Funerali “sleali”: il giudice fa i conti in tasca alle Confraternite

Non è un giudizio di merito, ma un’indicazione, come dire, di fumus: perché il giudice del tribunale di Sulmona, Giulia Sani, ha deciso di fare i conti in tasca alle Confraternite cittadine per quantificare il presunto danno che le due congregazioni potrebbero aver prodotto sul mercato dei servizi funebri.

Un milione di euro, aveva reclamato la Casa funeraria Caliendo e Salutari, che ai sai rossi e verdi aveva contestato la concorrenza sleale, per aver cioè esercitato per decenni l’attività di gestore dei servizi cimiteriali da una parte e quella di servizio funerario dall’altra. La prima come concessione da parte del Comune, la seconda come attività privata. Un “doppio lavoro” che, secondo i ricorrenti, rappresentati dall’avvocato Armando Valeri, avrebbe permesso alle due Confraternite (la Confraternita di Santa Maria di Loreto e l’Arciconfraternita della Trinità) di esercitare una sorta di “monopolio” o meglio di avere una corsia preferenziali per i viaggi nell’Aldilà.

La causa, che si trascina da anni, sembra ora arrivata ad un punto di svolta: ieri, infatti, è stata pubblicata l’ordinanza del tribunale con cui il giudice nomina un perito perché ricostruisca il volume di affari tra il 2016 e il 2020 (anni presi in considerazione nella causa) delle onoranze funebri a Sulmona, per capire insomma quale sia l’importo e il margine di guadagno delle Confraternite e degli altri operatori privati.

Una richiesta che era stata avanzata dai ricorrenti nei confronti del Comune e dell’Agenzia delle entrate, ma che non era stata soddisfatta in virtù del diritto alla privacy. Ora, però quei documenti dovranno essere forniti ed esibiti al consulente del tribunale perché quantifichi i servizi svolti, gli incassi fatti, le spese sostenute, i guadagni. Non solo quelli delle Confraternite, ma anche quelli degli altri tre operatori privati che operano sul mercato locale e che, nonostante non siano direttamente parti in causa, potrebbero ottenere anche loro volendo dei risarcimenti.

I conti dovrà farli il commercialista Orazio Leombruni nominato da palazzo Capograssi entro il prossimo 31 gennaio. Dopo di che il giudice dovrebbe decidere se riconoscere il risarcimento e in base ai conti fatti, ovvero la verifica del volume d’affari e la fetta di mercato ricoperta dai rispettivi gestori privati, stabilire e quantificare l’eventuale danno.

Una sentenza che potrebbe cambiare le sorti della gestione del settore in città e mettere in seria difficoltà le due Confraternite, anche perché la richiesta di risarcimento potrebbe essere bissata per il quinquennio successivo, durante il quale le Confraternite hanno continuato a svolgere il servizio completo per l’Aldilà.

3 Commenti su "Funerali “sleali”: il giudice fa i conti in tasca alle Confraternite"

  1. … l’ italietta, la minuscola è di rigore), degli infiniti cavilli, regolamenti leggi, decreti, corporazioni e dei Giani bifronte… delle sibille e degli incantatori di serpenti… di assassini ideologizzati con le mani macchiate di sangue innocente che si aggirano in piena libertà sproloquiando e dando lezioni da pulpiti anche di istituzioni pubbliche, ricordo che li chiamavano i “ compagni che sbagliano “… di feroci mafiosi e uomini di malaffare che confessano 40 omicidi e poi pentitesi se ne vanno in giro tranquillamente anche loro a dare buoni consigli dopo che hanno finito di dare il cattivo esempio… di una moltitudine di spacciatori di morte e, la valle Peligna delle lacrime o meglio della morte, ne è pregna… e di un’immenso esercito di ladri, truffatori, usurai e predatori di tutti i colori e etnie… ecco, nonostante tutto questo, in cosa dobbiamo tenere impegnata la magistratura: anni di indagini, verifiche, citazioni, udienze e perizie per determinare e regolare delle piccole dispute che dovrebbero essere regolate dalla semplice legge del libero mercato, senza vincoli ne lacci e laccioli per nessuno, ma determinata solo dalla fiducia dei cittadini in base al rapporto di qualità e convenienza economica del servizio prestato…

    • Ha dimenticato tra gli assassini ideologizzati i camerati che sbagliano nonché quelli che inneggiano a un regime che in Italia si è macchiato le mani di sangue ben più dei compagni che sbagliano. Ma si sa quando si è faziosi si omettono sempre le realtà della propria parte.
      Per fortuna non spetta a lei stabilire di cosa si deve occupare la magistratura anche se dalle sue parti piacerebbe molto,poterlo fare sopratutto per evitare che facciano il loro dovere dove non piace ai manovratori. Peccato che la costituzione, anti fascista, stabilisce l’autonomia dei poteri proprio per evitare, come accadeva quando c’era lui, che la magistratura venisse usata dal potere pro tempore per perseguire avversari o ciò che fa comodo.
      Tocca anche ricordarle che molte delle leggi che permettono quello di cui si lamenta sono parto di quelle forze che lei pare inneggiare, dal codice Rocco in oltre, e molti sono liberi appunto per quelle leggi. E paradossalmente neanche ha compreso che la magistratura si sta nel caso specifico proprio occupando della mancanza del cd libero mercato, libero mercato a cui alcuni governi sono allergici preferendo un mercato degli amici degli amici. Ma si sa quando si predilige lo sproloquio di parte al ragionamento si finisce per non comprendere il senso delle cose

  2. Gianni Di Giacomo | 19 Novembre 2024 at 11:52 | Rispondi

    “Letto con molta attenzione l’articolo. Letto con molta attenzione gli interventi.
    E’ doveroso ricordare che il cittadino deve essere libero di scegliere come e dove spendere i propri soldi.
    Senza alcuna influenza. Senza alcun “ricatto”. Vale per qualsiasi forma di commercio. Sgradevole ritrovarci
    a commentare dei fatti che vanno a toccare nel profondo i nostri cari. Bene ha fatto la parte attrice per mettere finalmente
    in chiaro questa questione.”

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