Fine “reclusione” per i migranti di Ponte d’Arce

Oltre due mesi e mezzo di quarantena: una reclusione nei fatti quella che ha visto protagonisti i migranti di Ponte d’Arce a Pettorano sul Gizio, i primi ad arrivare in Abruzzo l’estate scorsa e a risultare positivi al Covid, nonostante il test sierologico negativo.
Oggi, infatti, il centro di accoglienza è stato nei fatti dichiarato Covid free, anche se, a dire il vero, non solo Covid, ma anche migranti free: dei dodici ospiti arrivati il 16 luglio (otto dei quali positivi), infatti, solo in cinque sono rimasti nella struttura, mentre tutti gli altri, nonostante fossero in quarantena, qualcuno anche ancora positivo, si sono lentamente e progressivamente dati alla macchia.
I cinque superstiti potranno finalmente ora uscire dal centro di accoglienza nel quale sono rimasti per due mesi e mezzo senza neanche vedere il luogo nel quale sono stati trasferiti dopo lo sbarco a Lampedusa.
Contro il loro arrivo si erano scatenate molte polemiche, culminate in una manifestazione sit-in della Lega davanti ai cancelli della struttura.
L’arrivo dei migranti, ma soprattutto la loro positività, aveva suscitato molta preoccupazione su un territorio che fino ad allora era stato per un lungo periodo senza contagi. Poco dopo una settimana, però, in modo del tutto indipendente dall’arrivo dei migranti, la seconda ondata ha travolto anche Sulmona e la Valle Peligna.

2 Commenti su "Fine “reclusione” per i migranti di Ponte d’Arce"

  1. Meno male.

  2. Non ho bene capito, c’è gente positiva che ha lasciato il centro e gira per l’Italia?

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