
Condanna per Gennaro De Maio e Lucido Di Gregorio, finiti alla sbarra per concorso in reati di natura fraudolenta legati ad alcune istanze di ammissione al passivo fallimentare basate su una documentazione falsa. La sentenza è arrivata questo pomeriggio dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, con una pena per entrambi di un anno e tre mesi di reclusione.
Le indagini hanno evidenziato che i due avrebbero agito in concorso, presentando delle richieste di ammissione al passivo nei fallimenti di due società: la SdF Fra Melillo e la Smeraldo Immobiliare Srl, quest’ultima legata alle terme del Comune di Raiano.
La società gestita e amministrata da Gennaro De Maio (De Maio Costruzioni Srl) avrebbe chiesto l’ammissione per importi sovrastimati in modo fraudolento o, addirittura, del tutto inesistenti. Una pratica che sarebbe stata messa in atto grazie alla consulenza tecnica di Lucindo Di Gregorio. Le richiesta ammontavano a un milione e seicentomila euro, a differenza dell’importo riconosciuto dai giudici del Tribunale di Salerno (centoventimila euro) e del Tribunale di Sulmona (quarantanovemila euro)
A tradire i due, secondo l’accusa, sarebbe la contabilità che dimostra l’infondatezza delle istanze. La fornitura di un terreno, ad esempio, fornito da una ditta esterna ma richiesta per oltre venticinquemila euro. Situazione pressoché identica per la richiesta di marmo (da oltre cinquemila euro) e per i lavori di intonacatura (più di noventunomila euro). Per la pavimentazione da ducentotrentaquattromila euro, invece, il materiale sarebbe stato acquistato a un prezzo significativamente inferiore.
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