Fumata grigia in Comune. Per la Casini c’è tempo fino al 31

E’ una fumata nera, con qualche venatura chiara, che non risolve e non modifica lo scenario. “Niente sul piatto” per dirla con le parole del consigliere Fabio Pingue, il più critico, oggi, nella riunione di maggioranza tenutasi a palazzo per discutere della crisi in atto e delle dimissioni del sindaco Casini.
Dimissioni che, si scopre solo ora, sono state già protocollate sabato scorso, togliendo un paio di giorni di tempo alle colombe per rimettere insieme i cocci della coalizione.
Insomma entro il 31 agosto si dovrà risolvere la questione politica, ovvero “dare un segnale forte al sindaco – spiega Roberta Salvati, tra i più ottimisti – per convincerla a ritirare le dimissioni. Non sappiamo quale sia, né se sarà sufficiente, ma in molti, tra noi, vogliono provarci”.
Molti ma non tutti: Pingue resta distante dalle posizioni politiche, la D’Amico tiepida, Ramunno un po’ più possibilista. Ma all’incontro mancavano anche la Di Marzio (che fa parte del gruppo di Pingue) e Amori, con il quale i rapporti non sono proprio idilliaci. Quanto basta, insomma, per non avere più i numeri della maggioranza.
“Staremo a vedere cosa verrà fuori in questi giorni – spiega Pingue – i problemi politici restano e finora non c’è stato nessun chiarimento da parte del sindaco”. L’uscita dall’aula del primo cittadino mentre lui stava parlando, d’altronde, è un’offesa che Pingue, già incantato da altre prospettive politiche, difficilmente riuscirà a perdonare.
“E’ un peccato, dobbiamo andare avanti – dice la Salvati – perché ora è il momento di raccogliere i frutti di questi due anni, a partire dai cantieri delle scuole. E’ inconcepibile che questa città non riesca a portare a termine una sindacatura, così si ricomincia sempre da capo e i problemi restano”.
Se ne riparlerà dopo Ferragosto: la grigliata estiva, come la cena di Natale, non è cosa che si può sacrificare ai pensieri e alle preoccupazioni.

1 Commento su "Fumata grigia in Comune. Per la Casini c’è tempo fino al 31"

  1. L’agonia continua…

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