Furbetti: via la Kranz, nominato l’ufficio disciplinare interno

La giunta comunale ha approvato ieri sera la costituzione del nuovo ufficio dei procedimenti disciplinari (Upd), l’organismo cioè che dovrà dirimere le controversie di lavoro all’interno di palazzo San Francesco. Compito assegnato finora alla dirigente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Sylvia Kranz, la quale, contrariamente a quanto dichiarato dalla sindaca Annamaria Casini su alcuni organi di stampa, ma come anticipato dal Germe, non si occuperà più di Sulmona e del pesante fardello dell’azione disciplinare nei confronti dei cosiddetti furbetti del cartellino.

E non è un caso forse che nella riunione di giunta tenutasi ieri, era assente proprio la sindaca che, nella sostanza, ha dovuto piegarsi alla linea dettata dall’assessore al Personale Cristian La Civita (che ha proposto la delibera) e soprattutto al parere tecnico contrario espresso dagli uffici contabili di palazzo San Francesco. Un parere negativo legato soprattutto al cosiddetto “disavanzo tecnico” che impedisce al Comune di assumere un impegno di spesa a lungo termine (il rinnovo della convenzione con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna avrebbe dovuto essere decennale) e soprattutto il cui reale peso economico (considerando ad esempio le rivalse e i rimborsi spese) non è quantificabile con esattezza.

La Kranz, insomma, abbandona Sulmona e lo fa non lasciando in eredità neanche un procedimento disciplinare aperto, ma solo una relazione che avrebbe consegnato nelle mani della sindaca. Un po’ poco rispetto alle aspettative, visto che la stessa Kranz nel maggio scorso aveva assicurato che avrebbe chiuso tutti gli eventuali procedimenti disciplinari a carico dei 44 dipendenti rimasti coinvolti nell’inchiesta della guardia di finanza, entro e non oltre il mese di ottobre scorso.
Una convenzione quella con l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna che, a conti fatti, è stata solo una spesa infruttuosa (circa 5mila euro più i rimborsi), in un momento in cui il Comune aveva bisogno di risolvere il più in fretta possibile gli equilibri e il clima di Palazzo, contaminato da una vicenda giudiziaria che è ancora in fase di definizione dal punto di vista penale (con l’invio di 24 avvisi di garanzia) e alla citazione in giudizio dal punto di vista del danno economico (con il rinvio a giudizio per 18 dipendenti da parte della Corte dei Conti).

Non è chiaro, poi, se siano addirittura scaduti i termini per l’applicazione di eventuali provvedimenti disciplinari, perché la legge impone di chiudere la procedura entro 120 giorni dalla contestazione che dovrebbe scattare a sua volta “non oltre 30 giorni decorrenti dal ricevimento della predetta segnalazione, ovvero dal momento in cui (l’Upd, ndr) abbia altrimenti avuto piena conoscenza dei fatti ritenuti di rilevanza disciplinare” che, teoricamente (anche se non sembra sia arrivata una comunicazione ufficiale al Comune) la stessa Kranz ha avuto nel maggio scorso in un’apposita visita in procura.
Comunque vada ora le carte passano nelle mani del nuovo ufficio, che sarà presieduto dalla dirigente Katia Panella (neanche sfiorata dall’inchiesta della guardia di finanza), dalla segretaria comunale Francesca De Camillis (non ancora in servizio ai tempi dell’inchiesta) e dal dirigente Amedeo D’Eramo (quest’ultimo prosciolto dalla Corte dei Conti e non coinvolto nell’inchiesta penale).

1 Commento su "Furbetti: via la Kranz, nominato l’ufficio disciplinare interno"

  1. Con la legge Bassanini,legge dei miracolati, si sono creati nel pubblico impiego delle isole di comando con un capo al vertice. C’è l’ufficio economato,l’ufficio del personale,l’ufficio tecnico etc. Ognuno con il suo capo reparto,con trattamento economico rapportato al ruolo. Una volta,pensando di avere subito un torto dal mio vicino causa il suo fabbricato, mi rivolsi al sindaco, il quale mi disse che per la legge Bassanini se ne interessava l’ingegnere dell’ufficio tecnico. Anche se io sapevo benissimo che “il sindaco sovrintende”,altrimenti che ci sta a fare? Questa necessaria premessa, per far notare come ogni capo reparto debba interessarsi alla puntualità ed alla presenza dei suoi sottoposti,è un suo preciso dovere. PERCHE’ a Sulmona ed altrove esistono i furbetti del cartellino? Perché chi deve controllarne la presenza non lo fa. Si vede che anch’egli non ha la coscienza pulita. Già,perché in Italia si usa credere che quando si è a capo di un qualcosa, si può fare quello che gli pare,mentre i sottoposti debbono ubbidire. Invece succede che essi emulano il capo,che dovrebbe dare l’esempio,ed ognuno fa il comodo proprio. Allora a cosa serve l’UDP? Altro inutile carrozzone,di solito composto da sindacalisti e membri interni ,che sono più dediti a condonare che a condannare. Io ho fatto parte a volte di certi organismi e so di cosa parlo.
    Quis custodiet custodem? Chi controlla il controllore? Dicevano i latini. E da quelle parti che sta la magagna.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non verrà mostrato.


*