Un’urgenza che costa cara, un prezzo alto da pagare per una vescica che non regge: 3.300 euro, insomma, per una pipì fatta nel posto sbagliato. L’ultima multa è stata elevata dalla polizia due giorni fa, ma nelle settimane precedenti erano stati già in tre a finire nel mirino delle forze dell’ordine.
Urinare per strada non si può e non conviene soprattutto: il reato, atti contrari alla pubblica decenza, è stato depenalizzato, ma resta la violazione amministrativa che, però, prevede sanzioni pesantissime: dai 5mila ai 10mila euro, che anche volendo applicarle al minimo di legge (un terzo del massimo) si finisce con il pagare cifre esorbitanti. Per una pipì. Quando si dice “pioggia dorata”.
L’ultima vittima della vescica troppo piena è stato un giovane di Torre dei Passeri, sorpreso da due agenti di polizia in borghese ad urinare un paio di sere fa davanti a palazzo Mazara: un palazzo ormai chiuso da tempo, certo, ma che è pur sempre un palazzo gentilizio, sede del Comune. Insomma uno sfregio che si ripete troppo spesso nei vicoli e non del centro storico di Sulmona, con ragazzi e ragazze, sorpresi, spesso ubriachi, a fare i loro bisogni dove capita.
L’altra sera i poliziotti, avendo notato il giovane “in libertà” proprio nella centrale via Mazara, si sono avvicinati, hanno scattato qualche foto, atteso che le operazioni di svuotamento finissero e poi gli hanno contestato la contravvenzione. Quando il giovane ha appreso la cifra che sarebbe stato costretto a pagare, sembra si sia immediatamente ripreso dalla sbornia che aveva preso poco prima in un locale lì vicino e del quale, a saperlo, avrebbe potuto usare anche i servizi igienici.
La prossima volta, chissà, lui e gli altri dalla vescica debole, faranno più attenzione prima di deturpare e oltraggiare i monumenti cittadini. L’avvertimento è lanciato: la guerra al vespasiano libero aperta. E in fondo è meglio così, visto che con l’avvicinarsi della bella stagione e delle cene di borghi e sestieri, il fenomeno è destinato a moltiplicarsi.
Fosse solo quello il problema dei vicoli in centro. Bisognerebbe invitare chi di dovere a fare un vero giro la domenica mattina (in verità anche il lunedì visto che di domenica le strade pare non si puliscono forse per non dare fastidio ai turisti); nei pressi dei locali si trova di tutto (bottiglie rotte, bicchieri, pozzanghere di vomito, per non parlare delle sostanze citate nell’articolo).
Terrificante deriva positivista dello statarello italiano ormai ridotto ideologicamente
a scodinzolare a comando agli ordini che arrivano da Bruxelles. I mammiferi, quadrupedi o bipedi che siano, orinano e defecano per natura. Non si comprende se Sulmona ha sempre fatto “movida” specie nel fine settimana e la faceva anche duemila anni fa ‘ con giovani in allegria che trovano occasione anche di bere qualche alcolico,ed è evidente che un bicchiere di birra oltre la norma può portare a queste situazioni. Però, anche su Via Mazara, come in tutto l’ Abruzzo l’odore di piscio forte si sentiva ovunque perché era pieno di animali dentro i paesi. Ed una orinata in più contro un muro non suscitava così vibrante scalpore e ribrezzo sociale solo poiché adesso gli animali non ci sono più ed è tutto pulito, perché succede che il vecchietto con la demenza, se soltanto orina in strada come gli viene, il terrificante servizio sanitario te lo empie di psicofarmaci e lo uccide come a Birkenau per tenerlo imbambolato in un letto in modo che non esce e va a dare fastidio ai giovani scandalizzati che, inorridiscono se vedono un persona che fa un bisogno in strada solo perché non hanno visto il mondo di prima.
Chi sa cosa intende Kasper per “deriva positivista”?
Il positivismo è una corrente filosofica che esaltava la scienza.
“Povera e nuda vai filosofia!