Estorsione e minacce: diciassettenne finisce in carcere

E’ stata necessaria l’applicazione della custodia cautelare in carcere per un diciassettenne straniero, ospite in una casa famiglia in Valle Peligna, a cui viene contestata l’ipotesi di estorsione e minacce continuate ai danni di tre minori ospiti nel medesimo centro di accoglienza. Il ragazzo, di origine albanese, faceva parte del gruppo di 13 minori già colpiti da misure cautelari lo scorso anno, all’Aquila. Il periodo di prova nel centro d’accoglienza era iniziato con la giusta disciplina, andata scemando nel tempo tanto da far prendere seri provvedimenti agli educatori che hanno denunciato il minore.

Ad emettere il provvedimento è il gip del tribunale dei minori dell’Aquila. I carabinieri della compagnia di Sulmona, che hanno svolto anche le indagini con il coordinamento della Procura della Repubblica per i minori dell’Aquila, hanno applicato la misura cautelare.

Il giovane, già indagato per fatti analoghi e per questo sottoposto alla misura cautelare del collocamento in comunità, avrebbe reiterato le condotte antisociali considerate nel dispositivo del gip minorile.

Gli episodi contestati in questa fase d’indagine, sono riferiti agli ultimi due mesi e, come tali, sono stati subito intercettati dagli inquirenti messi in guardia dalle segnalazioni degli educatori del centro, che, nel caso, sarebbero stati fatti bersaglio di minacce e resistenze da parte dell’indagato.

L’accrescere di episodi negativi all’interno della casa famiglia ha accresciuto, di pari passo, l’azione di controllo all’interno di una difficoltosa realtà che prevede un percorso di accoglienza e inclusione sociale dei tanti minori stranieri non accompagnati.

La vicenda perseguita ha riguardato unicamente il solo indagato 17enne che, attraverso varie forme di prevaricazione nei confronti degli altri ospiti del centro, avrebbe ingenerato loro una sorta di costante timore asservendoli alle bieche volontà.

In uno degli episodi contestati, dietro minacce, avrebbe estorto, impossessandosene, un telefono cellulare alla vittima, ritrovato e sequestrato nel corso delle operazioni contingenti l’arresto. I fatti investigati, passati al vaglio della Procura dei minori, hanno portato il PM titolare dell’inchiesta a richiedere e ottenere la custodia cautelare in carcere. Il minorenne è stato raggiunto e arrestato dai carabinieri che lo hanno condotto nell’istituto di pena minorile della capitale dove attenderà l’interrogatorio di garanzia previsto nei prossimi giorni.

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