Festival della Transumanza e le sue contraddizioni. Rete Appia scrive a Marsilio

Il Festival della Transumanza più che unire sembra dividere. E non lo dicono solo i commenti al vetriolo sulla scelta di Pescara come location per la dei Parata dei Transumanti, a cinquanta metri dal mare, come ha fatto notare l’Associazione aquilana “Amici della Transumanza”. Amareggiati dallo svolgimento, o soprattutto dalle scelte, della manifestazione, che si concluderà il 7 ottobre a Roma, è anche la Rete Pastorale Appia.

Il presidente della Rete, il pastore Nunzio Marcelli, ha scritto una lettera aperta a Marco Marsilio, dove spiega e illustra le perplessità che hanno investito gli allevatori e, soprattutto, i pastori, sempre meno coinvolti in una kermesse che ha preferito dare più spazio alla musica e meno alla pastorizia.

“Portare turismo in terra d’Abruzzo è l’obiettivo dichiarato in quest’operazione dal Consiglio Regionale Abruzzese e dalla Regione Abruzzo – scrive Marcelli -, e questo non può che far felici molti dei nostri operatori economici – albergatori e ristoratori in primis – oltre gli amministratori locali. Un po’ meno felici siamo noi pastori, purtroppo, coinvolti nell’evento non direttamente, con gli enti preposti che non hanno saputo cogliere al meglio le potenzialità, i valori e le esigenze che i pastori di oggi avrebbero potuto offrire ad un simile progetto, in termini di contenuti. Pensare che con un concerto in meno e con qualche pastore in più – al tavolo delle decisioni organizzative – si sarebbe potuto recuperare forse un antico fontanile, o uno storico stazzo, lascia un po’ di amaro in bocca”.

“Se fosse stato previsto di portare nel cuore di ogni singolo evento i valori ecologici del pastoralismo odierno – dalla biodiversità all’attività antincendio, dalla fertilità dei suoli alle produzioni ecosostenibili – si sarebbero dati di certo maggiore sostanza e più contenuti alla proposta. Nello scrivervi queste poche righe penso che – forse per l’età che avanza in me, forse per la speranza che i figli ancora al nostro fianco possano vivere di pastorizia e allevamento e garantire alla pastorizia un futuro – dobbiamo confidare nella possibilità che la Regione Abruzzo voglia fare sistema anche con noi in futuro, in maniera più ampia e (con)vincente”.

Critiche giuste e che forse conoscono anche la risposta che arriverà, ossia che per fare turismo è senza dubbio più semplice organizzare un concerto in confronto ad una convention nella quale discutere della storia dell’attività dei pastori e di un futuro sempre più incerto.

A proposito, domani Sulmona si appresta ad ospitare la terza tappa del Festival. L’appuntamento, che si terrà nel cortile interno del Palazzo della SS. Annunziata, lungo corso Ovidio alle ore 18:00, vedrà nuovamente in qualità di relatori Marcello Sansone, docente di marketing, e Sergio Iacoboni, saggista. A prendere parte alla tavola rotonda saranno anche Gianfranco Di Piero, sindaco di Sulmona, Catia Di Nisio, assessore all’ambiente del comune di Sulmona, e Fabio Spinosa Pingue, imprenditore nel settore lattiero e caseario. Il convegno vedrà confrontarsi i partecipanti sui valori culturali e le prospettive future dell’arte pastorale. A seguire si lascerà spazio alla voce di Federica Carta, giovane cantautrice protagonista al Festival di Sanremo nel 2019, che dalle 22:00 si esibirà presso il Parco Fluviale con il concerto, che prende il nome dal suo ultimo singolo pubblicato, “Come Marilyn”.

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