Parla di “forzate ricostruzioni giornalistiche” Sylvia Kranz, l’incaricata e pagata dal Comune di Sulmona (5mila e passa euro più vitto, alloggio e viaggio a rimborso) per valutare e decidere sul destino dei furbetti del cartellino.
Riferendosi ad un articolo apparso su questa testata, infatti, la Kranz, che ci tiene a non essere definita “tagliatrice di teste” precisa che “non avendo, ad oggi, ancora ricevuto alcuna comunicazione dall’Autorità Giudiziaria inquirente non potevo esprimere alcun giudizio o previsione specificamente riferibile alle indagini in corso o agli indagati bensì esclusivamente fornire informazioni tecniche di carattere generale sui termini di legge e sulle eventuali sanzioni applicabili in astratto in caso di assenteismo”.
Un intervento chiarificatore che poggia nei fatti sul nulla, perché come è facilmente verificabile, alla Kranz non sono state attribuite valutazioni di merito sull’inchiesta in corso, ma solo quali saranno le modalità e i tempi del suo intervento e i criteri che saranno adottati.
Nella sua e-mail, inoltrata direttamente dal sindaco che probabilmente l’ha ispirata, l’esperta in risoluzione delle patologie di lavoro, dà però anche un’altra notizia che smentisce quanto finora dichiarato dalla giunta Casini che, sin dal principio, si è tirata fuori dalla vicenda, rimettendo responsabilità e decisioni sui procedimenti disciplinari nelle esclusive mani dell’incaricata: “In pieno accordo con la Giunta ed il Sindaco di Sulmona – scrive la Kranz – quando saremo ufficialmente informati, potrò valutare senza pregiudizi e, mi auguro in piena serenità, se non vi saranno interferenze e forzate ricostruzioni di natura giornalistica, quali responsabilità disciplinari emergeranno”. Cosa vuol dire dunque “in pieno accordo”?
La Kranz che ribadisce di voler “far luce sulle vicende nel più breve tempo possibile garantendo i diritti delle difese, per consentire a tutti di riprendere a garantire i servizi che i sulmonesi
chiedono e si attendono dal proprio comune”, ci tiene a sottolineare, anche per vie private, che lei non è in contrasto con il sindaco (e ci mancherebbe), censurando una valutazione di critica giornalistica che propone, sulla base dei fatti, visioni diverse sulla tempistica e la determinazione all’intervento.
Tra queste valutazioni giornalistiche, che fortunatamente esulano dai compiti di controllo della Kranz, c’è ad esempio la richiesta che la stessa Kranz ha fatto al Dipartimento di derogare al blocco del turnover per rimpiazzare i furbetti eventualmente licenziati (come dimostrano nelle foto i messaggi da lei scritti a ribadire concetti già espressi telefonicamente).
Non è una richiesta da poco (e questa è una valutazione giornalistica) perché lascia presupporre, anche sulla base di quanto ha filmato e fotografato la guardia di finanza nella sua inchiesta, con dipendenti che facevano finta di timbrare (quindi evidentemente con intenti truffaldini), che le “teste che saranno tagliate” (non ce ne voglia ancora la Kranz per la semplificazione giornalistica) saranno più di una e comunque abbastanza da mettere in crisi una macchina comunale che è già disastrata e inefficiente.
Stia serena la Kranz, nessuno farà pressioni indebite sul suo lavoro di valutazione, non la stampa certo, alla quale spetta un compito di altro controllo e di narrazione dei fatti. Per quello che sono.
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