Una drammatica carenza di personale all’interno della Asl provinciale a rimarcarlo la Fp-Cgil, Francesco Marrelli, Anthony Pasqualone, Angela Ciccone che denunciano una situazione, in questo periodo, ancor più difficile da gestire dato il fattore ferie. “Emerge una cronica e strutturale carenza di personale in tutte le categorie professionali, su una dotazione organica che dovrebbe essere paria a 4.053 posti, di cui coperti (al 31 dicembre 2016) soltanto 3.417, che al netto vede 636 posti vacanti. “Necessaria l’immediata predisposizione del fabbisogno di personale da effettuarsi congiuntamente con la Regione Abruzzo affinché si possa attingere alle risorse stanziate a livello nazionale e quantizzabili 75 milioni per il 2017 e 150 milioni per il 2018” tuona la Cgil. Non più procrastinabile per i sindacalisti la convocazione di un tavolo regionale alla presenza del dirigente della ASL per attivare tutte le procedure necessarie per il reperimento dei fondi da utilizzare per l’assunzione di personale ed alla stabilizzazione degli attuali precari. Guardando la normativa sui riposi obbligatori e in particolare il personale turnista, i medici, gli infermieri, gli operatori socio sanitari, da una stima effettuata della FpCgil della provincia dell’Aquila emergerebbe la necessità di un’ulteriore assunzione di personale di circa 280 unità lavorative per questi profili professionali, per reintegrare gli attuali posti vacanti e modificare in aumento la dotazione organica.
“La carenza di personale espone la Asl ad eventuali sanzioni da parte del Ministero del Lavoro, dovute al mancato rispetto dei riposi obbligatori” ricordano dal sindacato e sottolineano come una parte dei posti vacanti in questione vacanti è coperta da personale precario, che con l’attuale normativa e con i fondi messi a disposizione dalla Legge di Stabilità possono essere stabilizzati. Un organico da implementare, quello tra l’altro elaborato nel 2014, dato l’attuale quadro normativo che impone diverse e maggiori esigenze di personale sanitario necessario.
I sindacalisti aggiungono il problema dei turni faticosi e operatori in età avanzata che devono coprire le esigenze dovute alla carenza di personale, in molti casi generando condizioni tali da compromettere l’integrità fisica dei lavoratori e prescrizioni mediche con limitazioni delle capacità lavorative, che a loro volta si ripercuotono sulla qualità del lavoro e del servizio.
Cgil allerta che potrebbe esserci una ulteriore riduzione a causa del blocco del turn-over imposto dal contenimento della spesa del personale. La previsione di pensionamenti per l’anno in corso è di circa 120 unità, di cui reintegrabili nella percentuale del 20 per cento. “A questa carenza di personale la Asl negli ultimi anni ha ovviato facendo ricorso al lavoro straordinario come strumento di programmazione delle attività ordinarie” e aggiungono “in taluni casi senza la remunerazione del lavoro svolto e senza un analitico controllo sull’utilizzo dell’istituto del lavoro straordinario”.
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