E’ arrivata la conferma ufficiale per il finanziamento dei primi lotti della Pescara-Roma: la velocizzazione, in particolare, delle tratte Pescara-Sulmona e Avezzano-Roma.
Le opere, per circa 600 milioni di euro, sono inserite nel Pnrr e dopo il via libera ufficiale da parte del ministero dei Trasporti ora si attendono sono le gare per i lavori che dovranno essere conclusi entro il 2026.
“Attualmente, per rilanciare detta tratta ferroviaria, Trenitalia e la Regione Abruzzo potrebbero prevedere in via sperimentale un treno veloce no stop con tre fermate intermedie (Chieti – Sulmona – Avezzano) – chiede Aurelio Cambise – che parta la mattina presto da Pescara per raggiungere Roma Termini in 3 ore nette e torni nel capoluogo adriatico la sera ed un treno veloce no stop che parta la sera alle ore 19:00 da Pescara per Roma Termini”.
Secondo Cambise ora occorre prevedere anche l’abbattimento dei tempi tra Sulmona e Avezzano, che è il più problematico, con la costruzione di un tunnel tra Bgnara e Celano come già ipotizzato da un vecchio studio del 2008.
L’opera sul binario della Roma-Pescara non sarà solo ad alta velocità, ma anche ad alta capacità: questo consentirà di attivare, quando sarà, il corridoio merci tra il Tirreno e l’Adriatico, con lo sviluppo delle strutture a supporto previste dalle Zes: dal porto di Ortona, all’interporto di Avezzano, passando per il collegamento con il nucleo industriale di Sulmona.
“Non lasciamoci sfuggire queste occasioni irrinunciabili – conclude Cambise -. E non si dica che la tratta ferroviaria Pescara – Roma sia poco frequentata: forse è poco frequentata perché il servizio è inadeguato alle esigenze moderne”.
E ora avanti spediti con i lavori, con l’augurio di vedere rispettate le date.
Non per deludere qualcuno, ma questa è un’opera di elevato valore e quindi, dopo l’approvazione della imponente progettazione ed ottenute tutte le autorizzazioni del caso (tantissime), sarà necessariamente prevista una gara d’appalto europea i cui esiti, solo per essere esaminati e decisi impegneranno tempi biblici. Poi partiranno i prevedibili ricorsi al TAR dei secondi arrivati, poi dei terzi e così via. Nel frattempo staranno già sul piede di guerra i vari comitati civici, naturalistici, paesaggistici senza tralasciare usi civici ed altri che al momento mi sfuggono.
È facile pensare che entro il 2026 non sarà completato neppure l’affidamento dei lavori, altro che conclusione dei lavori.
Manco i nostri pronipoti.
Mingaver…consolati così
Qui il tifo non c’entra e nemmeno i sogni di mezza estate aiutano, occorre ragionare e
noi non ci illudiamo con i sogni.
E poi ho voluto documentarmi e leggo che in Italia l’alta velocità costa oltre 30 mln al km. Quindi con i 600 mln descritti in articolo si va da Pescara a Brecciarola. Se questo è quanto non mi sembra un salto di qualità per tutto l’Abruzzo.
BELLISSIMA NOTIZIA E SPERO CHE SI VADA AVANTI SPEDITI E SI RISPETTINO I TEMPI PER LA CONCLUSIONE DEI LAVORI…FINALMENTE DALLE PAROLE AI FATTI E SE POI SI FARA’ ANCHE LA GALLERIA TRA BUGNARA E CELANO SI ACCORCERANNO DI MOLTO I TEMPI PER ANDARE A ROMA…FORZA IN CARROZZA SI PARTE…C7SULMONA
Iniziative come queste non sono solo immane spreco di soldi..
Sono schiaffi al buon senso, schiaffi all’intelligenza umana!
Qui si vanno a buttare milioni e milioni di euro per attraversare il “deserto dei Peligni” e la Marsica – ossia insulsi territori, morti o moribondi, assolutamente privi di qualunque senso e di qualunque minima prospettiva di sviluppo, dimenticandosi completamente che l’ABRUZZO È L’AQUILA, la storia è L’Aquila, il futuro è L’Aquila, lo sviluppo regionale e, oserei dire, persino nazionale non può prescindere dall’Aquila, ossia da una città non a caso un tempo chiamata (non dimentichiamocelo!) come AQUILA DEGLI ABRUZZI!
L’alta velocità ferroviaria ovvero la trasversale Tirreno-Adriatico aveva ed ha un’unica soluzione, che anche i ciechi e i cerebrolesi vedono: Pescara-L’AQUILA-Roma, con tracciato rettilineo quasi tutto in galleria o in rilievo!
E invece che vanno a fare questi dementi? Vanno a raddoppiare una tortuosissima e inutile ferrovia ottocentesca, la ferrovia del far west che nessuno mai s’è filato e nessuno mai si filerà.
A questo punto non resta che confidare nell’Europa: che blocchino tale assurdità!