Fuga senza sosta: dati Istat impietosi per la Valle Peligna nel primo scorcio del 2024

In Cronaca di una morte annunciata, Gabriel Garcia Marquez scrive che nessun posto nella vita è più triste di un letto vuoto. Ma tristi sono anche le culle vuote. Le case non vissute, sfitte o in vendita “a un euro”. Le assenze che riempiono un’intera valle, colpita dallo spopolamento e con il serio rischio di diventare sosia di un arido cratere che da qui a cent’anni si prospetta pieno di solitudine, per rimanere in tema con lo scrittore di Aracataca. Pieni, purtroppo, sono i loculi dei cimiteri affollati e i trolley, di chi dice au revoir a distanza dalla linea gialla.

Centonovantadue abitanti persi in Valle Peligna, da gennaio a maggio 2024, secondo i dati Istat. Un’emorragia che ha colpito soprattutto Sulmona. Ovidio dalla sua patria fu allontanato. I suoi discendenti scappano, o muoiono. Fatto sta che in 151 giorni Sulmona conta 120 abitanti in meno: da 21.944 del primo giorno dell’anno, a 21.824 al 31 di maggio. Non un residente in meno al giorno, ma poco ci manca. Un salasso che arriva dal tasso naturale, sempre in negativo, e con soli tre mesi (febbraio, marzo e maggio) in cui le nascite hanno raggiunto la doppia cifra. E se la cicogna non fa tappa con il suo fagotto a Sulmona, in tanti prendono la valigia e fuggono in altri lidi. Per la precisione 201 persone che hanno fatto il biglietto del treno o dell’aereo nei primi cinque mesi del 2024. Se di sola andata lo dirà solo il tempo.

Tra saldo naturale e saldo migratorio, nel solo mese di maggio, sorride Pratola Peligna, con 9 nascite a fronte di 4 decessi e 12 nuovi residenti contro 6 persone che hanno lasciato il paese. Ma è l’unico dato positivo dalle parti della Madonna della Libera, che scende sotto la soglia dai settemila abitanti. Dai 7.009 di gennaio ai 6.955 di maggio, e un saldo negativo complessivo di -64 abitanti.

Non sorridono neanche Prezza (da 847 a 837 abitanti), Raiano (da 2.621 a 2.613 abitanti) e Pacentro (da 1.079 a 1.072 abitanti). Saltano meno all’occhio, invece, le perdite a Vittorito (da 819 abitanti a 816), Bugnara (da 1.010 a 1.008), Anversa degli Abruzzi (da 309 a 307) e Rocca Pia (da 170 a 169 abitanti).

Ma c’è chi nuota controcorrente. Pettorano sul Gizio, ad esempio, ha registrato un saldo positivo nei primi cinque mesi dell’anno: da 1.303 a 1.310 abitanti. Non certo per merito dei bebè (appena uno da inizio 2024). A ripopolare il paese sono gli immigrati, sia da altri Comuni (19) sia dall’estero (15). Sorridono anche Roccacasale (da 590 a 592), Introdacqua (da 1.032 a 1.034) e Corfinio (da 958 a 965 abitanti).

Ma la contrazione della popolazione resta in tutta la Provincia dell’Aquila, che nei primi cinque mesi del 2024 registra un saldo naturale negativo di 710 residenti. Non incoraggia il saldo migratorio interno con una perdita complessiva di 94 residenti.

Il rilancio, o la ripopolazione in questo caso, può arrivare dalla popolazione straniera, aumentata di oltre mezzo punto percentuale tra il 2022 e il 2023, toccando l’8,55% nell’aquilano. D’altronde in tutto l’Abruzzo è la Provincia dell’Aquila la più accogliente, dati alla mano. Il bacino della Marsica ne è la cartina tornasole, come evidenziato dai dati Istat raccolti da Cgil Abruzzo. L’incidenza della popolazione straniera a Luco dei Marsi ha raggiunto la quota del 16,41%, a San Benedetto dei Marsi l’11,20%, a Lecce dei Marsi del 10,71%, a Trasacco del 9,88%, a Pescina l’8,91%. Anche il capoluogo non chiude le proprie porte: l’Aquila conta il 9,15% di popolazione straniera. Più modesta l’incidenza in Valle Peligna. Oltre Pettorano, con il 7,8% della popolazione straniera residente, c’è un’importante impronta di immigrati a Pratola Peligna, 7,7%. Si ferma al 5,45% Sulmona. Dati figli di un territorio che a livello agricolo offre posti di lavoro risicati, a fronte del Fucino dove una buona fetta degli stranieri lavora all’interno delle aziende agricole marsicane.

