Cavalieri in campo e alle urne. La chiamata non arriva dal Mastrogiurato questa volta. Anzi, non è che ci sia stato un vero e proprio invito sul campo di gara. In piazza Garibaldi, e dentro la Giostra, la politica è entrata senza neanche bussare. Passando dagli archi dell’acquedotto svevo. In punta di piedi prima, al trotto ora. Gli ultimi a “intrufolarsi”, in una manifestazione sempre più politica e meno popolare, arrivano direttamente dal fronte meloniano. O quantomeno nel tentare di farla propria, avvicinando maldestramente slogan e ideali alla corsa all’anello ovidiana.
Perché da quei volantini dai toni vannacciani (ci perdonino Crusca e Treccani per il neologismo), distribuiti giovedì e venerdì da Gioventù Nazionale “Valle Peligna”, l’associazione Giostra Cavalleresca non ha preso alcuna distanza. Nonostante al neodirettivo siano anche giunte mail e richieste di esporsi e condannare quel cavaliere con un teschio a fianco allo zoccolo. Ma dalle parti di via Arabona hanno fatto orecchie da mercante. Sarebbe bastato un comunicato stampa. Due righe striminzite per arginare la strumentalizzazione dell’evento. E invece nulla. Silenzio assenso ai quei richiami di fede. Quale, verrebbe da chiedere: quella di Orlando, furioso per il cuore di Angelica destinato a Medoro, o di Celestino V che per viltade fece il gran rifiuto?
I toni non sono proprio quelli pacifici della Giostra Europea, che tra una settimana sarà ospite nella cornice sulmonese. “Uomini di Milizia”, si legge. Di certo non monaci francescani. La tanta confusione su quel flyer è l’unica cosa certa. Anzitutto perché la Giostra non è una celebrazione di una tradizione, bensì una rievocazione storica. Così come le decine sparse, e ben più antiche, su tutta la Penisola: da Siena a Faenza, da Ferrara a Foligno. Un torneo che non celebra eroi. Non celebra il coraggio, né la lealtà, con cavalieri che erano al soldo del potente di turno.
Ad aver afferrato la Giostra da un paio di settimane è la longa manus meloniana. Maria Assunta Rossi, scudiera della vicina Pratola Peligna, più interessata alla corsa all’anello della collega La Porta, che a palazzo San Francesco occupa anche lo scranno di consigliera comunale. Ad impugnare la lancia, però, è la consigliera regionale meloniana, nonostante la gaffe sulle date durante la conferenza stampa in Senato. Il tutto passato inosservato ai sulmonesi, nonostante il campanilismo che da anni, purtroppo, imperversa tra le due realtà.
Una presentazione in pompa magna, ma che dell’evento in sé ha spiegato poco o nulla. Più nulla in realtà. Un invito a partecipare senza dare troppe spiegazioni storiche o tecniche. Giusto un reel dell’associazione Giostra mostrato un paio di volte ai partecipanti e nulla più. Per il resto tanta retorica e pochi dati, specie quelli sul turismo. “Vengono in migliaia per vedere la Giostra”, hanno assicurato i presenti nella Sala Caduti di Nassiriya. Su quali dati non si sa, in realtà. Ma tanto basta fare propaganda e non fact-checking, come ad esempio controllare il sito del rivenditore ufficiale, Vivaticket, che a sedici ore dall’evento mostra decine e decine di posti liberi nelle tribune dell’Acquedotto, del Fontanone e di Santa Chiara; con seggiolini vuoti anche in quella prestigiosa dell’Anello.
Certo è che la politica non entra oggi a cavallo sul plateatico di piazza Maggiore. Basterebbe ricordare il santino elettorale di Antonio Cinque, capitano del Sestiere di Porta Japasseri, vestito in abiti rinascimentali per la corsa a consigliere comunale durante le amministrative del 2021.
Ma la Giostra, quella Moderna, è altro. E’ laica, come nelle idee e intenzioni dei fondatori, su tutti il professore Gildo Di Marco. Ma soprattutto è spoglia da qualsivoglia colore politico, che sia rosso o che sia nero. Priva di ogni scudo crociato con scritto “Libertas”. L’abito che veste è colorato dai colori sociali dei sette borghi e sestieri. Dallo scaccato di Porta Bonomini al rossoblù di Manaresca, passando per i cigni rosso e oro di San Panfilo ai leoni rampanti di Pacentrano, per finire al biancoverde della Tomba, al gialloblù di Filiamabili e al rossonero e argento di Porta Japasseri. Quelle tonalità spontanee, che hanno colorato gli spalti al bando di sfida, senza ricerca di voti e consensi.
