Sono tre gli avvisi di garanzia che la procura della Repubblica di Sulmona ha emesso nei confronti dei presunti responsabili della rissa e della devastazione avvenuta il 13 maggio dello scorso anno a Pratola Peligna durante i festeggiamenti in onore della Madonna della Libera.
Con le accuse di violenza privata, danneggiamenti e lesioni personali aggravate, infatti, il sostituto procuratore Aura Scarsella ha notificato ai sulmonesi Giuseppe Serva, ventisette anni, Fabrizio Gigante, trentatré anni, e Pietro Del Cimmuto cinquantaquattro anni (residente a Cantone di Introdacqua), le ipotesi di reato contestate.
Quella notte di maggio i tre si resero protagonisti di una vera e propria rissa degna del Far West: tavoli e sedie spaccate, pugni e calci sferrati alla rinfusa e ancora danni arrecati anche a chi, nella vicenda, non c’entrava proprio niente.
Una reazione violenta al semplice diniego da parte del titolare del Bar Tito, locale che si trova lungo il corso principale del paese, a somministrare da bere ai tre avventori, anche e soprattutto in osservanza dell’ordinanza emessa dal sindaco che vietava dopo le tre di notte la vendita di alcolici.
Al diniego del barista i tre cominciarono prima ad insultarlo e, dopo essere stati accompagnati alla porta da un addetto alla sicurezza, cominciarono a prendere a calci e pugni la porta del locale, per poi devastare tavoli e sedie che erano all’esterno. Non solo: i tre, e in particolare Serva e Gigante, se la presero prima con il titolare del bar provocandogli venti giorni di prognosi e poi con due passanti ai quali vennero sferrati pugni in volto per una prognosi di trenta giorni.
Non contenti sradicarono prima la cassa del locale e poi passarono a devastare anche un bar vicino, non facendo mancare danni anche ad alcuni portoni di abitazioni circostanti.
All’avviso di garanzia, notificato già da tempo, non sono seguite memorie o richieste di interrogatorio, è quindi probabile che a giorni la procura chieda il processo per tutti e tre.
Liberi liberi liberi tutti