Fsc, dieci milioni di euro da investire nel Parco Sirente Velino

I fondi per lo sviluppo e la coesione portano interventi per 10 milioni di euro all’interno del perimetro del Parco Sirente Velino. I finanziamenti degli Fsc permetteranno la realizzazione di un invaso idrico in località Campana. Un progetto da oltre 7 milioni di euro nato in risposta all’urgente necessità di proteggere l’ambiente da incendi sempre più frequenti ed estesi, amplificati dai cambiamenti climatici. Il bacino artificiale sarà costruito con tecniche di escavazione e stratificazione impermeabile, supportate da elementi naturali come legno e pietra. Sarà dotato di canali di afflusso e deflusso e garantirà la disponibilità di risorsa idrica da destinare alle operazioni di intervento in caso di incendi, consentendo il prelievo diretto da autobotte, con elicottero e con mezzi aerei.

“Con il finanziamento dell’invaso – spiega Imprudente – abbiamo risposto alle istanze promosse dall’Ente Parco per garantire la protezione dell’ambiente e la sicurezza delle aree naturali. Questa struttura – continua – ci permetterà di fronteggiare in maniera più efficace e tempestiva gli incendi boschivi, contribuendo così alla tutela del territorio e alla sicurezza delle comunità locali. Inoltre – spiega Imprudente – l’invaso contribuirà allo sviluppo sostenibile della zona verde in cui è collocato, svolgendo funzioni d’importante riserva idrica per l’irrigazione e con finalità ricreativa e sportiva: uno scenario che comporterebbe la realizzazione di infrastrutture come percorsi per camminate o ciclismo, aree picnic e parchi giochi, con una importante ricaduta in chiave turistica per tutto il territorio”.

Poco meno di un milione di euro sarà destinato al piano strategico “Around Velino”, nato da un protocollo d’intesa tra il Parco e i Comuni di Magliano dei Marsi, Ovindoli, Rocca di Mezzo e Massa D’Albe. L’obiettivo è quello di una fruizione sicura della montagna, grazie ad interventi di riqualificazione di tre rifugi all’interno dei territori comunali di Magliano, Ovindoli e Madda D’Albe.


Il terzo progetto, finanziato con fondi per un importo pari a un milione di euro, prevede un sistema di “rifugi diffusi”, lungo l’esistente rete sentieristica, al fine di incentivare il turismo naturalistico: delle strutture prefabbricate andranno a sostituire i fatiscenti rifugi costruiti negli anni ’70 dalla Comunità montana Sirentina e saranno dotate di posti letto, docce, di una zona living e di una zona di bivacco esterna. Avranno spazi ed attrezzature per il ricovero di biciclette e per la ricarica di e-bikes. All’interno sarà presente una stufa a combustibile solido (legna/pellets) e saranno energeticamente autonome e sostenibili, essendo provviste di pannelli fotovoltaici. Essendo ubicate in zone non coperte dal segnale telefonico, verranno dotate di sistema di connessione ad internet. In uno spazio contenitivo esterno, infine, verranno alloggiate le batterie per l’accumulo e i rifiuti solidi.

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