Una gravissima carenza di personale che sta determinando il collasso dei servizi sanitari. A denunciarlo di nuovo la Fp Cgil portavoce di segnalazioni sulle enormi criticità nella organizzazione dei turni di servizio in concomitanza del periodo estivo di cui il personale, dopo i continui ed enormi sacrifici svolti per l’intero anno, vorrebbe usufruire delle agognate ferie.
Un quadro che desta preoccupazioni, “rischiano di determinare, secondo alcune ipotesi che circolano in questi giorni eventuali accorpamenti di servizi e reparti con le evidenti ripercussioni sulle prestazioni sanitarie e sulle gravi conseguenze che ciò comporta al diritto alla salute dei cittadini”
I sindacalisti Francesco Marrelli e Anthony Pasqualone non ci stanno al ricorso al lavoro straordinario come strumento per “gestire” il periodo estivo, “è intollerabile, infatti, l’utilizzo di tale istituto nella programmazione ordinaria delle attività e dei turni di lavoro”. Il punto su cui battere è il Fondo per la remunerazione dei lavoratori, “risulterà insufficiente a coprire tutte le prestazioni eseguite con conseguente mancato pagamento nei confronti dei lavoratori” Perché i dipendenti della Asl, a seguito dello straordinario prestato, ne hanno accumulato di credito orario, centinaia di ore circa non liquidato e né vi è la possibilità di recupero compensativo dovuto proprio alla carenza di personale.
Alcuni lavoratori non si sono visti corrispondere la giusta retribuzione per il lavoro svolto, tant’è che sono ancora in attesa della liquidazione delle somme a titolo di straordinario relativo agli anni 2016 e 2017. La quotidianeità è il sistematico demansionamento dei lavoratori i quali vengono adibiti a mansioni improprie e a turni massacranti, con pregiudizio delle condizioni di salute e sicurezza delle maestranze.
“Il piano assunzioni rappresenta sicuramente un passo in avanti verso il riequilibrio delle risorse umane a disposizione, che nella previsione normativa tende a garantire la continuità lavorativa al personale oggi precario. Però, – specificano – da una sommaria lettura della relazione allegata alla deliberazione del Direttore Generale n. 1127/2018, si evidenzia come, a causa dei tetti di spesa del personale imposti dal piano di rientro del sistema sanitario regionale, si è passati da una dotazione organica di 5116,81 unità di personale a 4053″
Ricordiamo che rispetto alle 4053 unità lavorative ad oggi, prestano servizio circa 3800 lavoratori, tra tempi indeterminati e precari, numero totalmente insufficiente a coprire le esigenze di servizio. Necessario programmare investimenti urgenti sul personale, “cuore pulsante della assistenza sanitaria, in questi giorni si discute di finanza creativa per la costruzione del nuovo ospedale dell’Aquila”.
I sindacalisti Marrelli e Pasqualone chiedono un tavolo di confronto per comprendere da subito quali potranno essere i costi di gestione dei servizi del progetto di finanza, “la Fp Cgil si dichiara, sin da ora, contraria ad un progetto che possa sottrarre risorse alla spesa pubblica per la salute, in un tempo in cui le risorse a disposizione sono sempre più scarse a seguito dei mancati investimenti in termini di personale e tecnologie da parte dei governi nazionali e regionali succedutisi in questi anni.”
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