E’ fissata per il 14 novembre l’udienza preliminare a carico di undici poliziotti della stradale di Pratola Peligna protagonisti della maxi inchiesta sui “furbetti del sonnellino”.
Paolo Di Loreto, Alessio Imperatore, Gianni Ranieri, Angelo Tarola, Alfonso Bartoli, Pasquale Berarducci sindaco di Rocca Pia, Beniamino del Rosso, Luca Madonna, Franco Perna, Dino Petrella e Vincenzo Fiorentino, questi i nomi dei poliziotti accusati di truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio.
Reati per il quali il sostituto procuratore della Repubblica Stefano Iafolla ha chiesto il processo a seguito dei risultati della maxi indagine condotta dalla procura a partire dal 2019: tre anni di intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, rintracciamento attraverso tecnologia gps e l’analisi dei file delle telecamere di sorveglianza. Per ricostruire i fatti che, secondo l’accusa, hanno visto i poliziotti abbandonare le proprie postazioni di lavoro, dormire all’interno delle auto durante i turni notturni e intrattenersi nei locali commerciali durante l’orario di servizio. In aggiunta anche l’ipotesi di aver utilizzato l’auto di servizio per fini privati oltre all’omesso rilievo di un sinistro stradale e del soccorso a un veicolo in panne. Tutte accuse respinte in fase cautelare quando dieci degli undici poliziotti erano stati sospesi dal gip e poi riammessi in servizio dal tribunale del riesame.
A carico degli undici anche l’accusa di minacce nei confronti dell’ex comandante, Luciano Bernardi e del suo braccio destro, Attilio Di Loreto. A loro, che si erano occupati dell’inchiesta, nei mesi scorsi era stata recapitata una busta contenente proiettili.
Nell’inchiesta sono indagati in tutto 19 agenti di polizia stradale, per gli altri 8 le indagini non sono ancora chiuse, ma è probabile che la procura chiederà per loro l’archiviazione in virtù della tenuità dei fatti contestati.
La mia modestissima previsione, è che saranno tutti assolti con tanto di risarcimento danni. Come del resto le ultime inchieste simili
Si,magari pure una medaglia al valore militare.
La medaglia non saprei, attendiamo il primo grado di giudizio almeno e sapremo.
Imbarazzante!
Pensate a quante brave persone sarebbero disposte a fare sacrifici per un posto di lavoro del genere..
Fortunatamente esiste il sacrosanto principio costituzionale della presunzione di innocenza, caposaldo di uno Stato di diritto. Attendiamo prima di commentare, il giustizialismo non porta a nulla, se non a errori.
Vatt a durme’.
e non pensare che noi cittadini pensiamo che la giustizia terrena sia infallibile…..quella che non sbaglia è solo quella di DIO.
… purtroppo, e spesso, sbaglia anche “ LUI “ …
D’accordissimo peccato che questo giustizialismo praticato da tutti verso i potenti è stato alimentato da molti credendo che si fermasse ai potenti. E invece come era prevedibile è finito per toccare tutti, e ora molti che lo hanno praticato se ne lamentano. Ma se metti la merda nel ventilatore non ti puoi lamentare che la stanza puzza
Condivido a pieno. Ricordo il sindaco di roccaraso suicida per essere stato arrestato in giorno di ferragosto e poi…. nulla aveva commesso. Esposto alla berlina e al linciaggio attenzione a certi commenti e alla facile giustizia perché la praticate quando tocca agli altri ma vi auguro di non passarci….
Studiare non farebbe male. Il garantismo è precisamente la razionalità che non viene accettata né capita da una parte dell’opinione pubblica, diseducata, e amante del linciaggio mediatico, che aspira al contrario alla giustizia sommaria, tendenzialmente al linciaggio dei sospetti.
Ma quale Garantismo? Quello che privilegia chi ha i santi in Paradiso? In Italia ormai se partecipi ad un rave rischi sei anni mentre se rubi e incassi mazzette basta trovare un buon avvocato pagarlo lautamente e opla’ il gioco è fatto… Per la corruzione e la libertà di Stampa come Italia siamo nelle prime posizioni nell’ultima classifica mondiale…..ma basta per favore
Non esiste un classifica della corruzione ma una classifica della percezione della corruzione che sono due cose diverse. E basta leggere il suo commento ed altri per capire perché in Italia si ha una alta percezione della corruzione. Il garantismo non è una legge ma un principio di un paese civile. Chi partecipa al rave, è su questo concordo con lei, o chi è indagati per mazzette sono entrambi innocenti fino a sentenza definitiva. E non invece come in Italia dove si fanno processi sommari ad alcuni, potenti ricchi o invisi per altri motivi, li si sputtana e li si condanna anche se poi saranno assolti.
Ormai il garantismo è solo per Caino. Chi deve aver paura è l’onesto.
Sono assurdi questi processi mediatici. Basta, i processi di fanno in tribunale.
una brevissima considerazione : dai fatti nati nel 2019, siamo ancora alla udienza preliminare,poi se si farà il processo almeno altri due o tre anni ….siamo gia a 5 anni trascorsi…in Appello si arrivera con alcuni reati gia prescritti altri al termine dell’Appello ,in Cassazione tutto definito a tarallucci e vino, quindi tutta una gran bella scenneggiata…e nulla più..ecco cosa sono i TRibunali e le Procure..d’italia..una perdita di tempo e SOLDI,per chi deve affrontare i PROCESSI !!!!!!
si è vero, mai giudicare prima dei processi…però, in questo caso, si tratta di poliziotti (pubblico ufficiale) indagati da altri agenti di polizia.
non credo che i “colleghi” si siano inventati questi reati…