la mosca al naso, pronti a riempire le fila di quella divenuta una storica lotta dal 2004, “giù le mani” insomma perché dopo 14 anni di manifestazioni non lasceranno campo libero, l’obiettivo è produrre documentazioni, trovare un modo per bloccare l’opera e vincere la partita. Delineata la strategia di Celotto con i sindaci, sono tornati, ieri pomeriggio, sul luogo da cui tutto dovrebbe partire, dove la Snam dovrebbe insediare la centrale. Accanto a loro l’uomo della speranza, il geologo Aucone, della controperizia sul rischio sismico che, carte alla mano e studi sull’area, parla chiaro, ci sarebbe stata una sottovalutazione dell’azione sismica con cui è stata verificata la vulnerabilità strutturale della centrale, “accompagnata da una discutibile campagna di indagini geofisiche” e lamentando “la superficialità con cui Snam ha condotto le indagini”.
Nel suo documento è stata rilevata la vulnerabilità e quindi la pericolosità del tracciato Sulmona-Foligno con annessa centrale. Il geologo romano sta eseguendo alcuni rilievi per comprovare ulteriormente e scientificamente le tesi faglia, la cui prosecuzione aveva spiegato, verso valle attraversa in pieno l’area scelta da Snam per costruire la centrale, spiegano da Altrementi. Aucone nella scorsa assemblea sul tema Snam, aveva affermato che non si poteva escludere a priori la presenza di una faglia attiva né che la stessa faglia non potesse, in un futuro magari non lontano, interessare le strutture della centrale.
I comitati, in questi anni, hanno più volte ammonito il comportamento letargico delle istituzioni, perché a quella contrarietà deliberata nei consigli comunali avrebbe dovuto far seguito una lotta marcata, più incisiva. Ma così, hanno ripetuto, non è stato.
Intanto da questo giovedì 25 gennaio a partire dalle ore 18.00 partirà il presidio “No Snam” nel Centro di aggregazione giovanile di Sulmona, un punto di informazione, aggiornamento, organizzazione della mobilitazione, raccolta fondi e vendita bandiere. Un appuntamento che si ripeterà tutti i giovedì, per mantenere alta l’attenzione e la battaglia per il territorio.
Una questione che accende, che fa scuotere la testa contro un’opera ritenuta “incomprensibile, inaccettabile”. Questione di terra, di figli in difesa della propria terra.
Anna Spinosa
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