Parla lingue mediterranee e germaniche, idiomi slavi e anglosassoni. E’ sorella d’Europa, con le confederazioni che da anni riempiono corso Ovidio con abiti e folklore di realtà distanti nei chilometri ma vicine nell’ideale. Di una Giostra che unisce e non divide, che nel mondo abbatte i confini, scavalca la cinta muraria. Invita e non respinge. Che non ha eroi – marcati in grassetto – “miliziani” con la fiamma tricolore.
Ennesima gaffe della gioventù meloniana. Dopo il servizio giornalistico di Fanpage con che coraggio parlano?
Inchiesta Fanpage: https://www.fanpage.it/backstair/story/gioventu-meloniana-inchiesta-su-giovani-di-fdi/
Che la politica sia presente in Giostra (e “in ogni luogo”) nessuno se ne fa scrupolo e vergogna ed è forse per questo che non si è voluto ulteriormente “agitare il secchio” e a ciascuno di noi il pensare il contenuto del secchio.
Mentre a riguardo dell’uscita “patriottica”, la leggo più come qualcosa versata fuori dal secchio e non è il latte e nemmeno l’olio di ricino e ne sono più sicuro dall’odore che emana!
Ah, Tolkien! Il grande Tolkien, poeta sulmonese, simbolo dell’identità italiana! Grandi!!!
Una volta quando uno diceva una cazzata si diceva, è colpa del caldo! Questi giovani sono decisamente fuori di melone, per cui viene da ribadire i soliti consigli: uscire nelle ore più fresche della giornata, mangiare frutta e verdura, idratarsi.
P.s. la giostra è per l’appunto una giostra, una carnevalata, frizzi e lazzi, una operazione di marketing, lasciate perdere la storia e presunte epopee, tutte cazzate
sicuro tu esci quando il sole è alto . bevi acqua e mangia tanta frutta verdura .
E l’olio di ricino? W l’Italia degli italioti quella che rivendica la propria identità e purezza culturale citando uno scrittore straniero ….. siete bellissimi. Saluti romani a tutti
“cash or trash”: chi offre di più!?
Già immagino, fra 500 anni, i giovani “rampanti della destra dei discendenti di Lollobrigida & Co.” tessere le lodi di personaggi leali, coraggiosi, eroici e che hanno ispirato e ispirano le loro vite, come Ciro Immobile, Manuel Locatelli, Totò Schillaci, Francesco Totti, eccetera.
E non dimenticherei neanche l’onore e il coraggio di chi, con le emorroidi, prova a cagare.
😂🤣😂🤣
Sinceramente dare risalto a 4 scappati di casa senza neanche quel neurone che dovremmo avere noi maschietti (così dicono le donne) è stata la loro vittoria, cercavano visibilità e visibilità gli è stata data, volevano si parlasse e scrivesse di loro e di loro si è parlato e scritto, se non si capisce che queste nullità bisogna lasciarle nel vuoto cosmico avranno sempre ragione loro. Viva l’Italia.
A volte ritornano …sotto mentite spoglie …il fascismo non è mai morto …citazioni librarie…
Cosa si intende per fascismo?
L’imporre una tessera per poter andare a lavorare come viene collocato?
Quello che hanno vissuto e subito molti nostri concittadini nel triste ventennio. E non era solo la tessera ma deportazioni morti violenze privazione della libertà e della democrazia. Se dopo anni serve ancora spiegare cosa sia il fascismo e leggere certe domande che banalizzano vuol dire che siamo messi male molto male. Io vi ci farei tornare nel fascismo la sagra della vigliaccheria eletta a regime
Parlare sempre di sto caxxo di fascismo in assenza di fascismo.
Ma che ci stiamo bevendo il cervello?
Hai ragione si potrebbe tranquillamente evitare di parlarne ma purtroppo ogni 3×2 si sveglia qualche italiota che tra un busto e un saluto romano ne parla con nostalgia
Pupazzi indegni
Il green pass? Esempio di democrazia?
Ma che caxx sta a dicer?
Buttarla in casciara non serve a nessuno.
Dx e Sx, chi è senza peccato scagli la prima pietra…
Tutto è politica. Le rievocazioni storica sono teatro e veicolano messaggi. Io mi chiedo qual è il messaggio veicolato dalla Giostra.
Qual è il suo vero valore sociale e culturale? Non è una vera tradizione della ns. cittadina, è nata dalla testa di un teatrante più che stimabile solo trent’anni fa. E allora cos’è questa Giostra che occupa Piazza Garibaldi, che sfratta il mercato, una vera tradizione che si rinnova due volte alla settimana da cent’anni, ed è uno spettacolo meraviglioso che incanta con i suoi colori, i suoi suoni.
