
L’8 marzo è un giorno come gli altri in via dell’Industria 25 a Sulmona: negli uffici di Frascarelli Group, infatti, sono le donne a gestire e comandare. Da Angela che da cinquanta anni gestisce le riparazioni dei motori elettrici, regina indiscussa tra olio e cacciaviti, alle tre ragazze dell’amministrazione che mettono in fila conti e programmi, fino a Laura Frascarelli, 47 anni, “vocata ai quadri elettrici” da quando ne aveva 18 e la sorella Diana, 53 anni, che del Gruppo ha la vision studiando soluzioni e prospettive aziendali.


Tra fili, caldaie ed estintori, loro, ci sono cresciute, trasformando l’attività artigianale di papà Antonio, ex caldaista autodidatta messosi in proprio, in un’azienda solida che oggi, a 50 anni suonati, conta 1,7 milioni di euro di fatturato, ha 21 dipendenti e clienti in tutto Abruzzo, arrivando fino ai confini del Lazio, in Puglia e Avellino: enti pubblici, industrie, condomini, impianti sportivi, teatri, cinema. Dove c’è un estintore, insomma, c’è da giurare che nel raggio territoriale c’è il marchio Frascarelli attaccato.

La presenza femminile si avverte da quando si entra: l’ordine, la cortesia e un irrinunciabile gusto per il bello, nonostante non si maneggino gioielli e borse nel capannone. E d’altronde persino gli estintori, che insieme agli impianti elettrici sono il core business dell’azienda, sono stati vocati all’arte: decorati, disegnati, incisi, con fumetti e quadri di artisti locali e non, diventati un marchio, il Fire Look.
“L’idea ci è venuta durante le visite di manutenzione degli estintori – racconta Diana – ogni volta che si entrava, bisognava chiedere che fine avesse fatto la bombola. Molti infatti appena installati gli estintori li nascondono perché sono antiestetici. Così ho messo insieme il mio sogno nel cassetto, che è stato sempre quello di disegnare e fare la designer per interni, con l’attività che svolgiamo. Ho disegnato un fumetto, prima, inventando anche un supereroe, Fraschi, che salva le persone dal fuoco e l’ho riportato sugli estintori. Poi abbiamo coinvolto artisti locali per creare opere uniche: Silvio Formichetti, Simone D’Amico, Elio Lucente, Mario Maiorano. E ci siamo specializzati utilizzando resine, incisioni, serigrafie”.



La produzione è appesa nella sala ricevimento e il colpo d’occhio è quello di una galleria d’arte, più che di un capannone industriale. Gli estintori decorati, però, sono oggi destinati solo al mercato privato: i vigili del fuoco non hanno acconsentito a cambiare nei luoghi pubblici il rosso fuoco di quelli tradizionali, perché dicono che l’estintore deve essere riconoscibile. Diana, però, non si è persa d’animo e insieme a Gaudenzio Ciotti, designer di fama nazionale, si è inventata e ha brevettato un porta estintori originale che non a caso hanno chiamato Museum, già presentato a Dubai: una specie di cubo, decorabile con materiali e colori diversi, che funge da punto luce, segna gradino, indicatore delle vie di fuga e anche da filodiffusore per musica o comunicazioni. “E’ una cosa che può funzionare negli hotel, ad esempio – continua – per annunciare la colazione, oppure comunicare un’emergenza, fungendo da arredo e allo stesso tempo da strumento antincendio”.

Laura, invece, è quella operativa: “Non ho mai avuto dubbi su quel che volevo fare – racconta – dopo il diploma all’Itis sono subito entrata a lavorare in azienda, operativa sui cantieri, a stendere fili e fare impianti. Ho questa vocazione, questa passione, forse ereditata da papà”.
A trovarle donne, ma anche uomini, così: “Facciamo spesso colloqui, ma oggi non è facile trovare manodopera: mancano idraulici, elettricisti, più in generale persone specializzate – spiegano – negli anni Novanta i curricula erano diversi, si costruivano professionalità. Oggi sono un insieme di esperienze interrotte, cose iniziate e non finite. Ed è difficile anche fare formazione. La politica dovrebbe lavorare su questo, soprattutto: stiamo anzi pensando di mettere su una scuola di formazione, vista la carenza di professionalità”.
E che non si fermano le due lady del Frascarelli Group: “Guardiamo sempre oltre la siepe, ci mettiamo in gioco, siamo sfidanti”. In questi mesi, ad esempio, sta partendo Gassì, un’altra azienda a cui stanno lavorando da due anni e che si occupa di commercializzare gas tecnici industriali e alimentari: la ricarica dell’aria condizionata, i rifornimenti per macchinari per saldature di precisione, miscele per laboratori chimici e di analisi, elio, ma anche l’E290, l’additivo che si usa per gasare le bevande o per l’atmosfera controllata per riempire le confezioni di patatine. “E’ un progetto industriale 4.0 – spiega Diana – tutto automatizzato e dalle grandi potenzialità di impiego. Siamo gli unici a farlo in Centro Abruzzo”.



