Firme false sui contratti del Comune, scagionato commerciante

Qualcuno gli aveva rubato l’identità e il documento di riconoscimento e con firme false aveva sottoscritto con il gruppo Sorgenia ben 21 contratti per la distribuzione dell’energia elettrica. Non a utenti privati, ma intestati al Comune di Pescasseroli con cui, però, Giampietro Pandolfi, commerciante del capoluogo del Parco, non aveva alcun rapporto di dipendenza o incarico.
Una storia paradossale quella conclusasi la settimana scorsa davanti al giudice civile del tribunale di Sulmona, Giorgio Di Benedetto, che, alla fine, ha respinto la richiesta di risarcimento della Sorgenia e l’ha anzi condannata a pagare le spese legali sia a favore del Comune di Pescasseroli, che nei confronti dello stesso Pandolfi, tirato in causa senza aver fatto nulla.
Anzi: il commerciante, gestore di negozi di abbigliamento e di un bar, aveva richiesto a sua volta un risarcimento danni per la violazione della sua identità, perché in allegato ai 21 contratti c’era anche una copia del suo documento d’identità che, da qualche parte, deve essere stato preso dall’impostore rimasto per il momento anonimo.
I fatti risalgono al periodo che va dal 2008 al 2011, quando al Comune arrivano bollette per contratti mai stipulati per un importo di circa 200mila euro: un consumo non solo sproporzionato rispetto alle utenze del Municipio (vi erano anche allacci esterni al Comune, come ad esempio quello degli impianti di risalita), ma soprattutto immotivato, dato che lo stesso Comune era rifornito da un altro gestore (l’Enel).
In quattro anni, poi, nessuno al Comune aveva pensato di contestare quelle fatture, nonostante fosse evidente che non erano attribuibili all’ente, fin quando nel 2013 la Sorgenia ha promosso la causa conclusasi ora al tribunale di Sulmona.
In mezzo il povero commerciante, chiamato a rispondere del mancato pagamento e di una firma che non aveva mai messo, né d’altronde poteva ed era titolato a mettere.