Fanno visita ai parenti pur sapendoli infetti: contagiati

Con i suoi 21 casi accertati su poco più di seicento abitanti il piccolo centro di Villalago è diventato negli ultimi giorni il paese in proporzione più colpito dal Covid (per fare una proporzione è come se Sulmona avesse oggi 750 positivi), eguagliando se non superando il cluster di Bugnara che era scoppiato a Ferragosto. C’è tuttavia un particolare che rende al centro lacustre un non onorevole primato: sembra infatti che alcuni dei positivi accertati siano andati incontro al virus in modo consapevole. Alle domande dei medici per ricostruire il tracciamento, alcuni avrebbero candidamente ammesso di essere andati a fare visita ai propri parenti che erano rimasti contagiati. Una sfida al virus non dovuta ad una posizione ideologica – nessun negazionista, insomma, almeno formalmente -, quanto a un irrefrenabile desiderio ed esigenza di far sentire la propria vicinanza al malato di turno.

Altro che file sugli impianti da sci, sui mezzi di trasporto, o gli assembramenti in bar, ristoranti e palestre, costretti ora alla chiusura totale o anticipata: è questo un esempio, estremo, di come la sottovalutazione della pandemia possa vanificare gli sforzi di molti. Sì perché quella visita compassionevole, che in situazione meno estreme si traduce in una confidenza nei rapporti sociali che non possiamo permetterci, non mette a rischio solo chi la compie, ma anche tutto il sistema sanitario.

Un esempio c’è stato proprio ieri con la morte dell’ottantaduenne di Salerno rispedita dopo due giorni di ricovero nella sua casa di Campo di Giove, nonostante fosse ancora positiva e sintomatica. Se l’ospedale di Avezzano non avesse avuto problemi di posti letto e urgenza di liberarli, infatti, forse Grazia Sorrentino, questo era il suo nome, sarebbe stata ancora in ospedale e forse ancora viva.

E ancora: ieri a Sulmona molte persone hanno dovuto rimandare l’esame del tampone perché erano finiti i test. In una settimana ne sono stati “bruciati” millecinquecento e i duemila che dovrebbero arrivare oggi, con questo ritmo, dureranno forse anche meno.

Se non si cambia atteggiamento nei confronti del virus – tutti perché la maggioranza non basta – la pandemia ci travolgerà più di quanto non lo stia già facendo: dal punto di vista sanitario e dal punto di vista economico.

Quanto basta perché parenti e amici infettati si assistano solo in modalità remota.

2 Commenti su "Fanno visita ai parenti pur sapendoli infetti: contagiati"

  1. Spero che questi scellerati vengano penalmente perseguiti

  2. Intanto chi è competente faccia le opportune segnalazioni (ai CC, alla Procura…) visto che o sono totalmente scemi e se ne fregano altamente di quello che può conseguire ai loro comportamenti o sono ignoranti; ignorantia non excusat senno’ ogni comportamento dovrebbe essere scusato e tollerato…

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