
Sono comparsi questa mattina davanti al Gup del tribunale di Sulmona Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, Pasquale Berarducci sindaco di Rocca Pia, Beniamino del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna, Dino Petrella e Vincenzo Fiorentino, finiti sotto inchiesta per truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. Dopo aver respinto tutte le eccezioni preliminari avanzate dagli avvocati difensori, il giudice per l’udienza preliminare ha disposto la perizia tecnica sulle intercettazioni ambientali relative all’inchiesta che riguarda 11 dei 19 poliziotti della stradale di Pratola Peligna. Il conferimento dell’incarico ci sarà il prossimo 10 aprile.
Una maxi inchiesta quella condotta dalla procura della Repubblica di Sulmona che dal 2019 ha visto gli inquirenti svolgere tre anni di indagini attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, rintracciamento attraverso Gps e analisi dei file delle telecamere di sorveglianza. Indagini destinate a provare, secondo l’accusa, che i poliziotti avevano abbandonato le postazioni di lavoro, dormito all’interno delle auto durante i turni notturni e si erano intrattenuti in locali commerciali durante l’orario di servizio. Oltre all’ipotesi di utilizzo dell’auto di servizio per fini privati. Accuse tra le quali figurano anche l’omesso rilievo di un sinistro stradale e del soccorso a un veicolo in panne che le difese hanno già respinto in fase cautelare, quando dieci degli undici uomini in divisa erano stati sospesi dal gip e riammessi in servizio dal Tribunale del Riesame.
A carico degli undici poliziotti anche l’accusa di minacce nei confronti di un loro ex comandante e di un altro agente che si erano occupati dell’inchiesta e che nei mesi scorsi avevano ricevuto proiettili in una busta. Per gli altri otto poliziotti invece la procura aveva chiesto l’archiviazione per la tenuità del fatto.
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