E allora cos’è questa Giostra con quei orribili spalti, che si vorrebbero occupati da migliaia di turisti (Sic !!!) e che impediscono al resto dei cittadini ed ai turisti di passaggio di godere dello splendore di quello spazio maestoso. A me questa roba mi appare di una insolenza intollerabile; tutto ciò mi ricorda la filosofia del “Marchese del Grillo” e del suo famoso “perché io so io e voi non siete un c****!” Mi chiedo è questo il messaggio che vuole veicolare questa Giostra farlocca?
Diciamo che è il messaggio che ci vede lei. Il che deve far riflettere su come e quanto la giostra divida la cittadinanza. Personalmente penso che la giostra abbia molti meriti ma anche alcune pecche. Vedere molte persone impegnarsi, non solo nei suoi giorni ma tutto l’anno, è un grande valore. Muovere passioni e persone è bello. Altrettanto bello vedere ragazzini e ragazzine impegnarsi nelle scuole nelle attività invece di bighellonare in giro. Da un punto di vista della città penso che le sia data una vitalità in questo periodo dell’anno che prima non aveva, lo stesso vale per esempio per mountainjazz. Poi dopo 30anni il non aver fatto il salto di qualità è sicuramente una pecca. Turisti che vengono per lei sono pochi più probabile che ci si trovino per caso. Forse andrebbe pubblicizzata meglio magari legandola ad altri veicoli turistici tipo la transiberiana. Sicuramente è migliorabile sicuramente più essere resa meno divisiva però sarebbe anche bello che la smettessimo sempre e solo di disteuggere quel che ci sta nella nostra città, come spesso fanno alcuni commentatori santoni del web. Diamoci una mano contribuiamo con idee proposte a migliorarla penso ne trarremmo tutti dei benefici.
Concordo pienamente. La giostra è un evento unico in Abruzzo, vanto della regione che va valorizzato sempre di più.
Esatto, ora bisogna dirlo ai Pasquale che credono di rivivere i fasti della Sulmona medioevale! Poraccio!
Egregio Francis, il teatrante di cui parla e di cui dovremmo essere tutti orgogliosi, alludo al prof.Gildo Di Marco, ha avuto l’intuizione, il coraggio e la lungimiranza di riproporre in versione moderna ciò che accadeva realmente in piazza Maggiore in forma cruenta in epoca rinascimentale. Quindi e’ un evento che fa parte del passato glorioso della nostra nobile città così come le tradizioni legate alla Pasqua sulmonese che lei menzionava.
Quindi stia sereno, non c’è nulla di farlocco.
Bisogna fare attenzione… che ieri l’altro ho incontrato schiere di “ MILIZIE “ accampate sui monti, erano tutti corazzati con sopra una grande X disegnata… portavano tutti delle temibili “ darksaber “, vicino a loro c’erano centinaia di veicoli rotondi a forma di disco e parlavano un’incompressibile idioma.
È vero. Anche io ho notato la presenza di inquietanti formazioni di miliziani in camicia nera seduti alla panchine di Piazza del Carmine alla ricerca del tempo perduto..😂😂
É comunque necessaria una presa di distanze ufficiale da parte dell’ass. Giostra cavalleresca…io la attendo ardentemente… per il suo buon nome, la sua giovane storia.. e per non rovinarmi l’umore di quando vi assisteró!
Finalmente qualcuno che lo dice !
Questo governo sembra voler impadronirsi di tutto ..
Anche con la notte dei Serpenti e’ stata la stessa cosa.
Una continua campagna elettorale ….vergognoso!
Non toccate l’Arte
..Così come tendono ad appropriarsi di tutto anche gli “immacolati” governi di sinistra quando conquistano il potere.
Siate sereni, non siete meglio degli altri.
E allora vogliamo ricondurlo a un “ipotetico” reato di appropriazione indebita di rappresentazione storica? C’è pena? Ma non è meglio dire CHE PENA!?
Resta il fatto che il suo spassionato giudizio di equità fra “bianchi e neri” li macchia entrambi e un po’ di riflessione non gli guasterebbe.
Certo le Presidenze ufficiali di Giostra nostrana ed europea (con collegati e fàmili vari) risultano tutte “pure”, completamente avulse da riferimenti politici, candidature di colore, interesse partitico… iperuraniche come il mondo delle idee platonico. Senza macchia, voti e veti, tutte senza paura
Ma mi facciano il piacere