E’ un gioco delle tre carte quello su cui rimbalzano le scommesse della politica, dal quale, però, una cosa emerge: i 10 milioni di euro che erano stanziati per le opere dell’ospedale di Sulmona, ovvero per la demolizione dell’ala vecchia, la spostamento della centrale tecnica e la realizzazione della pista per l’elisoccorso, non ci sono più. “Non ci sono mai stati – tuona l’assessora Nicoletta Verì rispondendo all’attacco incrociato del suo predecessore Silvio Paolucci e della consigliera Scoccia – semplicemente perché l’accordo di programma proposto al Ministero dalla precedente giunta regionale nel 2018, non è mai assentito in sede ministeriale e quindi quella programmazione non ha alcun valore. I 30 milioni di euro che figuravano nella delibera del mio predecessore per il nosocomio peligno – aggiunge la Verì – erano di fatto solo sulla carta e sarebbero serviti (per 20 milioni) a riscattare il project financing in corso per il nuovo ospedale. Le risorse rimanenti (circa 10 milioni) erano destinate invece al ripristino e alla messa in sicurezza del vecchio stabile, attualmente adibito ad attività che non prevedono il ricovero dei pazienti. Attualmente il canone di leasing del presidio viene finanziato dalla Asl con fondi propri, come avviene da qualche anno a questa parte. Per quanto riguarda invece gli interventi residuali, si precisa che saranno finanziati con parte della quota Pnrr”.
Non si capisce però e perché nella quota del Pnrr non siano stati messi i fondi per la realizzazione del nuovo nosocomio di Avezzano, dove cioè i soldi di Sulmona – quelli già in cassa – sono finiti.
O meglio si sa e non si dice: perché probabilmente non così certi, i soldi del Pnrr, come quelli già incassati, tanto più che al Pnrr si potrà accedere solo con un rete ospedaliera approvata e che la Regione farà difficoltà, a quanto pare, a farsi approvare e perchè il Pnrr non finanzia l’edilizia sanitaria.
“Deliberammo di incrementare le risorse dedicate fino a 30 milioni – attacca Paolucci – per procedere al riscatto e per consentire nuovi interventi con l’opzione di reinvestire comunque su Sulmona. Invece no, arriva la Giunta lenta e, dopo 37 mesi di nulla, azzera le risorse per l’ospedale peligno. Non si tratta, infatti, di azioni residuali, ma di interventi capaci di migliorare la situazione della struttura. È impensabile che dopo tre anni chi governa non sia capace di andare oltre la propaganda, come lo è che si rinunci a quanto già deciso e avviato, per avallare le promesse fatte altrove: Marsilio e la Giunta lenta ripristino immediatamente le risorse sottratte”.
Anche il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero chiede conto: “Purtroppo non ci si può esimere dal prendere atto che la nuova proposta – scrive Di Piero al presidente Marsilio -, di fatto cancella, dirottandole altrove, le risorse finanziaria destinate all’ospedale di Sulmona. Questo comprometterebbe seriamente la corretta funzionalità del presidio ospedaliero di Sulmona. Si avanza, pertanto, formale richiesta intesa ad ottenere una riconsiderazione della scelta e un incontro mirato all’esame e all’approfondimento dell’argomento”.
Dispiace che tale risorse siano state dirottate ad Avezzano, ma evidenzio che a Sulmona è stato realizzato il nuovo ospedale ad Avezzano sta cadendo a pezzi!
Ad Avezzano spesso e volentieri va anche l’utenza di Sulmona a “soggiornare”.
Cerchiamo piuttosto di strappare qualche impegno per il prossimo giro.
Non cadiamo nel campanilismo “Sulmona/Avezzano provincia” degli anni 90 !!!
Sulmonese, guarda che non mi sembra proprio il caso di stare a giustificare le furbate degli immancabili benefattori della nostra città. Pensi che uno di Avezzano si sarebbe commosso a vedere cadere a pezzi qualche immobile di Sulmona? Non penso proprio.. quindi, per quanto mi riguarda, consiglierei di cominciare ad imparare a farci un po’ di più i cazzi nostri..
Farsi i cazzi nostri è sempre meglio che farsi i cazzi degli altri anche perché gli altri di fanno sempre i cazzi loro e mai i cazzi degli altri.
Questa è l’occasione per chiedere non soltanto un intervento di rifunzionLizzazione dell’Ospedale (infrastruttura e personale) ma anche un piano di assistenza di prossimità tra Sulmona e le tre valli (bacino di servizio primario dell’ospedale), telemedicina domiciliare, case della salute.