Le novità, d’altronde, non sono timori, piuttosto stimoli: “Appena diplomata a Ragioneria ci ritrovammo con l’addetta alla contabilità che se ne era andata – ricorda Diana – papà comprò un Olivetti M24: 8 milioni di lire, quando le lire valevano e i computer non si sapeva neanche cosa fossero. Nel giro di un anno riuscii ad organizzare da sola il lavoro e da lì abbiamo trasformato l’artigiano in azienda: innovato le macchine, cambiato i processi, organizzato il lavoro”.

Oggi il Gruppo Frascarelli si occupa oltre che di estintori e impianti elettrici, anche di domotica, videosorveglianza, antifurti e soluzioni per l’antincendio, come la scala estraibile a chioccia che è stata studiata con il CNR per palazzo Annunziata, il Polo di Santa Chiara e a Pescocostanzo: “Un finestrone finto che in caso di necessità si apre e dà su una scala estraibile – interviene papà Antonio – ce le hanno fatte fare, montare e lì sono rimaste”.
“E’ un lavoro che ci piace – spiegano le due sorelle Frascarelli – perché al di là del business, ci impegna nel settore della prevenzione su cui c’è molto ancora da fare. Comprendere che anche nel privato, in casa come in condominio, un estintore può salvare vite e beni. E’ un passo necessario, su cui intervenire, lavorando sulla cultura della prevenzione”.
Fraschi è pronto per un’altra missione.






Bell’esempio di “DONNE” a loro dovrebbero ispirarsi le giovanotte di oggi, no alla Ferragni… ad majora
Le donne possono dire quello che vogliono ma io quando mi trovo nel nord o in città d’Europa a prendere la metro o il bus,se vedo che arriva guidato da una femmina non salgo e aspetto quello successivo. Lo stesso, adesso, a prendere l’aereo, appena salgo domando se il secondo pilota è donna e nel caso riscendo le scalette. Questo significa essere uomo.
🫢
Commento incommentabile…roba da matti.
Io pure,quando salgo su una nave,chiedo se il comandante e’ Schettino🙃🙈
Complimenti ragazze!!!!!
Quante belle realtà a Sulmona👏👏👏👏
Purtroppo per lei caro “Orian” cioò che lei afferma non “significa essere uomo”e neanche “individuo” nè tantomeno “animale” poichè in natura da quando l’uomo e la donna da “erectus” sono diventati “sapiens”sono diventati anche PENSANTI. Ma, la rassicuro, non è il suo caso.P.S Se ha problemi di comprensione del testo, per la spiegazione, cerchi una qualsiasi donna.
🤣🤣👍
Grande esempio di sinergie! Complimenti alle eccezionali Frascarelli Group!
COMPLIMENTI A DIANA E LAURA E A TUTTE LE DONNE DI FRASCARELLI GROUP,IO NON VI CONOSCO PERSONALMENTE MA DA CITTADINO DI SULMONA SONO ORGOGLIOSO DI VOI E DELLA VOSTRA AZIENDA SOPRATTUTTO OGGI CHE E’ IL GIORNO DEDICATO ALLA DONNA MA VOI E TUTTE LE ALTRE DONNE IL VOSTRO VALORE E LA VOSTRA FORZA E’ ALTISSIMA TUTTI I GIORNI DELL’ANNO E NOI UOMINI ABBIAMO TANTO DA IMPARARE DA VOI…SPERANDO CHE UN GIORNO VI POSSA CONOSCERE PERSONALMENTE E STRINGERVI LA MANO VI MANDO UN CARO SALUTO CARICO DI STIMA PER VOI…BRAVE BRAVE BRAVE…SUPERCIAO DA C7SULMONA(MAURIZIO DI IORIO 1964)