“La fotografia sui dati demografici – spiega la Cgil – rende, quindi, evidente la necessità di una profonda riflessione sull’importanza della presenza delle migranti e dei migranti nella nostra Provincia. Sono migliaia le donne e gli uomini stranieri per nascita che decidono di vivere nei nostri territori. Occorre, quindi, incentivare una vera e propria cultura dell’incontro, progettando insieme modelli di accoglienza, integrazione ed inclusione, per valorizzare la presenza delle straniere e degli stranieri come una risorsa, e non più come un problema, favorendone il radicamento territoriale”.

Empio è colui che non accoglie lo straniero, ed oggi come non mai la citazione ovidiana del mito di Filemone e Bauci è di estrema attualità.

Valerio Di Fonso

50 Commenti su "Fuga senza sosta: dati Istat impietosi per la Valle Peligna nel primo scorcio del 2024"

  1. Sarebbe il caso di non insistere ulteriormente con questa citazione di Filemone&Bauci, specie nel disastro demografico di Sulmona e della Valle Peligna abitata ormai quasi per intero da anziani, perché oggigiorno non è più il mondo dei miti greci di Callimaco. Vedendosi l’impegno educativo dei Carabinieri, sia nei comuni a grande maggioranza di vecchietti che con pubblicità TV ove la raccomandazione maggiore è non fare entrare in casa sconosciuti come in Frigia per non incappare in furti e raggiri. Dovrebbe notare il giornalista che propone questi esempi, come anche Zeus e Mercurio entrarono in casa dei due vecchietti con l’inganno, con mentita identità .

  2. Elisabetta Bianchi | 28 Agosto 2024 at 07:39 | Rispondi

    Sulmona è sempre stata una città accogliente con i forestieri che a Sulmona hanno scelto di insediarsi,lavorare e trovare fortuna. Oggi è una città che sa essere ostile ai sui residenti

  3. Sulmona 28.08.2024

    L’Abruzzo è una regione bellissima e ricca,ha tutto per Vincere e fare bene più del nord, dipende solo dalla mentalità delle persone che dirigono. La Valle Peligna è un territorio ricco insieme al circondario ma la mentalità è rimasta molto indietro,i municipi non si affratellano, basterebbe un solo sindaco per tutta la valle con una giunta comunale unica. La gente pensa ancora alla Fiat ma non ha mai lavorato assieme per utilizzare l’immenso patrimonio monumentale, civile, religioso ed archeologico che ha, non ha mai pensato di fondare almeno due cooperative agricole e zootecniche con marchio DOP. Culle vuote, l’aborto ha ucciso sei milioni di bambini in Italia, ma di che stiamo parlando? Mancano sei milioni di persone che sarebbero potuti diventare cittadini meravigliosi per l’Italia, per il mondo intero, sei milioni di contributi versati. L’occidente sta distruggendo se stesso. Tra 15 anni se la Fiat non diversifichera’ la produzione, riformando gli operai e gli investimenti, le fabbriche chiuderanno, mentre si perde l’occasione per fondare industrie agro alimentari per la trasformazione dei prodotti agricoli con marchio DOP peligno. Se la popolazione continuerà a diminuire ci verrà tolta anche la diocesi Sulmona Valva. Complimenti agli amministratori, continuate così a non unirvi a non volervi bene, da bolognese verace ed abruzzese di adozione, sono vissuto anche ad Ancona, dico che i sulmonesi, figli di una città importante e bellissima, si stanno suicidando da soli, la città è abbandonata a sé stessa, non riescono a portare a casa almeno 50 milioni di euro per il rifacimento ed il decoro urbano delle strade, marciapiedi, patrimonio culturale e monumentale. Gli amministratori di Pacentro e Pratola si sono dati più da fare. In Valle Peligna e circondario i giovani e chi vuole fare li fanno scappare. Speriamo che nel futuro chi verrà sia capace di valorizzare e ricostruire una valle meravigliosa e ricca che merita il successo ed un futuro florido.
    distinti saluti
    Domenico Silla Infermiere classe 1967.

