Nessuna risposta, se ne parlerà a settembre, forse, quando chissà, finalmente, la sede provvisoria dell’Agenzia di promozione culturale di via Gennaro Sardi sarà aperta e l’affaticato consiglio regionale tornerà a riunirsi.
La Regione in modalità “è Ferragosto” non ha risposto oggi all’interrogazione che l’ex presidente Gianni Chiodi aveva presentato sul punto.
Nessuno dietro i banchi della giunta regionale disposto e disponibile a spiegare cosa sia accaduto e cosa accadrà al palazzo Portoghesi di piazza Venezuela. Argomento diventato quasi tabù vista la necessità, persino del sindaco Annamaria Casini, di ricorrere ad un accesso agli atti ufficiale.
“Non è un segnale di attenzione da parte della giunta regionale nei confronti della nostra città” commenta la consigliera Elisabetta Bianchi che con Chiodi aveva concordato l’interrogazione da sottoporre a D’Alfonso.
Tanto più che la tardiva e rimandata apertura della sede provvisoria nel palazzo dell’Inps non risolverà certo il problema del servizio che sarà erogato, quando e se sarà, a regime ridotto.
Se queste sono le premesse di trasparenza e celerità nelle risposte, c’è da metterci una pietra sopra al palazzo a torri di piazza Venezuela, al suo auditorium, ai suoi spazi ampi dei quali la città è orfana, ormai, da quasi tre mesi.
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