I forestali finiti nei carabinieri in base alla legge Madia è un atto incostituzionale. E’ stato il Tar d’Abruzzo a sentenziarlo il 9 giugno scorso, mentre è uscita ieri la sentenza. Una legge finita nelle aule del tribunale amministrativo grazie al vice-sovrintendente Vincenzo Cesetti e ad altri 200 ricorrenti i quali hanno chiesto anche l’annullamento della legge stessa.
I giudici, tuttavia, non hanno acconsentito alla richiesta rimandando gli atti direttamente alla Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi nel merito. Secondo i giudici del Tar la legge Madia viola “gli articoli 2 e 4 della Costituzione, e in particolare l’articolo 2, laddove non è stato rispettato il principio di autodeterminazione del personale del Corpo forestale nel consentire le limitazioni, all’esercizio di alcuni diritti costituzionali, derivanti dall’assunzione non pienamente volontaria dello status di militare; e dell’articolo 4, laddove il rapporto di impiego e di servizio appare radicalmente mutato con l’assunzione dello status di militare, pur in mancanza di una scelta pienamente libera e volontaria da parte del medesimo personale del Corpo forestale”.
La legge Madia, inoltre, violerebbe anche gli articoli 76 e 77 comma 1 della Costituzione mettendosi in contrasto con la normativa circa la possibilità per i forestali di scegliere un’altra forza di polizia.
“La sentenza del Tar di Pescara, evidenziando che l’accorpamento del Corpo Forestale dello Stato all’Arma dei Carabinieri presenti diversi profili di incostituzionalità, è l’ennesimo elemento a riprova dell’inconsistenza e inadeguatezza della riforma Madia- dichiara a riguardo Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia. “Riforma – prosegue – sbagliata nella sostanza e nella forma. I roghi che hanno devastato gran parte del territorio nazionale e i ritardi degli interventi, la carenza di personale e la disorganizzazione generale hanno dimostrato che la militarizzazione del Corpo Forestale è stata un grande errore di sostanza. Oggi, dopo la sentenza, lo è anche di forma. Bisogna – conclude l’esponente azzurro – tornare sui propri passi e cancellare gli errori della riforma Madia”.
Non capisco perché un cinghiale abbattuto diventi carcassa e non venga invece indicato come carne buona da fare arrosta. Usate dei termini che mi è difficile definire solo burocratici.
Il Tar ha le pignate in testa. La sovranità appartiene al Popolo e non appartiene allo Stato. A parte che lo Stato Italiano è tutto interamente criminale in ogni struttura ad iniziare dal Colle perché hanno usurpato i diritti del Popolo ed hanno difatti restaurato lo statalismo fascista dove si sono messi parassitari al vertice per campare senza lavorare facendosi le leggi e assegnandosi stipendi e tangenti dagli appalti, a spese dei lavoratori italiani che producono ricchezza per tutti. La Forestale non ha diritti come non li aveva prima e come non li doveva avere dal 1948 e lo stesso i carabinieri dove sono confluiti, che debbono lo stesso essere sciolti verso un corpo unico di polizia europea democratica ( sembra che il Consiglio d’Europa non lo hanno sentito né i nostalgici della milizia forestale né il Tar né il Consiglio di Stato e neanche la Corte Costituzionale con quest’ultima specialmente che non capisce che deve riconsegnare la sovranità al Popolo. Altro che forestale carabinieri quirinale, altri pazzarelli assortiti etc etc)