    • Il suo commento per certi aspetti è anche condivisibile aborto a parte. Perché sull’aborto cita dati, non so se veritieri, che mettono tutto sullo stesso piano erroneamente. L’aborto è un sacrosanto diritto che ognuno esercita o meno con libertà di coscienza. Se si è contrari non lo si pratica. E comunque l’aborto non nasce con il suo riconoscimento sappiamo benissimo che esisteva in forma clandestina e insicura da sempre. Quindi riconoscerlo significa garantire una scelta in piena libertà e tutela della salute. Premesso questo sfugge che però tra le cause dello spopolamento ci sono anche ragioni economiche di cui non solo la politica ha colpe. Leggere nei commenti la avversità di molti nostri concittadini a ogni forma di insediamento industriale certo non aiuta. Perché dovrei rimanere a vivere una realtà che non mi garantisce un lavoro e quindi una vita dignitosa? Si può puntare su agricoltura e turismo ma di solo questi non si campa. Come non si campa di sola aria pulita. E basta vedere la Marsica che ha una agricoltura ricca che comunque non è ostile a imprese e industrie. Anzi. Quindi riflettiamo anche su come noi contribuiamo a impoverire la nostra città. E l’elenco di insediamenti a cui i cittadini si sono opposti è lungo. E basta anche leggere la facilità con cui molti chiedono la chiusa del cogesa che da lavoro a 150 persone.

      • Marco Sciarra | 28 Agosto 2024 at 09:50 | Rispondi

        … hai ragione su COGESA… peccato non farla diventare 10 volte più grande, pensa a quante migliaia di persone potrebbero lavorarci.
        E nelle gallerie di San Cosimo potremmo ospitarci tutte le scorie nucleari made in Italy … farci pagare profumatamente e camparci di rendita… tanto prima o poi di qualcosa dovrete pur morire in Valle Peligna, quindi state allegri e avanti tutta con gli insediamenti inquinanti…

        • La stupidità di questa risposta rispecchia esattamente la stupidità dei dibattiti cittadini e del basso livello di alcune persone.
          Invece gente come lei pensa che si possa vivere di pane e cicoria tornando al fuoco senza asfalti muovendosi con i carretti trainati da asini senza elettricità e godendosi il maestoso panorama. Magari dall’alto della sua pensione statale retributiva che pagheranno le generazioni future lavorando fino a 70 anni per colpa sua. Come vede banalizzare le opinioni altrui è molto facile un po’ meno è avere argomentazioni da contrapporre. Qua le uniche scorie, leggende metropolitane a parte, sono quelle inquinanti del dibattito. Tutti dobbiamo morire in questa valle ma per colpa di persone che scrivono certe stronzate la gente sta mordendo di fame non di altro

        • Tutti a mangiare a casa di Marco Sciarra. Tutti i disoccupati presenti e futuri, per colpa delle sue idee e fantasie. Sulmona deve crepare di fame perché non si può aprire nulla e quel che è aperto va chiuso perché persone senza arte e ne parte si sostituiscono a medici scienziati giudici ed emettono le loro sentenze le loro diagnosi a caxxo. Ma si continuiamo a dare retta a questi santoni da strapazzo che magari campano di lite pensioni pagate dalle future generazioni e che magari girano con le loro belle auto inquinanti o si scaldano con le loro belle caldaie altrettanto inquinanti impartendo lezioni di ambientalismo talebano. Però almeno abbia la decenza di tacere sul tema dello spopolamento perché la gente va via perché per colpa di persone come lei qua non si trova lavoro e la gente non è disponibile a campare d’aria pulita come lei.

          • HA ragione Marco Sciarra…..che caxxo vi credete che il COGESA porta tutto questo lavoro?? ne porta si ma quanti agriturismi e gente se ne è andata da quella zona bellissima sotto Pacentro ??
            e soprattuto prima o poi a mio parere diventera privata perché i bilanci a quanto pare non sono rosei e quando lo diventerà sicuro licenziano mezzo organico.
            Sulmona puo’ reggersi con turismo se solo si aumentano a dismisura i servizi ed i collegamenti ….ma ogni volta che si fa un’iniziativa invece di aiutare si denigra chi la propone o si rema contro.
            Come quando Attilio D’Andrea cerco di implementare il servizio Bike sharing che di per se è una piccolezza ma ci stava provando…l avete lasciato solo e preso in giro ….in altre citta del nord lo avrebbero lodato .
            una citta non puo reggersi solo con i leccaculo ….prima o poi le inefficienze vengo al pettine.

