L’attesa del presidente Marco Marsilio – “attendo che la Lega decida con chi devo interloquire” ha detto ieri durante la sua visita a Pacentro -, sembra essere finita. Perchè il “Fiorettigate”, ovvero la nomina della moglie dell’assessore che ha fatto saltare gli equilibri e i nervi di Matteo Salvini in persona, sembra aver prodotto uno scossone nell’organigramma del partito con, di fatto, il siluramento dal coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma, a cui subentra Luigi D’Eramo.
E’ un cambio di redini importante, perchè D’Eramo e Bellachioma sono stati sempre su posizioni diverse e il cambio di guardia, potrebbe comportare una piccola rivoluzione in seno all’esecutivo dell’Emiciclo.
Oltre a Piero Fioretti, infatti, potrebbe saltare la poltrona anche della sua collega di giunta Nicoletta Verì, leghista in realtà dell’ultima ora (più vicina all’area di Forza Italia) e finora “protetta” proprio da Bellachioma. Anche se sembra che Fioretti alla fine resti al suo posto, perché sarà la moglie a lasciare l’incarico che le era stato dato da Marsilio alla Commissione adozioni internazionali.
“E’ comprensibile che un partito che ha avuto un’ascesa così repentina – spiega Marsilio – possa avere qualche problema di assestamento interno. Per questo non appena saprò con chi confrontarmi, decideremo come rilanciare l’azione legislativa della Regione”.
Un presidente, insomma, con il cappello in mano, che pende dalle decisioni dell’azionista di maggioranza della coalizione e che non sembra avere proprio il controllo della sua maggioranza. Da cui, ufficialmente, ora si è staccato l’Udc. A quasi otto mesi dal voto, insomma, il centrodestra abruzzese sembra essere ancora in fase di rodaggio politico. E sarebbe ora di partire, possibilmente conoscendo la direzione.
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