Ci sono voluti due anni e mezzo, dopo una passeggiata dalla Bassa, un tentativo dall’interno e, alla fine, la decisione monocratica del segretario comunale che ha avocato a sé tutte le funzioni dell’Upd (ufficio provvedimenti disciplinari), riuscendo a sbrogliare la matassa in poco più di tre mesi.
Per i furbetti del cartellino di palazzo San Francesco oggi, come anticipato dal Germe, è suonata la sveglia: un licenziamento, sei sospensioni dal lavoro, diciassette richiami verbali, otto multe e cinque archiviazioni.
Le notifiche dei provvedimenti disciplinari sono in parte già state fatte oggi, almeno ai casi più gravi che sono poi gli otto per i quali la procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa e falso.
La posizione più grave è quella dell’usciere Stefano Pezzella, assente per 36 giorni sui 39 monitorati, con punte di oltre sei ore al giorno. Un totale di 161 ore consumate, dice la guardia di finanza, in giro per la città, con le pause pranzo fatte a casa e a disbrigare faccende private. Per lui è scattato il licenziamento.
Provvedimento di sospensione, invece, per altri sei dipendenti, con sanzioni da un mese (una), da quattro mesi (una) e sei mesi (due) di sospensione per i casi più gravi, e da otto (una) e venti giorni (una) per quelli meno gravi. Otto, ancora, sono i dipendenti ad essere stati sottoposti ad una multa di quattro ore di retribuzione lavorativa, diciassette (tra cui dodici già derubricati) ad aver avuto un richiamo verbale e cinque le posizioni archiviate tra cui quella della dirigente Filomena Sorrentino che, insieme all’ex segretario Gianpaolo Santopaolo, sono stati quelli a cui la Corte dei Conti ha presentato il conto più salato (40mila euro la prima e 70mila euro il secondo) nel processo contabile parallelo che si sta svolgendo proprio in questi giorni.
Un esito tutto sommato mite quello dei provvedimenti disciplinari, dettato anche dal notevole ritardo con cui l’azione è stata avviata, tanto da mettere in discussione l’efficacia dei provvedimenti stessi. Insomma la segretaria Nunzia Buccilli ha così tentato di evitare di esporre il Comune ad eventuali dispendiosi ricorsi.
“Finalmente possiamo scrivere la parola fine su una vicenda complessa, delicata e dolorosa che ha travolto il Comune di Sulmona gettando discredito sulla macchina amministrativa – è il commento del sindaco Casini -. E’ stata fatta piena chiarezza e, in termini di responsabilità, sono state opportunamente differenziate le varie posizioni, tenendo conto anche di quanto emerso nel corso delle indagini coordinate dalla procura di Sulmona. Va detto, anche per ristabilire un giusto equilibrio nella percezione dell’opinione pubblica, che molte delle irregolarità riscontrate si sono rilevate di lieve entità. La conclusione dei procedimenti per tutte le posizioni coinvolte consentirà senza dubbio di ripristinare una situazione di normalità a palazzo San Francesco, nell’interesse della cittadinanza ma anche dei dipendenti coinvolti, che hanno potuto chiarire le proprie responsabilità”.
Chiusa la parte disciplinare, ora si attendono gli esiti del processo contabile (che è in corso) ed eventualmente di quello penale che a settembre il gup sarà chiamato a decidere se aprire.
ma la signora sindaca non ha nulla da dire sulla consulenza della Kranz,per quali ragioni e’ stata chiamata e pagata? Facile dare incarichi con i denari dei contribuenti..il/la segretario/a generale,la Corte dei Conti che dicono?