Euroservizi, la Regione Abruzzo si rivolge alla Corte dei Conti

La sentenza del Consiglio di Stato, che ha condannato la Regione Abruzzo al pagamento in favore della Provincia dell’Aquila di 1,5 milioni di euro quale risarcimento per non aver adempiuto all’accordo per il trasferimento delle funzioni esercitate dalla Euroservizi, non ha mancato di suscitare reazioni. La prima quella del presidente della Regione Marco Marsilio che, all’indomani della decisione dei giudici amministrativi, ha dato mandato all’avvocatura regionale di trasmettere le carte alla Corte dei Conti per verificare eventuali responsabilità di un danno erariale verificatosi tra il 2015 e il 2018.

Solo dopo l’elezione del presidente Marsilio infatti, con l’allora assessore alle finanze Guido Liris, è stata promulgata una legge per assorbire i dipendenti che erano in carico alla Provincia dell’Aquila fino alla liquidazione della società.

Il provvedimento giurisdizionale, arrivato nel pomeriggio di ieri, ha ritenuto fondata l’azione della Provincia dell’Aquila, sottolineando che al momento in cui sarebbe dovuto avvenire il trasferimento delle quote (entro maggio 2016), la società Euroservizi non era in fase di scioglimento e non sussistevano i presupposti normativi per impedirne il trasferimento.

Una vicenda quasi decennale, quando nel 2016, a causa del riordino delle funzioni amministrative della Riforma Delrio”, la provincia aquilana aveva firmato un accordo con l’ente regionale. I patti prevedevano il trasferimento delle funzioni in materia di formazione professionale, risorse idriche, agricoltura, di cui si occupava proprio la Euroservizi. Tuttavia, nonostante le sollecitazioni, la Regione non ha mai adempiuto all’obbligo di acquisire le quote della società, che nel frattempo è stata messa in liquidazione.

L’amministrazione provinciale, guidata da Angelo Caruso, ha così revocato la messa in liquidazione della società. Una mossa che in sinergia con l’allora assessore, Guido Luris, porto a cedere il ramo d’azienda alla Regione per poi azionare in sede giurisdizionale i diritti connessi all’entrata in crisi di Euroservizi, come riconosciuto dalla sentenza.

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