Entrano in casa facendo un foro alla finestra e poco importa se dentro ci sono i proprietari. Sono tre i furti registrati solo ieri tra Sulmona e Pratola Peligna, eseguiti con lo stesso metodo e verosimilmente dalla stessa banda che, tra l’altro, potrebbe essere la stessa che ieri sera si è schiantata con il Patrol rubato contro la villa della senatrice Paola Pelino.
Tre persone con accento straniero, con indosso un berretto e una sciarpa, ha raccontato una delle vittime che se li è ritrovati davanti nel tentativo di salvare la borsa.
Una banda determinata e con grande agilità, considerando che per fare uno dei furti, quello consumato a piazza Tacito a Sulmona, sono saliti per quasi nove metri lungo una grondaia discendente e sono entrati al secondo piano di una villetta bifamiliare dove, al piano di sotto, si trovava il padrone di casa che non si è accorto di niente.
Ha rischiato invece grosso la signora residente in zona Crocifisso che stava guardando la televisione, quando si è accorta che qualcuno era entrato in casa. La donna si è avventata contro la borsa che i ladri stavano prelevando e sembra abbia scambiato con loro anche qualche battuta, tanto comunque da dare l’indizio dell’accento straniero.
Il bottino è stato relativamente ricco per i malviventi: oro, orologi e pochi contanti. Ma questo fa capire ancor di più il pericolo che si corre. Non si tratta infatti di colpi studiati con molto anticipo, ma organizzati estemporaneamente, magari dando una semplice occhiata alla finestra. E tutti sono potenziali vittime.
E’ possibile che la banda sia la stessa che ieri ha rubato la jeep in via circonvallazione andandosi poi a schiantare contro il cancello di via Trieste. Gli orari dei furti, tutti consumati tra le 19:00 e le 21:00, coincidono infatti con i tempi del furto dell’auto e anche la descrizione fatta dalla vittima del Crocifisso coincide con quella data dal vigilantes di casa Pelino.
I malviventi si introducono nelle abitazioni effettuando un foro sul vetro della finestra, per questo si raccomanda di chiudersi dentro con le saracinesche abbassate, anche se si è in casa.
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