Uno dei concerti, tra quelli di punta del Muntagninjazz, è saltato ieri, perché poi artisti e associazioni non possono aspettare i tempi della burocrazia. E a Sulmona ci sarà ancora da penare un mese prima di approvare il bilancio e sapere quanti fondi ci sono a disposizione per l’estate. Un grande problema, non solo dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto organizzativo, perché il punto fondamentale da chiarire sarà quello di capire chi si assumerà la responsabilità del rispetto e della stesura dei protocolli di sicurezza anti Covid.
Lo sforzo da parte degli operatori culturali e dell’assessora al ramo, Manuela Cozzi, c’è stato e anzi un disegno di massima per riempire almeno una quarantina di giorni, tra metà luglio e fine agosto, con eventi di diversa natura c’è: teatro, cinema, musica.
Ma il conto da pagare dal punto di vista economico, circa 35mila euro, non è coperto al momento e non si sa quando e se potrà essere appostata la relativa voce in bilancio.
“Stiamo facendo il possibile – spiega l’assessora – ma è davvero difficile riuscire a far quadrare conti e tempi, nonché le esigenze organizzative con quelle della responsabilità delle associazioni che organizzano”. Il nodo fondamentale, al di là dei protocolli di sicurezza, è però quello della custodia e controllo dei service: palchi e attrezzature che dovrebbero essere messe in pianta stabile al parco fluviale Daolio (principale location della presunta estate sulmonese) ma che richiedono una sorveglianza ventiquattro ore su ventiquattro. Con i relativi costi che salgono alle stelle.
Sono queste ore decisive per decidere se armare o meno la “fiera”, che prevede il cinema (ad opera di Igioland con alcune serate organizzate in collaborazione con Sulmonacinema e altre con il liceo Fermi), teatro e musica, con un Muntagninjazz in versione ridotta (cinque serate) che però avverte che aspetterà fino a lunedì, dopo di che darà forfait: “C’è il problema della promozione – spiega Valter Colasante – ma soprattutto quello del bloccare gli artisti: usciamo da un periodo difficile e chi prima si organizza, prima si assicura i concerti. Oltre lunedì prossimo noi non possiamo aspettare”.
“Sono un’inguaribile ottimista – aggiunge la Cozzi – e spero di riuscire a mettere in piedi il cartellone estivo. Sarebbe molto importante perché i segnali che arrivano dalle presenze turistiche sono incoraggianti e oltre le aspettative. Si comincia a vedere anche una buona presenza del turismo straniero che, evidentemente, ha preferito evitare le grandi mete delle città d’arte, da Firenze a Roma, per visitare le più tranquille aree interne”.
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