“Semplice e di immediata lettura” è il Paolio per la 24esima edizione della Giostra Cavalleresca di Sulmona presentato ieri e che porta il tratto dell’artista pratolano Elio Lucente. A fargli da padrino c’era Josè Van Roy Dalì, figlio del maestro del Surrealismo Salvador Dalì. E se a qualcuno il Palio è apparso un po’ troppo semplice per l’associazione l’opera “ben sintetizza gli elementi chiave del torneo equestre cittadino: la maestosità di piazza Maggiore, l’imponenza dell’acquedotto medievale e, sulla base, i due cavalieri, in sella ai loro destrieri, veri protagonisti del torneo”. Con la presenza di Dalì figlio, romano di adozione e amico di Lucente, la Giostra aspira così a respirare un ventata culturale di ampio respiro che recupera qualche “battuta” legata alla scelta della madrina. Ma il popolo della Giostra è il popolo della Giostra quindi bando alle ciance, la manifestazione comincia a carburare. Il fine settimana prossimo borghi e sestieri apriranno i battenti tra cene e festicciole varie in programma. “È un piacere vedere quanta gente risponde alle nostre manifestazioni- ha dichiarato durante la presentazione di ieri il presidente Maurizio Antonini-, manifestazioni che sono per il bene di questa città, come conferma la presenza dell’ospite d’onore maestro Dalì”. “Non riuscirò mai ad essere serio- ha dichiarato Josè-, la mia vita scorre sulla strada dell’ironia ed è molto bello- e ricordando il primo incontro con l’amico pratolano-. Conobbi Elio ad una mostra. Mentre guardavo un suo quadro, lui mi si avvicinò e disse: ‘Lucente’. Ed io: ‘M’illumino d’immenso!'”. Nel ringraziare tutti Lucente ha, invece, spiegato la natura tecnica del Palio, con colori acrilici e “ponendo al centro gli elementi essenziali e caratterizzanti della Giostra. Spero di essere stato all’altezza dei miei predecessori”.
S. P.
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