          • I posti del cogesa sono un dato pubblico gli agriturismi che se ne sono andati una leggenda non quantificata e non quantificabile. Quindi si perdono posti certi per cose incerte. Molto logico.
            Di turismo non campa nessuna realtà neanche Roma, e dico Roma, e neanche Venezia e dico Venezia. Figuriamoci Sulmona con un turismo mordi e fuggi. Quindi chiude là Magneti Marelli, 500 posti, chiude il Cogesa 170 posti, 670 posti di lavoro li recuperiamo con il turismo. Come? Quali posti? B&b? Affitta camere? Camerieri? Voi sparlate di cose che palesemente non sapete e fate solo danni impoverendo una zona già povera economicamente e culturalmente. La gente viene a mangiare a casa vostra? Se uno le cose non le sa e soprattutto non le capisce farebbe meglio a tacere

  4. SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 08:06 | Rispondi

    Il problema e’ tutto italiano con picchi nelle zone come le nostre dove la ricerca di un lavoro è sempre stato un problema.
    Il radicamento territoriale degli stranieri si ottiene dando loro soprattutto delle opportunità lavorative che non vedo nelle nostre zone e che se ci fossero state non avrebbero comunque consentito uno perdita della popolazione indigena con questi ritmi e livelli. Ben vengano gli stranieri, ma se chi di dovere non si decide ad accendere i riflettori su questi territori determinando un’inversione di tendenze favorendo investimenti e l’insediamento di attività produttive, quindi ponendo in essere una vera e propria strategia di aggessione al problema del lavoro nel ventre molle d’Abruzzo, temo che quello della loro integrazione sarà un falso problema poiché sceglieranno altri approdi.
    Mi piacerebbe conoscere le iniziative, se ce ne sono, che l’attuale amministrazione comunale intende intraprendere per affrontare la problematica.

  5. ” Consiglio: Centrodestra moltiplica i fondi a pioggia,le opposizioni abbandonano l’aula”
    Eccole le risposte della nostra regione al problema dello spopolamento e alla mancanza di opportunità per i giovani.
    Risposte serie, programmatiche,strutturali: potremo scegliere se fare una cantata con i serpenti o se guardare il ritiro estivo di una squadra di calcio, il tutto ovviamente a spese degli abruzzesi.
    È vero, saremo sempre meno, ma vuoi mettere la soddisfazione!

  6. SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 09:23 | Rispondi

    Sindaco, inviti l’imprenditore Della Valle a Sulmona o si faccia ricevere; è un filantropo e potrebbe darci una mano così come ha fatto con le zone terremotate delle Marche. Consiglio di evitare di restare con il deretano incollato alla sedia aspettando, con il cappello in mano, le elemosine della Regione Abruzzo o le sue iniziative sempre puntualmente concentrate verso le zone già ampiamente avvantaggiate.
    Le opportunità bisogna coglierle andandosele a prendere uscendo fuori dal guscio.

    • Condivido che non si debba restare con le mani in mano e che si debbano “anche” cercare e per l’appunto mi ricordo di un qualcosa che era capitato in vallata proprio l’estate scorsa e quale il risultato negativo che ne hanno saputo cogliere i politici locali.

      Giusto anche l’aver fatto il nome di Della Valle che è marchigiano e ha favorito la sua regione.

    • Salviamo Sulmona dai sulmonesi | 28 Agosto 2024 at 11:30 | Rispondi

      Se Della Valle viene a Sulmona e incontra persone che scrivono i commenti che potete leggere sopra se ne scappa in due minuti. Volesse aprire una fabbrichetta di scarpe qui troverebbe i Marco Sciarra tuttologi del webbe che si oppongono perché inquina . Qua non viene nessuno perché il male di questa città è la gente, o certa gente, che ci abita

      • Deve valutare bene i commenti posti di ciascuno e le collegate possibili motivazioni.
        Come da lei stesso ammesso, la filantropia è anch’essa collegata a interessi diversi e non potrebbe essere diversamente.
        Sappiamo tutti che per com’è strutturata l’economia e il lavoro di oggi è basata su confini diversi da quelli che potevano essere i confini del medioevo come fino a poco dopo il “miracolo italiano”, e che senza lavoro, il luogo di nascita e di vita non da più il sostegno e sostentamento di cui prima era l’unico ricercato nonché bastevole. Ora e da decenni il motto è lavoro o morte.
        Di “filantropi” se ne possono interpellare a iosa, ma “la carità è pelosa” e qui più di altri posti.
        Non è una mentalità distorta è la conferma della triste realtà del posto.

        • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 13:47 | Rispondi

          Le chiacchiere stanno a zero compa’. Si deve alzare il telefono e cercare di trattare con tutti coloro che dimostrano disponibilità ad ascoltarci.
          Bisogna agire subito e non farsi troppe segxx al cervello. Se continuiamo ad aspettare che arrivi il 7° cavalleria a risolverci i problemi stiamo freschi.

          • Purtroppo la favoletta che “una telefonata ti salva la vita”, non se l’è bevuta mai nessuno e se non ricordo male, il 7° cavalleria a Little Big Horn ebbe un triste destino.

        • Credo che salvo cose di paglia era chiaro che il commento si riferiva per esempio a quello di tal Sciarra. Detto ciò. Perché vogliamo negare che una parte della cittadinanza anche qui, e spesso con la politica ad assecondarli, ha rifiutato insediamenti industriali? Vogliamo far finta di non ricordare come abbiamo trattato la Campari e non solo? Facciamo finta di non ricordare la centrale turbo gas, l’attuale centrale, l’impianto di smaltimento dei medicinali? Vogliamo far finta di non vedere che molti sono per la chiusura del cogesa, 170 posti di lavoro. Vogliamo far finta di non sapere che molti credono, senza nessuna base economica a sostegno, che si possono sostituire 600 posti di lavoro (400 e passa magneti marelli 170 cogesa) con b&b affitta camere bar e ristoranti trasformandoci di fatto nella servitù dei turisti? Di solo turismo non campa nessuno, neanche Roma e Venezia, figuriamoci di un turismo mordi e fuggi, per non dire povero come quello di Sulmona. Allora continuiamo così a prenderci in giro facendo finta che quelli che sono fatti accaduti non sono mai successi. Ma ripeto poi non ci meravigliamo se la zona si spopola perché la gente non vuole morire di fame e possiamo anche pensare che la colpa sia dell’aborto d’altronde ci sta chi crede che gesu è morto di freddo

        • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 15:53 | Rispondi

          So benissimo qual è la storia del 7°Cavalleria, come so benissimo che lei ha certamente compreso il senso del mio riferimento a quel glorioso reparto..

      • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 13:21 | Rispondi

        SalviamoSulmona dai sulmonesi e anche dalla sua retorica inutile.
        Proponga qualcosa di concreto per la città…sentiamo..

        • Salviamo Sulmona dai sulmonesi | 28 Agosto 2024 at 13:40 | Rispondi

          Intanto non mi riferivo al suo di commento ma ad altri. La mia sarà anche retorica inutile come dice lei, anche se vedo poca retorica nell’’affermare che su molti insediamenti imprenditoriali molti hanno storto il naso e non solo. Basta ricordarsi l’impianto di smaltimento dei medicinali che poi è andato a termoli e ora ci lavorano quasi 100 persone. Ma si sa noi siamo quelli fregni gli altri invece godono nel prendersi cose che rovinano la salute. Ps invece lei cosa propone di concreto? Perché facile chiedere ad altri concretizza ma poi non praticarla. Se poi per lei la concretezza è chiamare della Valle mi sa che abbiamo una idea diversa di cosa sia la concretezza

          • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 14:13 |

            L’ho già detto come la penso. Della Valle era un esempio per far capire che bisogna alzare il
            il deretano dalla sedia e intercettare le opportunità facendosi ricevere da chi conta dappertutto, ora è non domani.
            E’ un invito che rivolgo al sindaco della città che, come tale, ha ampie capacità di penetrazione forte come è di un mandato popolare.
            Adesso invece, reiterando la richiesta, le chiedo cosa ne pensa della situazione in Valle Peligna…

        • Ma chi fa retorica?
          È o non è la situazione della città?
          Propongo il contattare Bill Gates, sono ora al suo pari come retorica?

          • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 14:37 |

            Contattare Bill Gates? E perché no. Lei, paradossalmente, ha colto proprio nel segno forse senza volerlo.
            Bisogna essere dei visionari per dare una svolta al nostro territorio in questo momento storico particolarmente sfavorevole.
            Non a caso il grande filosofo tedesco Friedrich Nietzsche sosteneva che in situazioni critiche bisognava porre in essere un eroico sforzo della volontà e dell’ immaginazione…e se lo diceva lui…

      • Salviamo Sulmona dalle Cococce | 28 Agosto 2024 at 15:44 | Rispondi

        Diego Della Valle, nella Valle delle Cococce non ci metterebbe mai piede, o meglio “ scarpa “, nemmeno per comprare i confetti.
        La soluzione è una sola: far crollare le gole di popoli e far ricoprire di acqua melmosa la valle delle Cococce.
        Com’era in principio.
        Il male di questa piccola cittadella sono gli indigeni Cococciari.
        Da sempre, e storicamente provato.

        • SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 16:39 | Rispondi

          Riflessione acuta intelligente e propositiva.
          Sulmona dovrebbe essere salvata proprio da tipi come lei.

  7. Sulmona sta a schiattare …altro che tutta Italia e’ così .
    Il problema qui è che ci stanno rimanendo solo i peggiori ed il risultato si vede da come votano !

  8. Grazie a tutti quei pseudo sulmonesi che tornano solo a Pasqua, Natale , qualche fine settimana e qualche giorno ad agosto. Con le loro facce felici e modaiole , tornate qui per criticare e erigervi a cittadini del mondo.. Sappiate che ci vuole più coraggio a rimanere che ad andare via.

    NON TURNET CHIU’

  9. Concetta Di Prospero | 28 Agosto 2024 at 14:42 | Rispondi

    E quindi la Cgil che propone di fare aldilà dell’intonare il solito de profundis che ci rende ancor più commiserati ed inappetibili ai più in percezione esterna?
    Proponiamo di realizzarci promuovendolo un altro bel film… come quello del maestro di montagna sbandierato per mantenere aperta la scuola di Pescasseroli (237 alunni) a danno delle Serafini Di Sulmona (500 alunni)
    Prof CONCETTA DI
    PROSPERO
    CISL SCUOLA

    • Invece la cisl o lei cosa proponete? Perché non mi pare che nel suo commento ci sia qualche proposta. Salvo ironizzare sulla scuola di Pescasseroli che toglie alunni a Sulmona (manco da lì venissero qui).
      E vi firmate pure con nome e cognome e sigla sindacale per scrivere sti commenti da bar

  10. La Cgil questa sconosciuta. | 28 Agosto 2024 at 15:16 | Rispondi

    La Cgil chi?

  11. Concetta Di Prospero | 28 Agosto 2024 at 15:26 | Rispondi

    😂

  12. Concetta Di Prospero | 28 Agosto 2024 at 16:10 | Rispondi

    Sindacanti… con chi ho il piacere di conferire?
    Io sono di Sulmona e ogni giorno opero a scuola e nelle scuole per il territorio e le persone
    Lei ed i suoi amici anonimi e non non saprei
    Saluti

    • Opera anche scrivendo commenti inutili che prendono in giro altro sindacato con tanto di faccine adolescenziali.
      Se questo è operare a scuola (qualsiasi cosa significhi) per il territorio e le persone siamo messi bene.
      Ps lei sceglie forse anche per vanità, vista la totale inutilità e volgarità del,suo commento, di pubblicare il suo nome e la sigla sindacale io per rispondere a cotanto pensiero preferisco uno pseudonimo.

  13. Concetta Di Prospero | 28 Agosto 2024 at 16:24 | Rispondi

    Idest Lei sceglie di non metterci la faccia
    Ognuno è libero di sindacare o meno come meglio crede
    Quanto alle faccine adolescenziali sempre meglio dei vecchi pungiglioni spuntati 😉
    Le Vespe di Aristofane docent.
    Stop

    • Ognuno sceglie di mettere la faccia dove meglio crede. Ma cotanto sfoggio di cultura magari poteva riservarlo al suo primo commento che di cultura nonché rispetto ed educazione aveva ben poco. Forse meglio una citazione in meno e un po’ più di rispetto per le opinioni e le analisi di altrui sindacati. Aspettiamo una sua più approfondita analisi sul tema a suon di faccine e una serie di proposte a suon di citazioni a vanvera

  14. @SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 14:37 |
    Sono felice di averla fatta contenta.
    Osiamo e aspettiamo che ci rispondonino.

  15. SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 17:37 | Rispondi

    ..ma si figuri, per così poco.

  16. Monosillabah!

  17. SalviamoSulmona | 28 Agosto 2024 at 21:37 | Rispondi

    👏👏

  18. Purtroppo Sulmona non permette alle giovani generazioni di lavorare infatti per esempio le strutture pubbliche sportive sono gestite da un’unica società che ha il monopoli a vita.

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